La linea del parto
Pubblicato
1 anno fa
Iresha Totaro
Doula e operatrice olistica placentare
Un filo rosso che tiene insieme tutti i pezzi, dalla gravidanza al post partum
Da sempre il nostro bisogno di attingere al simbolico e di rendere concreti alcuni passaggi di vita ci ha fatto ricercare o addirittura creare oggetti che potessero racchiudere e custodire i nostri momenti preziosi: i simboli sono di immediata comprensione, arrivano là dove tante parole non trovano neppure un sentiero.
La linea del parto è un prezioso strumento polivalente che può accompagnare la donna (ma anche il suo compagno) dall’ultimo trimestre della gravidanza al momento in cui avrà il desiderio di rielaborare il proprio parto. Come tutti i simboli, pur nella sua estrema semplicità, ha il potere di muovere tanto a livello energetico, e spesso anche di commuovere ed emozionare, sia con l’idea di quello che potrebbe accadere, sia con quella di ricostruire gli eventi.
Cos’è la linea del parto?
La linea del parto è una sorta di collana aperta, creata con una linea unica e formata da un cordino e numerose perle e/o ciondoli. Ogni perla rappresenta una fase del parto e l’insieme delle perle racconta quello che potrebbe accadere dalla fase prodromica al secondamento (nascita della placenta). È sottinteso che il racconto non può e non vuole essere universalmente valido per chiunque, siamo sempre nell’ambito del “potrebbe accadere che…”, poiché, come sappiamo, ogni parto è unico.
A volte può accadere che i prodromi inizino dopo un cambio di fase lunare, a volte può accadere che la donna perda il tappo mucoso, a volte che il sacco si rompa. A volte no. Molti di noi sono cresciuti con le scene dei film in cui le sequenze di una donna che sta per partorire sono bene o male molto simili e si fa fatica a pensare che possa andare diversamente. A volte, per esempio, il sacco non si rompe, ma iniziano ad arrivare le contrazioni, altre volte può capitare che non ci si dilati e così via. Ecco dunque che la linea del parto può, grazie all’operatrice che ne fa uso, diventare uno strumento utile per mettere insieme le varie tappe.
Un accompagnamento alla preparazione del parto
In fase di preparazione al parto, soprattutto nell’ultimo trimestre, ossia quando la donna inizia a domandarsi come il suo bambino nascerà e come sarà il suo parto, la linea del parto può far comprendere le varie fasi che possono susseguirsi: sta ovviamente a chi la presenta e la racconta sottolineare che alcuni momenti possono esserci come non esserci o che alcuni frangenti possono venire prima o dopo di altri. In questo modo la donna si fa un’idea di tutto quello che potrebbe accadere (in un parto naturale e fisiologico, si intende) e al tempo stesso il suo compagno può iniziare a familiarizzare con alcuni termini e a comprendere le trasformazioni fisiche della donna: questo può rivelarsi una risorsa incredibile quando poi l’uomo viene chiamato ad assistere al parto. Ogni perla e il suo rimando simbolico si imprimono così a fondo nelle persone che spesso chi accompagna una coppia nel viaggio della gravidanza si sente riportare che ogni fase è stata riconosciuta, accolta, compresa. E’ un po’ come partire per un viaggio e avere idea delle varie fermate che potrebbe fare il treno e sapere soprattutto che ci sarà un momento, passato il quale, la destinazione sarà molto vicina.
A mio avviso, per quanto non sia possibile arrivare preparati a un parto, questo tipo di approccio rende tutti i protagonisti più consapevoli.
Un supporto alla rielaborazione del parto
Trascorso del tempo dall’evento che ha portato ad avere il proprio figlio/figlia tra le braccia, può essere importante, soprattutto per la donna, ricostruire gli eventi. Riprendere in mano la linea del parto permette di ricordare il percorso che dalla gravidanza ha accompagnato al parto e di riuscire a incasellare il proprio vissuto all’interno di quella sequenza di perle. Capita che riaffiorino frammenti importanti che si erano persi e, in questa fase, il contributo del proprio compagno diventa fondamentale. Grazie alla linea del parto che fa da promemoria, la donna riesce a ripercorrere con più facilità il proprio vissuto e dargli una forma, andando ella stessa a creare la sua personale collana del parto che, perla dopo perla, si farà testimone concreta del suo viaggio.
Questo lavoro può essere fatto anche a diversi anni di distanza dal proprio parto, là dove quello che si è vissuto non viene ricordato con piacere o ha lasciato una traccia dolorosa a causa di aspettative non realizzate. Attribuire un significato a quello che è successo, al modo in cui il proprio bambino/a ha scelto di venire al mondo e dare un senso a tutti i momenti, permette di cristallizzare in maniera più armonica quanto vissuto e, incredibilmente, di fare pace con esso.
Ogni parto è un parto, ogni parto porta all’incontro con il proprio bambino/a, ogni parto non può avvenire senza che ci sia un’apertura della donna, senza che ella lasci andare.
Comprendere questo permette a tante donne di riprendersi il proprio parto, di tornare a quel frangente e sentirsi protagoniste del miracolo della vita.
Esistono altri strumenti di supporto?
Ogni figura professionale che accompagna la coppia può utilizzare strumenti diversificati: dalla linea del parto al cerchio che mostra la grandezza dello stomaco del neonato, alla placenta fatta ad uncinetto, alle riproduzioni dell’utero, del seno della donna, del neonato. Sicuramente avere degli elementi concreti permette di avere una visione più completa degli eventi e fissa nella mente una traccia importante. Come sempre, sta nella sensibilità e nell’empatia di chi accompagna comprendere quali strumenti utilizzare, in quale frangente e con chi: non esistono regole universali né manuali da seguire scrupolosamente, a maggior ragione perché non si stanno descrivendo i fatti dal punto di vista strettamente medico e scientifico, ma nella loro peculiarità simbolica.
Tanti sono gli strumenti a disposizione, da quelli più tangibili a quelli più esperienziali ed empirici come le costellazioni familiari, l’armonizzazione delle cicatrici: la bellezza di un percorso di accompagnamento alla nascita sta anche nel fatto che si tende a scegliere la persona più vicina alle proprie credenze e al proprio sentire e, se è vero che gli incontri non sono mai per caso, è altrettanto vero che avere accanto qualcuno di fidato che semplicemente ci indica la via, può darci molto più coraggio di quanto non pensassimo nel percorrerla.