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La gelosia tra fratelli è normale (ma devi sapere come gestirla)

Pubblicato 2 anni fa

Giorgia Cozza
Giornalista esperta in gravidanza, allattamento al seno, psicologia e salute della mamma e del bambino

Consigli pratici per imparare a gestirla con empatia, accoglienza e amore

Quando si aspetta il secondo bimbo, uno dei timori frequenti dei genitori è quello che il primogenito possa soffrire a causa della gelosia. Ma che cos’è in realtà la gelosia? E cosa possono fare le mamme e i papà per aiutare i loro bambini ad affrontarla e superarla? Vediamo insieme come gestire questo aspetto della relazione tra fratelli.

Indice dei contenuti:

Che cos’è la gelosia?

Spesso quando si parla di gelosia si pensa a un primogenito scontento per aver perso le attenzioni in esclusiva e i “privilegi” del figlio unico. In realtà la gelosia è la manifestazione di un bisogno più autentico e profondo: quello di sapere che la mamma e il papà gli vogliono ancora bene. 

La gelosia non è quindi da intendersi come un’esperienza negativa, ma come l’espressione del sentire del bimbo: è bene che il piccolo si senta libero di “tirare fuori” quello che prova, cercando l’aiuto del genitore. 

Il pediatra e psicoanalista britannico Donald W. Winnicott sottolineava che «La gelosia è normale è salutare. La gelosia nasce dal fatto che i bambini amano».

Quando un primogenito si mostra geloso non significa che non sia contento di avere un fratellino o che non gli voglia bene. Anzi. Sta solo dicendo ai genitori che ha bisogno di rassicurazione, di sentire che, anche se in famiglia ci sono stati dei cambiamenti, lui occupa sempre un posto importante nel loro cuore. E il bambino, essendo appunto un bambino, esprime questo bisogno con gli strumenti che ha a disposizione: il pianto, l’irritabilità, una richiesta molto intensa di attenzioni, ovvero tutti quei comportamenti che comunemente si associano alla gelosia. Questo tipo di reazioni può comparire nei primi tempi dopo la nascita del fratellino, ma anche in periodi successivi, negli anni della crescita, quando uno dei fratelli ha bisogno di sentirsi rassicurato, di sentire che i genitori “lo vedono”, che per loro è importante.

Una componente del rapporto tra fratelli

Chiarito che la gelosia è normale, può manifestarsi in momenti diversi della crescita e non riguarda solo il primogenito ma ogni fratello, è importante sottolineare che non è la componente prioritaria quando si parla di rapporti tra fratelli e sorelle. 

A volte si tende a focalizzarsi sulla gelosia, ma quella tra fratelli è una relazione complessa e arricchente, fatta di complicità, vicinanza emotiva, profondo affetto. La gelosia può far parte di questo meraviglioso quadro, ma la troviamo solo in qualche pennellata, in qualche sfumatura qua e là, momentanea e risolvibile. 

Negli anni dell’infanzia fratelli e sorelle hanno tutte le potenzialità per essere dei buoni alleati. Il che non vuol dire che non ci saranno litigi e incomprensioni – anche questi episodi fanno parte del rapporto di fratellanza – ma che il legame tra fratelli è forte, prezioso. Nei momenti no, in cui i bambini faticano ad andare d’accordo, o nel primo periodo successivo alla nascita, quando occorre un po’ di tempo per trovare dei nuovi equilibri, forse per i genitori può essere di conforto ricordare che un fratello è un dono, un dono per la vita. Una persona in più da amare e che ci amerà all’interno del nucleo familiare.

Gelosia: come affrontarla?

Abbiamo detto che la gelosia può essere affrontata e risolta insieme. Ma come comportarsi quando il bambino manifesta il suo disagio aumentando la richiesta di attenzione e/o risultando poco (o per nulla) collaborativo, proprio quando la mamma ha anche un bimbo piccino di cui prendersi cura? Oggi molte mamme sono sole e senza aiuti, per cui trascorrono la giornata a casa con due bambini che hanno bisogno di loro e delle loro cure. E certe giornate possono diventare davvero lunghe e molto impegnative.

Può essere di aiuto, nei momenti di “crisi”, ricordare cosa sta dicendo il primogenito con i suoi comportamenti, ricordare che sta chiedendo conferme e rassicurazioni. Se il genitore lo osserva e anziché un bimbo “capriccioso” (brutta etichetta che spesso viene affibbiata ai bambini) riesce a vedere un bambino che ha un malessere, che sta vivendo un momento difficile, può risultare più facile conservare la pazienza e accogliere le sue emozioni. Un abbraccio in più, un “ti voglio bene”, l’invito a sedersi vicino alla mamma mentre nutre il fratellino o a giocare/leggere/cucinare insieme quando il piccolo dorme. Gesti semplici, ma che parlano il linguaggio dell’amore e della tenerezza e saziano il bisogno di rassicurazione. Quando il bambino si sente compreso e accolto, la gelosia pian piano si spegne e certe manifestazioni si riducono. Il pediatra spagnolo Carlos Gonzàles lo spiega così: «I genitori possono aiutare il proprio bimbo dimostrandogli il loro affetto incondizionato. Lui deve sapere che non ha bisogno di mostrarsi geloso per ottenere la loro attenzione, ma deve anche sapere che loro continuano a volergli bene anche quando si mostra geloso»1.

Quando ad essere gelosi sono bambini più grandi

Quando la gelosia si ripresenta in fasi successive dell’infanzia o dell’adolescenza e magari i figli si lamentano dicendo che il genitore preferisce il fratello o che il fratello riceve più attenzioni (o libertà e privilegi vari), il suggerimento è di chiedersi di cosa abbia bisogno quel figlio e cosa ci stia chiedendo veramente. La gelosia non si risolve cercando di “fare tutto uguale per tutti” (impresa pressoché impossibile), ma dando a ognuno quello di cui ha bisogno. Che non sarà uguale a quello di cui ha bisogno il fratello, ma sarà il “giusto” per lui.

Quando un figlio vede accolte le proprie esigenze - non tanto in termini materiali, quanto in termini emotivi, di rassicurazione, tempo, disponibilità da parte dei genitori – viene meno il bisogno di controllare cosa riceve il fratello.

E, ad ogni età, resta vero che l’ascolto, l’accoglienza, l’amore, aiutano a superare qualunque difficoltà. Insieme. 


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Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 28/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 28/11/2024

Per fortuna non abbiamo mai avuto di questi problemi ma sapere come comportarsi in merito è sempre molto utile per saper come gestirla al meglio e a seconda dei casi.

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