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La forza delle piante per ogni gruppo sanguigno

Pubblicato 6 anni fa

Leggi un estratto dal libro "Fitoterapia per i Gruppi Sanguigni" di Martino Mozzi per scoprire i benefici di tinture madri, gemmoderivati e oleoliti

I principi attivi sono sostanze che possiedono una certa attività biologica, che può essere terapeutica, benefica o tossica.

I principi attivi delle piante possono essere estratti dal fitocomplesso (insieme di principi attivi) utilizzando dei solventi: acqua, alcol etilico, oli o glicoli a seconda che la sostanza che si vuole estrarre sia idrosolubile o liposolubile.

Prima di essere utilizzata, la pianta secca o fresca deve essere tagliata in piccoli pezzetti e non polverizzata. In questo modo i principi attivi possono essere estratti molto più facilmente e velocemente.

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Indice dei contenuti:

Tinture Madri e Gemmoderivati - Posologia

Le tinture madri e i gemmoderivati vanno assunti prima o lontano dai pasti, mai durante la digestione. È sempre meglio assumerle 15 minuti prima della colazione, del pranzo o della cena.

Si possono assumere da 15 o 20 gocce per tipo ad un massimo di 50 per tipo. La quantità di gocce da assumere dipende dalla concentrazione dell'estratto: più è concentrato, meno gocce serviranno. Un estratto idroalcolico con gradazione di 30° o 40° prevede un massimo di 20 gocce. Le gocce si mettono in poca acqua in una tazzina.

Le tinture madri e i gemmoderivati si possono utilizzare per un periodo di circa due mesi consecutivi. Poi si possono sospendere per una o due settimane e in seguito, se necessario, si può ricominciare il ciclo. Se invece il sintomo scompare, si può sospendere l'assunzione del prodotto fitoterapico.

Alcune tinture madri o gemmoderivati si possono utilizzare al momento del bisogno, cioè quando si presenta un determinato sintomo o disturbo, come nel caso di mal di testa, digestione difficoltosa, ansia, attacchi di panico, alterazione della frequenza cardiaca.

Ricordiamo nuovamente che l'assunzione di estratti fitoterapici contenenti alcool è sconsigliata ai bambini sotto i 10 anni e alle donne durante la gravidanza e l'allattamento.

Tintura Madre di Carciofo in Fitoterapia

Carciofo

Cynara scolymus L.

Consigliato per i gruppi sanguigni A e 0 - Sconsigliato per i gruppi sanguigni B e AB

Famiglia: Asteraceae 
Genere: Cynara 
Specie: C. scolymus

Il Carciofo è una pianta erbacea perenne. Può crescere fino a 1,5 metri d'altezza. Le foglie basali sono molto grandi e possono arrivare fino a 70 cm di lunghezza. I carciofi comunemente usati in cucina sono i capolini, ovvero i fiori non ancora aperti. È coltivato in tutta Italia, specialmente nelle regioni più calde per la produzione di capolini commestibili.

Periodo balsamico: Le foglie si raccolgono in aprile-maggio, prima della fioritura. Le radici tra luglio-agosto.

Parti della pianta utilizzate: Si utilizzano le foglie per preparare la tintura madre e gli infusi. Le radici invece si utilizzano per i decotti.

Proprietà: È diuretico, depurativo del fegato e della pelle, fluidificante della bile, digestivo, ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante.

Sinergia con altre piante officinali

  • Glicemia alta - Carciofo* con Bardana** / Rosmarino / Salvia
  • Colesterolo alto - Carciofo* con Bardana** / Betulla / Cardo Mariano / Elicriso / Ginepro** /Rosmarino / Tarassaco
  • Problemi digestivi - Carciofo* con Bardana**/ Camomilla romana / Salvia
  • Problemi della pelle - Carciofo* con Bardana** / Calendula / Cardo mariano / Tarassaco

* Il Carciofo è sconsigliato ai gruppi B e AB e a chi ha subito l'asportazione della cistifellea.
** La Bardana e il Ginepro sono sconsigliati al gruppo 0

Interazioni con farmaci o possibili controindicazioni: È sconsigliato l'utilizzo del Carciofo a chi ha subito l'asportazione della cistifellea. In questi casi si può sostituire sempre col Cardo mariano (vedi pag. 50).

Aneddoti: È una pianta già conosciuta e apprezzata dai greci e dai romani. La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, appassionata di cuori di carciofo. Anche Luigi XIV era un grande consumatore di carciofi.

Oleoliti - Utilizzo

Gli oleoliti si utilizzano esternamente sulla cute in caso di infiammazioni, contusioni, traumi, dolori muscolari o articolari e scottature.

Sono ottimi prodotti anche per la pulizia della pelle, del corpo e del viso, come tonificanti o cicatrizzanti.

Si possono applicare sia sulla cute integra che su ferite come nel caso delle piaghe da decubito.

Gli oleoliti possono essere utilizzati più volte al giorno senza controindicazioni. Tuttavia sconsigliamo di assumerli per via orale.

Consigliamo l'uso degli oleoliti rispetto alle creme poiché l'oleolito è il prodotto ottenuto direttamente dalla macerazione della pianta in olio, mentre la crema viene prodotta aggiungendo una piccola quantità di oleolito o estratto di una pianta a una base di glicerina, con l'aggiunta di coloranti naturali o di sintesi, profumi e conservanti naturali o di sintesi e altri eccipienti che consentono alle creme di mantenere una consistenza semi-solida.

Oleolito di Elicriso in Fitoterapia

Elicriso

Helichrysum italicum G. Don.

Consigliato per tutti i gruppi sanguigni (0, A, B, AB)

Famiglia: Asteraceae 
Genere: Helycrysum
Specie: H. italicum

L'Elicriso è una pianta perenne cespugliosa, alta 30-40 cm. Presenta foglie inserite alternatamente in fusti di forma lineare: i fiori sono composti da 10-15 capolini giallo oro che si trovano al termine del fusto. È diffuso nella zona appenninica e mediterranea di tutta Italia, in zone aride e luoghi rocciosi.

Parti della pianta utilizzate: Si utilizzano i fiori freschi per realizzare l'oleolito

Oli usati per la macerazione: Olio extra vergine di oliva e olio di girasole.

Proprietà: Ha un'azione antistaminica, decongestionante e lenitiva. Si utilizza in caso di psoriasi, dermatiti, eczemi e irritazioni pruriginose di ogni genere. È un ottimo protettivo solare (fattore protezione circa 25).

Modo d'uso: In caso di irritazioni cutanee applicare più volte al giorno sulle zone interessate. Come protettivo solare deve essere applicato almeno un'ora prima dell'esposizione al sole e riapplicato dopo i bagni.

Sinergia con altri oleoliti: Può essere abbinato all'oleolito di camomilla romana come emolliente, antinfiammatorio e antistaminico. Per l'abbronzatura, si può abbinare all'oleolito di iperico (come doposole).

Interazioni con farmaci o possibili controindicazioni: Non vengono segnalate reazioni avverse

Aneddoti: L'elicriso ha origini molto antiche: già nell'antico Egitto veniva utilizzato sia come antidoto contro il morso dei serpenti, sia per combattere i vermi intestinali. Gli storici lo hanno ritrovato rappresentato in numerose pitture egiziane raffigurato come ghirlanda nelle statue per gli dei.


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