Intestino permeabile: ecco perché è una condizione da non trascurare
Pubblicato
3 anni fa
Scopri la causa di intolleranze alimentari, allergie e malattie autoimmuni
L'intestino è un organo che svolge un ruolo vitale per la nostra salute. Non è solo deputato alla digestione ma regola il sistema immunitario, grazie alla presenza del microbiota e della mucosa intestinale che funge da barriera.
Fra le condizioni che possono alterare la funzionalità dell'intestino e di tutto l'organismo c'è la permeabilità intestinale, una problematica che è stata messa in relazione con molte malattie comuni oggi.
In questo articolo ti consigliamo...
Che cos'è la permeabilità intestinale
La parete intestinale è rivestita da un tessuto chiamato epitelio intestinale: è composto da cellule strettamente legate tra loro tramite giunzioni (dette giunzioni tight) che le saldano, e fungono da barriera protettiva. Essendo selettivamente impermeabile, la sua funzione è infatti quella di impedire l'ingresso nel flusso sanguigno di agenti indesiderati che diventano tossine, come glutine, agenti infettivi, particelle di alimenti non digeriti, lieviti e sostanze chimiche in essi contenute; mentre i nutrienti vengono assorbiti e rilasciati nel flusso sanguigno per essere così veicolati in tutto l’organismo.
Le giunzioni possono allentarsi e diventare permeabili, senza più riuscire a impedire che le sostanze di scarto possano restare nel lume intestinale. Si parla in questo caso di permeabilità intestinale, o Leaky Gut Syndrome (ovvero sindrome dell’intestino “gocciolante”), una condizione che si manifesta quando si riduce la capacità dell’epitelio intestinale di fungere da barriera, rendendo così più semplice il passaggio, dall'intestino al flusso sanguigno, di sostanze potenzialmente dannose.
Diverse sono le cause che possono portare allo sviluppo della permeabilità intestinale. Tra queste si riscontrano:
- eccessi alimentari (in particolare di zuccheri e cereali raffinati),
- intolleranza al glutine,
- uso eccessivo di farmaci,
- stress,
- disbiosi intestinale,
- candidosi,
- infezioni,
- cistiti ricorrenti,
- squilibri ormonali e metabolici.
Allo stesso modo diversi sono anche i sintomi che questa condizione può comportare. Tra i più comuni ci sono:
- sintomi gastrointestinali: malassorbimento, gonfiore addominale, flatulenza, stipsi, alvo alterno, diarrea, disbiosi, candidosi, confusione mentale e perdita di peso,
- depressione: ansia, fatica cronica,
- intolleranze e allergie alimentari,
- dermatiti ed eczemi,
- sensibilità al glutine, Sensibilità Chimica Multipla (MCS),
- infiammazione cronica con conseguenti dolori articolari, muscolari, perdita di tessuto osseo, malattie cardiovascolari e neurodegenerative,
- alterazioni della tiroide,
- malattie autoimmuni, come celiachia, diabete di tipo 1 e tiroidite.
Come trattare la Leaky Gut Syndrome
Il trattamento della Leaky Gut Syndrome si basa essenzialmente sulla correzione dietetica: vengono infatti limitati zuccheri, cereali raffinati (soprattutto quelli contenenti glutine), oltre che sostanze irritanti (alcol, spezie ecc.), alimenti sottoposti a una cottura lunga o ad alte temperature (es. fritture).
La correzione dietetica viene spesso coadiuvata da integratori alimentari naturali. Esistono, infatti, piante officinali e non solo, che possono svolgere un’azione benefica rispetto a questa problematica. “La natura non fa nulla di inutile” affermava Aristotele e a ragione, dato che alcune piante officinali possono offrire un valido supporto alla problematica dell’intestino permeabile. Eccone alcune di seguito.
Topinambur
Il topinambur, nome scientifico Helianthus tuberosus, è una pianta appartenente alla famiglia delle Compositae. Si tratta di una pianta perenne che fiorisce alla fine dell’estate ed è caratterizzata da bellissimi fiori gialli. Il suo tubero, molto apprezzato in cucina, ha dimostrato diverse proprietà benefiche per la salute, in particolare sul microbiota umano, grazie al contenuto di inulina, un polisaccaride ad attività prebiotica.
Inoltre questa radice è nota per la sua attività di protezione della via gastro-intestinale, diuretica e tonificante.
Liquirizia
La pianta della liquirizia (Glycyrrhiza glabra), originaria dell’Asia occidentale e del sud Europa, appartiene alla famiglia delle leguminose. È una pianta erbacea perenne, di cui vengono utilizzate le radici, considerate uno dei rimedi erboristici più antichi: erano infatti già utilizzate nell’antico Egitto e nella Medicina Tradizionale Cinese per alleviare mal di stomaco, infiammazioni e problemi respiratori.
La Liquirizia stimola la formazione della mucosa a livello dell’epitelio gastrico, fungendo quindi da barriera all’eccessiva acidità, evitando la comparsa e/o promuovendo la rigenerazione di eventuali ulcerazioni.
Malva
La malva (Malva sylvestris) è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvaceae molto diffusa in tutte le regioni a clima temperato. Possiede proprietà emollienti lassative e antiinfiammatorie. L’alto contenuto di mucillaggine protegge lo stomaco dall’eccesiva acidità, contiene composti che agiscono come antinfiammatori antibatterici e antimicotici.
Zenzero
Lo zenzero (Zingiber officinale) è una pianta erbacea di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae. Il suo rizoma, che viene spesso utilizzato come spezia in cucina, è un potente antiinfiammatorio, antiacido, antibatterico e antimicotico. A mediare queste attività peculiari è il 6-gingerolo e numerosi altri composti bioattivi.
Kudzu
Il Kudzu è una pianta selvatica rampicante originaria del Giappone, che dispone di moltissime proprietà benefiche. La polvere della sua radice è impiegata per calmare le irritazioni dell’intestino e dell’apparato digerente, agisce come gastroprotettore e alcalinizzante naturale, lenendo la mucosa gastrica e tamponando la secrezione acida in eccesso. Favorisce l’equilibrio intestinale, regolando peristalsi e consistenza delle feci.
Anche un minerale come lo Zinco, risulta un utile supporto in questo senso, favorendo la rigenerazione del tessuto epiteliale, l’assorbimento di acqua ed elettroliti. Inoltre, limita l’adesione dei patogeni alle cellule dell’epitelio intestinale, inibendo la formazione di bio-film batterici.
Infine, dalla fermentazione del mais, si ricava anche la glutammina, un amminoacido che aiuta a stabilizzare le giunzioni tight che saldano tra loro le cellule dell’epitelio intestinale, agendo come antiossidante nei confronti di alcune sostanze dannose (etanolo) o in conseguenza a uno stato di acidosi. La glutammina riduce la batteriemia intestinale e impedisce la proliferazione di batteri nocivi nell’intestino, mantenendo equilibrata la flora batterica.
A livello cerebrale è convertita in acido glutammico, combustibile per le cellule cerebrali che viene trasformato in GABA, sostanza che protegge il sistema nervoso dall’azione tossica dell’ammoniaca, e svolge, di conseguenza, una funzione protettiva sul sistema nervoso centrale. L’N-Acetil L-Glutammina è la versione acetilata della L-Glutammina che la rende molto più stabile e biodisponibile per l’organismo.
Disclaimer
Le informazioni fornite su Macrolibrarsi.it di Golden Books Srl sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo e non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico abilitato (cioè un laureato in medicina abilitato alla professione) o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, farmacisti, fisioterapisti, e così via).
Le nozioni e le eventuali informazioni su procedure mediche, posologie e/o descrizioni di farmaci o prodotti d'uso presenti nei testi proposti e negli articoli pubblicati hanno unicamente un fine illustrativo e non consentono di acquisire la manualità e l'esperienza indispensabili per il loro uso o pratica.