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L'emozione dell'abbandono

Pubblicato 3 anni fa

Leggi un estratto da "Guerrieri Immaginali" di Selene Calloni Williams

Di tutte le emozioni ve n'è una che l'umanità attuale subisce in modo molto forte e del tutto ingiustificato: l'abbandono.

In verità, come recita un'importante formula psichica:


Non esiste né l'incontrarsi né il separarsi, esiste unicamente il puro piacere dello spazio dinamico. Io cerco l'amore in ogni mondo, poiché Amore è ciò che ho perduto, eppure non esiste né l'incontrarsi né il separarsi, esiste unicamente il puro piacere dello spazio dinamico!


Una formula psichica della creazione immaginale è una formula che serve a risvegliare le coscienze e a superare la ferita dell'abbandono, che tutti, in una forma o nell'altra, a diversi gradi di intensità, portano con sé, fino a che non la guariscono. Lo spazio dinamico è un'immagine poetica. L'anima è poesia.

L'esistenza è poiesi. La parola poiesi significa "creazione dell'anima", ma anche "poesia". L'esistenza è una creazione poetica dell'anima e le formule psichiche, in quanto formule poetiche, hanno il potere di incidere su questa creazione, modificando le condizioni fisiche dell'esistere.

Lo spazio dinamico è un principio reale, naturale, ma non è un principio oggettivo - non esiste una realtà oggettiva - è una verità poetica, è una verità creativa, esiste solo nel momento in cui la crei, poi si dissolve e la devi ricreare. Ciò che è lo spazio dinamico per me è diverso da quello che è per te e così per ognuno di noi.

Lo spazio dinamico è il cambiamento continuo, che è l'unica costante nell'universo, è impermanenza, nel momento stesso in cui cerchi di afferrarlo già si è dissolto, non esiste più, come il fiume di Eraclito, ricordi? Un uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume, perché il fiume scorre e non è mai lo stesso.

Lo spazio dinamico non è una teoria, cosa sia veramente lo devi sentire nel tuo cuore, è un sentimento. Non è un concetto e quindi non te lo posso spiegare, lo devi sentire, è una verità poetica ed è puro piacere perché la natura è bellezza, è poesia e quindi piacere; la bellezza si sperimenta attraverso la bellezza.

Poi la formula afferma che non esiste l'incontrarsi né il separarsi. Infatti, incontrarsi e separarsi sono concetti mentali, esistono unicamente nella mappa mentale della realtà.

In questa mappa tutto è improntato allo sforzo personale perché la coscienza è prigioniera del senso dell'io e l'io agisce tentando di imporsi sulla natura con grande sforzo.

L'io si muove nel tentativo di unirsi o di separarsi dagli altri e dalle cose.

Chi è libero dal senso dell'io - il mistico - sta fermo. Sta fermo perché sa perfettamente che sono le cose che vengono a noi e non è mai viceversa.

Ieri ero nel mio studio, stavo scrivendo, poi mi è venuta fame e mi sono accorta che era tardi. La mia vicina di casa di solito, al martedì, suona il mio campanello all'ora di pranzo per darmi una fetta della sua magnifica torta vegana. Ieri non è venuta. Mi sono alzata per andare in cucina a fare una torta vegana, non avevo gli ingredienti e nemmeno sapevo come si faceva. Non avevo le zucchine, ho preso le carote, non avevo lo yogurt di soia per fare la besciamella vegana, ho usato il latte di soia, non avevo la farina, ho macinato dei chicchi integrali di farro. Insomma, è venuta una stupenda torta vegana. "È venuta" è proprio l'espressione più giusta, perché io considero che sia stata la torta a venire a me, non penso che sia stato il mio io a produrla.

L'ho fatta divertendomi perché non l'avevo mai fatta prima, è stato un atto totalmente creativo. L'atto creativo dà piacere agli organi, l'atto ripetitivo spegne il piacere e l'energia nell'organismo.

Non esiste qualcosa come l'incontrarsi e il separarsi, perché tu sei immobile, come uno spettatore seduto in un cinema che osserva un film in 3D: sono le immagini - gli eventi, che sono immagini, apparizioni - a venire a te. Gli antichi usavano la parola eidola per designare le immagini simulacro degli dei. Ecco, gli eventi sono eidola, immagini simulacro degli dei.

Sono gli dei che vengono a te. La presunzione dell'io di poter acchiappare le immagini, di poterle fuggire o avvicinare è del tutto illusoria.

Il mago sta consapevolmente fermo al centro, in equilibrio tra lo spazio e il nulla e sa come attirare a sé le immagini desiderate, sa come farsi amare dagli dei e avere il loro favore.


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