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La felicità è una forma d'azione

Pubblicato 2 anni fa

Leggi alcune pagine del libro "Le Chiavi del Potere Personale" di Manuela Celli

La felicità è una forma d'azione, è uno stato d'animo che puoi generare con un modo diverso di vedere le cose, di pensare e di parlare.

È una scelta quotidiana. È un atteggiamento determinato dalla forza di carattere e dal saper affrontare le questioni della vita a testa alta, con dignità.

È l'at­teggiamento di chi rifiuta di sentirsi vittima, di chi comprende che il dolore fa parte della vita, ma invece di lasciarsi piegare sa attingere a quel patrimonio di forza interiore che fa parte di ognuno di noi. È l'atteggiamento di chi sa che sperare non basta, ma è necessario agire.

Indice dei contenuti:

Tu puoi generare felicità

Nel momento in cui cominci a vedere la felicità non come una condizione che arriva dall'esterno, ma come uno stato che puoi generare con le tue azioni, tutta la tua vita assume un senso diverso.

Tante persone pensano che saranno finalmente felici quan­do succederanno determinate cose, quando saranno più ric­che, più magre o troveranno la persona giusta. Vedere le cose in questo modo ti toglie potere, ti fa vivere nella speranza e nell'attesa e ti porta a concentrarti su ciò che ti manca, facen­doti sentire perennemente insoddisfatto.


La felicità è un processo in divenire e ogni giorno puoi fare qualcosa per costruirla.


Scegli con cura le parole

Puoi farlo in tanti modi diversi. Puoi cominciare a scegliere con cura il linguaggio che utilizzi, impegnandoti ad arricchire il tuo vocabolario di parole e modi di dire che ti fanno sentire meglio. Le parole che pronunci o che pensi hanno un impatto potente sulla percezione che hai di te stesso e sulla realtà che ti circonda.

Ci sono tantissimi modi per descrivere te stesso e ciò che ti accade; quelli che scegli determinano il tuo stato d'animo. Le parole che utilizzi per dare forma ai tuoi pensieri plasmano il tuo modo di percepire la realtà. Lo stesso evento, raccontato in modi diversi, suscita emozioni diverse.

Impegnati a scegliere parole che ti valorizzino, che ti tra­smettano energia e che ti incoraggino.

Abbandona le frasi fat­te che ti indeboliscono e smetti di dire cose tipo "Non ce la faccio", "Sono avvilito", "Non me ne va bene una".

Possono sembrarti frasi senza importanza, ma bloccano la tua mente e ti fanno realmente sentire impotente e debole.

Fai piccoli atti di gentilezza per te stesso e per gli altri. Aiu­tare qualcuno fa sentire meglio anche te, perché convalida il senso del tuo valore e aumenta la fiducia in te stesso.


Com­piere semplici atti di gentilezza nei confronti degli altri eleva inevitabilmente anche te stesso.


Impegnati a lodare gli altri, anziché criticarli.

Elogiare le per­sone che frequenti fa stare meglio non solo loro, ma anche te, perché quando ti concentri sugli aspetti positivi degli altri, tut­to l'ambiente in cui vivi ti appare più accogliente e gradevole.

Pratica la gratitudine

Il trucco è concentrarti sulle cose che hai e non su quelle che ti mancano. Lamentarsi genera fru­strazione e ti fa sentire sempre più insoddisfatto. Oltretutto, più ti lamenti e più troverai motivi per farlo.

Se ti focalizzi sui contrattempi, sulle persone che non sono come vorresti, rimugini sui problemi che non è in tuo potere risolvere, alimenti il malcontento e finisci per vivere in uno stato di av­vilimento senza fine.

Fortunatamente funziona anche al con­trario. Se prendi l'abitudine di focalizzarti sulle cose positive che fanno parte della tua esistenza, ti senti appagato e in pace.

È una questione di esercizio e con il passare del tempo diventa sempre più facile riconoscere tutti i momenti per i quali pro­vare gratitudine. Non aspettare che accadano eventi eclatanti, impara a valorizzare le piccole cose, una gentilezza che ti viene fatta, una telefonata con un amico, condividere il tempo con le persone che ami.


Più ti impegni a essere grato anche per le piccole cose e più la sensazione di benessere si presenterà in modo spontaneo. Coltivare la gratitudine è uno dei modi più efficaci per miglio­rare il tuo stato d'animo.


Prenditi cura della tua persona

Impegnati quotidianamen­te a scegliere cibi che ti diano energia anziché appesantirti, mangia con consapevolezza per nutrirti e non per anestetizzare i tuoi dispiaceri o placare il disagio.

Vestiti con cura, prenditi il tempo per fare le cose che ti danno piacere.

Trattati sempre come tratteresti la persona più importante della tua vita, quel­la che ami di più al mondo. Dedica a te stesso le stesse atten­zioni che riservi a chi ritieni speciale.

Ascolta la musica che ti piace, stai a contatto con la natura, fatti un regalo solo per il piacere di dimostrare a te stesso che te lo meriti.

Ogni giorno bisognerebbe fare qualcosa di buono. Che cosa hai fatto oggi di buono per te stesso?

Chiediti che cosa farebbe per te una persona che ti vuole un bene immenso. E poi fallo. Comportati con te stesso come vorresti che si comportasse qualcuno che ti ama profonda­mente e senza riserve.

Sei la persona con la quale passerai ogni giorno della tua vita. Fai che sia una buona compagnia.

Respira

Fallo con consapevolezza ispirando profonda­mente. Mantieni la postura eretta senza ripiegarti su te stes­so. Quando respiri profondamente anche per pochi minuti, il corpo si calma e riprende energia.

Respirare bene influisce significativamente sul tuo benesse­re, ti aiuta a tenere sotto controllo i pensieri che ti agitano, la rabbia e l'ansia. Il respiro è l'elemento cruciale cui puoi affidar­ti in ogni momento e in ogni situazione per ritrovare la calma.

Occupati delle cose che ti danno pensiero, invece di cer­care delle scuse per rimandarle.

Agisci

Tutte le cose che sai di dover fare ingombrano la tua mente, ti portano a rimuginare e ingigantire i problemi. Oltretutto, si sommano le une alle altre e quando diventano troppe ti danno un senso di oppressione che ti fa credere di non essere in grado di sostenerle.

La sofferenza, in certi momenti fa inevitabilmente parte della vita, quello che fa la differenza è il tuo modo di affron­tarla.

Alcune persone, appena fiutano la sofferenza, si sbrigano ad affogarla in un eccesso di cibo o di alcol, in una pasticca o nello shopping compulsivo.

Qualsiasi cosa che sul momento dia piacere e allontani il dolore va bene. Il problema è che ogni anestetico contro il dolore di oggi presenterà il suo conto do­mani. Magari non sarà proprio domani, ma puoi essere sicuro che prima o poi dovrai pagare. La scelta è tra pagarlo subito oppure a rate. E quindi è meglio pagarlo subito, perché con le rate paghi sempre anche gli interessi.

La nostra felicità non dipende dal sapere evitare i proble­mi, ma dalla capacità di affrontarli.

Hai mai notato come ti senti bene quando trovi la soluzione a qualcosa che ti preoc­cupava?

Ogni volta che risolvi un problema ti senti felice, ti senti capace, ti senti più forte e la fiducia in te stesso aumen­ta. Ogni volta che affronti il dolore o il disagio a testa alta, anziché anestetizzarlo con qualche piacere momentaneo, il tuo potere personale aumenta e hai la sensazione di tenere il timone della tua esistenza, invece di sentirti come un naufra­go in balia delle onde.

La felicità non è qualcosa che capita a pochi fortunati: quel­la vera nasce da dentro ed è strettamente legata al tuo modo di affrontare la vita, con tutte le sfide che questa comporta.

I problemi sono una costante dell'esistenza umana; è il modo in cui li affronti che determina il tuo grado di malessere o benessere.

Il primo passo per risolvere un problema è am­mettere di averlo, il secondo è valutare tra le varie possibilità quale sia la soluzione migliore, il terzo è passare all'azione e risolverlo. Questi tre passi sono una sequenza logica, eppure in molti scelgono strade più tortuose, che non portano da nessuna par­te se non a sentirsi sempre peggio. E lo fanno almeno in uno dei tre modi seguenti.

1. Negare il problema

Alcune persone proprio non vogliono saperne di riconoscere i loro problemi, coslì fanno finta di niente e vanno avanti, illu­dendosi che tutto vada bene. Naturalmente non va bene per niente e anche se sul momento fingono di ignorare la realtà, dentro se stesse l'insicurezza aumenta e le rende sempre più fragili e schiave dei propri tormenti.

Negare è un meccanismo di difesa che alcune persone met­tono in atto per proteggersi da pensieri e situazioni che appa­iono insostenibili o ingestibili. Purtroppo, negare l'esistenza di un problema non ha il potere di farlo scomparire, anzi, nella maggior parte dei casi lo fa crescere fino a farlo diventare irrisolvibile.

2. Atteggiarsi a vittime

Piangersi addosso comporta dei sottili vantaggi. Chi sceglie di calarsi nel ruolo della vittma evita la fatica immediata di rimboccarsi le maniche e agire per cambiare le cose, scansa il peso della responsabilità e si sottrae dall'impegno.

Atteggiarsi a vittima è un modo semplice per scaricare le colpe sugli altri o sulle circostanze esterne.

Alcune persone preferiscono pensare di non poter far nulla per risolvere i loro problemi anche quando sarebbe possibile. Trovano meno fati­coso lamentarsi che affrontare le proprie questioni.


In fondo è assai più semplice incolpare gli altri dei propri problemi che darsi da fare per risolverli.


Nell'immediato possono anche sen­tirsi bene e magari trovare conforto in chi ha compassione per loro, ma nel lungo periodo sono destinate a fare i conti con la propria rabbia e la propria impotenza. Il ruolo della vittima, infatti, nel tempo si trasforma inevitabilmente in una trappola e chi lo sceglie mina la fiducia in se stesso, si priva della possi­bilità di crescere e di apprendere nuove abilità.

3. Aspettare che le cose si risolvano da sole

Alcune persone di fronte ai problemi semplicemente non fan­no niente e aspettano che il tempo aggiusti le cose. Peccato che il tempo non aggiusti niente. Soltanto le persone possono aggiustare le cose.

Limitarsi a sperare che qualcosa si risolva senza fare niente è come affidare la soluzione dei propri pro­blemi finanziari alla possibilità di pescare il biglietto vincente di una lotteria.

Se vuoi cominciare a sentirti realmente bene e in pace con te stesso, devi liberarti dall'idea di dover essere sempre felice e cominciare a vedere la vita per quello che è: un viaggio dove il dolore e la perdita sono inevitabili, dove non sempre le cose andranno come vuoi, dove non sempre le persone si compor­teranno come ti piacerebbe.

Fa tutto parte del processo della vita e in alcuni momenti tocca ognuno di noi.

Alcuni fatti non potrai cambiarli, certe persone non potrai smettere di frequen­tarle, anche se ti piacerebbe, ma in tutto questo hai e avrai sempre l'immenso potere di decidere come comportarti.

Le tue azioni hanno un potere enorme

Se ti impegni ad agire per costruire la tua felicità, ti sorprenderai di come puoi trasformare la tua vita, sperimenterai la gioia autentica, quella che nasce dalla consapevolezza di avere dentro di te un capitale di risorse che niente e nessuno potrà mai toglierti.

Sei più forte di quello che pensi e non hai bisogno di aspet­tare chissà quale evento per metterti alla prova.

Affronta i tuoi problemi a testa alta, agisci invece di rimanere a rimuginare e impara a fregartene di tutte quelle piccole cose che angustiano la vita di molti.


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