La Cooperativa Girolomoni presenta "Inizio"
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3 anni fa
La nuova varietà di grano duro adatta all’agricoltura biologica
Presentata dalla Fondazione Seminare il Futuro la prima varietà di grano duro per il biologico: “Inizio”, nato da una ricerca iniziata nel 2016, con il finanziamento di NaturaSì e della nostra Cooperativa Gino Girolomoni, che ha visto la collaborazione del Crea di Foggia e di Peter Kunz, esperto svizzero di selezione e di cereali per l’agricoltura biologica.
A partire dal 2019, anno della sua costituzione, la ricerca e la selezione è stata poi guidata dalla Fondazione Seminare il Futuro con la Direzione di Federica Bigongiali, responsabile del progetto che si occupa di “biobreeding”, ovvero della selezione di nuove varietà tramite tecniche d’incrocio tradizionali fatte in campi coltivati in bio. C'è una categoria di scienziati, multinazionali e agricoltori che vede il progresso nell'ingegneria genetica o nella biologia sintetica per raggiungere maggiori rese. Noi crediamo che la selezione di nuove varietà per poter affrontare le sfide dell'oggi e del domani (cambiamenti climatici, sementi adatte alla coltivazione in biologico) debba essere fatta considerando: il rapporto naturale della pianta con il suolo, con l'ecosistema e le esigenze produttive.
Questo significa far progredire la nostra civiltà in sintonia con l'ambiente, per ritrovare l'equilibrio che sempre abbiamo avuto, ma con molti più strumenti. In quanto agricoltori partecipiamo attivamente alla ricerca e alla selezione per valutare al fianco dei ricercatori le risposte delle piante a determinate condizioni pedoclimatiche. Come Cooperativa Girolomoni abbiamo messo a disposizione tutta la nostra filiera per poter sperimentare questa nuova varietà di grano dal campo alla pasta.
Il grano sembra garantire performance migliori rispetto alla media dei grani macinati nel 2021. Il prossimo passo sarà moltiplicare il seme nelle aziende agricole nostre socie, per arrivare a 1000 quintali di semente per la produzione della granella ci vorranno due anni, quindi nel 2024 avremo 500 ha da seminare con Inizio. Questi numeri ci fanno comprendere quanto i tempi della natura siano lenti, pertanto in parallelo con la Fondazione Seminare il Futuro stiamo sperimentando anche altre varietà per tentare di trovarci pronti di fronte ai cambiamenti climatici e per promuovere la biodiversità.