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Introduzione alle Yogasana

Pubblicato 4 anni fa

Leggi un estratto da "Asana Pranayama Mudra Bandha" di Swami Satyananda Saraswati (Paramahansa)

Negli Yoga Sutra di Patanjali viene data una definizione concisa delle yogasana: "Sthiram sukham aasanam" che significa "quella posizione che è comoda e stabile".

In questo contesto, le asana sono praticate per sviluppare la capacità di rimanere seduti comodamente in una posizione per un prolungato periodo di tempo, una capacità necessaria per la meditazione.

Il raja yoga equipara l'asana alla posizione seduta stabile.

Gli hatha yogi, tuttavia, scoprirono che alcune specifiche posizioni del corpo, asana, aprono i canali energetici e i centri psichici. Essi scoprirono che sviluppare il controllo del corpo attraverso queste pratiche li rendeva in grado di controllare la mente e l'energia.

Le yogasana divennero quindi strumenti per ottenere una consapevolezza superiore, fornendo la base stabile necessaria per l'esplorazione del corpo, del respiro, della mente e degli stati superiori.

Per questo motivo nei testi di hatha yoga come Hatha Yoga Pradipika la pratica delle asana viene per prima.

Le scritture yogiche riferiscono che originariamente c'erano 8.400.000 asana, che rappresentano le 8.400.000 incarnazioni attraverso cui ogni individuo deve passare prima di ottenere la liberazione dal ciclo di nascita e morte. Queste asana rappresentavano un'evoluzione progressiva dalla forma di vita più semplice a quella più complessa: quella di un essere umano pienamente realizzato.

Nel corso dei secoli i grandi rishi e gli yogi hanno modificato e ridotto il numero delle asana sino alle poche centinaia oggi conosciute. Di queste poche centinaia, solo le ottantaquattro più utili sono presentate dettagliatamente.

Attraverso la loro pratica è possibile evitare il processo karmico e superare molti stadi evolutivi in una sola vita.

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Indice dei contenuti:

Posizioni degli animali

Molte delle yogasana descritte in questo libro portano il nome e imitano i movimenti degli animali.

Con l'osservazione, i rishi compresero come gli animali vivono in armonia col loro ambiente e col proprio corpo. Essi compresero, attraverso l'esperienza, gli effetti di una particolare posizione e come questa poteva stimolare e controllare le secrezioni ormonali.

Per esempio, imitando il coniglio o la lepre in shashankasana, potevano influenzare il flusso dell'adrenalina responsabile del meccanismo di 'attacco o fuga'.

Tramite l'imitazione delle posture degli animali, i rishi scoprirono che potevano mantenere la salute e affrontare le sfide della natura da sé.

Yogasana e prana

Il prana, o energia vitale, che corrisponde al ki o chi della medicina cinese, pervade tutto il corpo, seguendo dei flussi ben definiti chiamati nadi, che sono responsabili del mantenimento di tutta l'attività cellulare.

La rigidità del corpo è dovuta a un blocco del prana e ad un conseguente accumulo di tossine.

Quando il prana inizia a scorrere, le tossine sono eliminate dal sistema assicurando la salute di tutto il corpo. Man mano che il corpo diventa flessibile, posizioni che sembravano impossibili diventano facili da eseguire e si sviluppa la stabilità e la grazia del movimento.

Quando la quantità del prana aumenta sino a raggiungere un livello elevato, il corpo assume da solo determinate posizioni e asana, mudra e pranayama avvengono spontaneamente.

Yogasana e kundalini

Lo scopo ultimo dello yoga è il risveglio della kundalini shakti, l'energia evolutiva nell'uomo.

Praticare le asana stimola i chakra, distribuendo l'energia generata della kundalini in tutto il corpo. Circa trentacinque asana sono volte specificatamente a questo scopo: chakrasana per manipura chakra, sarvangasana per vishuddhi, sirshasana per sahasrara e così via. Le altre asana regolano e purificano le nadi, facilitando la circolazione del prana in tutto il corpo.

L'obiettivo principale dell'hatha yoga è creare equilibrio tra le attività e i processi interattivi della forza pranica e di quella mentale. Quando questo è ottenuto, gli impulsi generati danno avvio al risveglio di sushumna nadi, il passaggio centrale nella colonna vertebrale, attraverso cui l'energia della kundalini sale in sahasrara chakra, illuminando così i centri superiori della coscienza umana.

L'hatha yoga, dunque, non solo rinforza il corpo e migliora la salute ma anche attiva e risveglia i centri superiori responsabili dell'evoluzione della coscienza umana.

Yogasana e la connessione corpo-mente

La mente e il corpo non sono entità separate benché vi sia la tendenza a pensare e agire come se lo siano. La forma materiale della mente è il corpo e la forma sottile del corpo è la mente. La pratica delle asana integra e armonizza entrambi.

Sia nel corpo sia nella mente si annidano tensioni o nodi. Ogni nodo mentale ha un corrispondente nodo fisico, muscolare e viceversa.

Lo scopo delle asana è sciogliere questi nodi. Le asana liberano le tensioni mentali trattandole a livello fisico; esse agiscono lungo l'asse somato-psichico, attraverso il corpo fino alla mente.

Per esempio, le tensioni emozionali e l'emotività represse possono irrigidire e bloccare il funzionamento armonioso dei polmoni, del diaframma e del processo respiratorio, contribuendo a originare malattie debilitanti nella forma di disturbi respiratori.

Le rigidità muscolari possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo: tensioni del collo come artrosi cervicale, tensioni del viso come nevralgie, ecc. Una serie appropriata di asana, insieme a pranayama, shatkarma, meditazione e yoga nidra, è realmente efficace nell'eliminare queste rigidità, affrontandole sia a livello fisico sia mentale. Il risultato è la liberazione dell'energia dormiente; il corpo diviene pieno di vitalità e forza, la mente diviene leggera, creativa, gioiosa ed equilibrata.

La pratica regolare delle asana mantiene il corpo fisico in condizioni ottimali e promuove la salute anche in un corpo malato. Attraverso la pratica delle asana si libera il potenziale dell'energia assopita e se ne può fare esperienza nella forma di una crescente fiducia in ogni campo della vita.

Yogasana e l'esercizio

Spesso si pensa che le yogasana siano una forma d'esercizio. Non sono esercizi ma tecniche che pongono il corpo fisico in posizioni che stimolano la consapevolezza, il rilassamento, la concentrazione e la meditazione. Parte di questo processo è lo sviluppo di una buona salute fisica allungando, massaggiando e stimolando i canali pranici e gli organi interni, quindi l'asana è complementare all'esercizio fisico.

Prima di poter comprendere la differenza tra queste due pratiche, è necessario sapere che l'esercizio impone al corpo uno stress benefico. Senza di esso i muscoli deperiscono, le ossa si indeboliscono, la capacità di assorbire ossigeno diminuisce, può manifestarsi mancanza di sensibilità all'insulina e si perde la capacità di rispondere alle richieste fisiche di un'attività improvvisa.

Ci sono parecchie differenze nel modo in cui le asana e gli esercizi ginnici influenzano i meccanismi del corpo.

Quando si praticano le yogasana, la respirazione e il ritmo metabolico rallentano, il consumo di ossigeno e la temperatura del corpo diminuiscono. Durante gli esercizi ginnici, invece, il respiro e il metabolismo accelerano, il consumo d'ossigeno sale e la temperatura corporea aumenta.

Le posture di yoga tendono ad arrestare il catabolismo mentre gli esercizi lo stimolano. Inoltre, le asana sono designate per avere effetti specifici sulle ghiandole e sugli organi interni e per modificare l'attività elettrochimica nel sistema nervoso.


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