La Coscienza che unisce la mente alla materia
Pubblicato
4 anni fa
Leggi un articolo tratto dal numero 76 della rivista Scienza e Conoscenza
Siamo sull’orlo di una rivoluzione che non solo giunge dalle più recenti acquisizioni scientifiche, ma che arriva dal nostro stesso cuore, sollevando quel velo che a lungo ha oscurato la vera conoscenza. Un velo che in realtà è un “campo integrale” di energia dinamica che permea ogni singola unità del nostro corpo e dell’universo, separando nient’altro che “noi da noi”.
Questa unità, alla base di mente e materia, è coscienza. È questa che gestisce le funzioni più alte della mente, nonché la fonte delle informazioni che governano la vita. È il nostro cervello, il nostro cuore, la nostra memoria e, al contempo, l’impronta genetica del mondo in tutta la sua storia.
Le frontiere della scienza d’avanguardia, relative ai fenomeni quantistici non-locali nei sistemi viventi, ci stanno conducendo in un viaggio di esplorazione sempre più profondo nei misteri del mondo fisico, permettendoci di aprire il nostro panorama verso una visione complessiva e potente del cosmo e della nostra mente, ossia quella che li vede come un reticolo non localmente intrecciato, organicamente completo e autoreferenziale su ogni scala della loro esistenza, una rete dinamica ed integrata di campi energetici interdipendenti, regolata attraverso uno scambio di informazioni sottili a livello quantistico.
Ciò vuol dire che viviamo e respiriamo in un universo fatto di pensieri, un universo concettuale. Come ci ricorda J. Hagelin, noto fisico statunitense, nella meccanica quantistica l’idea di particella è sostituita dall’idea di funzione d’onda. E la funzione d’onda, ossia un vettore nello spazio lineare, è fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i pensieri.
Attualmente, l’applicazione di teorie dinamiche non lineari alle neuroscienze sempre più ne dà conferma, spostando il focus delle ricerche dal dominio neurochimico a quello di campo elettromagnetico, che apre la strada ad un livello della realtà in cui il pensiero viene considerato come il processo quantistico oscillatorio che emerge dalla profondità subcorticale alla superficie corticale, dando vita istante dopo istante a stati di coscienza (attività dei microtubuli), che gradualmente evolvono dal puro eccitamento di “forme” senza oggetti a rappresentazioni complesse.
Esse integrano ed orientano l’insieme di attività mentali, fisiologiche e comportamentali verso direzioni specifiche o nuclei di significato.
Le Guide d’onda “emotive”
In tutto questo “gli affetti” si configurano come “archetipi” essenziali, configurazioni organizzate primarie, dei veri e propri “sistemi viventi di reazioni e attitudini” che si rivelano sia nell’azione comportamentale di schemi disposizionali (dominio oggettivo) sia di intensi sentimenti (dominio soggettivo). Tali configurazioni corrispondono a livello subatomico ad una struttura dinamica di vibrazioni quantistiche di campo globale, che si riverbera a livello neuronale all’interno delle strutture della linea mediana sottocorticale (CMS), di cui il cervello diviene stazione di trasformazione, collegando mente e materia e attualizzando i processi psicologici all’interno di una dimensione spazio-temporale lineare che definisce il pensiero.
Jung considerava gli affetti come forze di campo potentissime che polarizzano l’essere umano verso determinati modelli o rappresentazioni psichiche, poiché è attraverso di essi che ogni soggetto diviene compartecipe della vita, arrivando a sentire profondamente tutto il peso della realtà.
Tutto ciò apre un nuovo scenario di significato utile per comprendere la potenza del nostro universo emotivo. Gli affetti sono forme transpersonali di esperienza che pervadono un campo soggettivo primordiale, che non sempre diviene autocosciente, poiché vive all’interno di un continuum energetico di organismo/ambiente indifferenziato.
Essi divengono il ponte tra mente collettiva ed individuale, tra pensieri e manifestazione, un amalgama di cuore e mente, in cui le differenti tonalità emotive fanno da padrone. Sono questi gli elementi imprescindibili che divengono guida d’onda che veicola l’informazione al Campo. È questo l’or-dine implicito che informa e muove le trame della manifestazione della vita verso la creazione di un ventaglio nuovo di possibilità.
Stai leggendo un articolo scritto da Carmen Di Muro tratto dal numero 76 di Scienza e Conoscenza: