In quale fase della vita ti trovi?
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3 anni fa
Leggi l'introduzione del libro "Scelte e sfide" di Filippo Ongaro e scopri come dare sempre il meglio di te, in ogni fase della tua vita
Ogni vita è fatta di domande e di risposte.
Ogni vita è fatta di sogni e di speranze.
Ogni vita è fatta anche di dubbi e di incertezze.
Ogni vita è fatta di un intreccio di relazioni, di amori, di amicizie e di condivisione.
Ogni vita è fatta anche di litigi, di incomprensioni, di perdite, di addii.
Ogni vita è fatta di lavoro, di progresso, di passi avanti.
Ogni vita è fatta anche di errori, di cadute, di passi indietro.
Ogni vita è fatta di fasi e di passaggi.
Ogni vita è unica e allo stesso tempo simile a quella degli altri.
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La vita, mentre la viviamo, è diversa dalle descrizioni a volte idealistiche che ne facciamo. C'è meno bianco e nero e più grigio. È meno pulita, precisa e controllabile di come la vorremmo.
La vita, mentre la viviamo, è spesso confusione, è un susseguirsi di scelte talvolta poco consapevoli e di conseguenze che durano anni o addirittura per sempre. È fatta di milioni di istanti che poi, di colpo, ci accorgiamo essere diventati decenni.
Il fatto che la nostra vita sia simile a quella degli altri non la sminuisce, essa rimane unica e irripetibile ma, nel suo manifestarsi, la vita di tutti segue degli schemi che rappresentano i diversi bisogni legati all'età che cambia. Sono la conseguenza della nostra biologia, dell'influenza che le regole sociali hanno su di noi e delle aspettative sia nostre sia degli altri.
Sapere che prima di noi generazioni e generazioni di individui si sono poste le stesse domande, hanno affrontato le stesse paure, sono state tormentate dagli stessi dubbi è consolante e ci fa sentire meno soli, ma accomunati da un destino che ci porta ad attraversare un percorso che lega e unisce empaticamente tutti gli individui.
Comprendere queste fasi e le domande che tutti ci poniamo sfruttando l'esperienza di chi è venuto prima di noi è di grande conforto, perché permette di approfittare dell'esperienza altrui per affrontare con più consapevolezza una determinata fase molto prima di ritrovarsi a viverla. O aiuta a comprenderne le dinamiche e come vivere al meglio l'età in cui ci si trova.
È tipico dell'essere umano appoggiarsi sulle ampie spalle di chi ha più esperienza per progredire. Ed è altrettanto tipico volere istruire le nuove generazioni trasmettendo ai più giovani un bagaglio fatto di consigli e divieti al fine di preservarli dal commettere i propri stessi errori.
Negli ultimi anni in molti sembrano vivere in uno stato di inconsapevolezza, anestetizzati dai mille intrattenimenti che la società offre. Ma così è difficile ascoltare il proprio dolore attraverso cui intraprendere un percorso di crescita, oppure la sofferenza altrui che porta all'aiuto del prossimo, o ancora i messaggi di allarme che il pianeta ci invia e che portano a un maggiore senso di responsabilità verso la collettività e le generazioni future.
In mezzo a tutto questo caos, a questa cacofonia di suoni, urla, insulti, battute, ostentazioni di ego sovradimensionati, siamo diventati sordi a qualsiasi cosa che abbia anche solo la parvenza di una maggiore profondità. Ma ancora peggio, siamo sordi a noi stessi, non ci conosciamo a sufficienza per poter dare alla nostra vita una direzione sensata.
Dal marzo 2020 a causa della pandemia da Covid-19 la nostra vita è completamente cambiata: abbiamo dovuto adattarci a restrizioni che hanno trasformato le nostre abitudini e limitato i nostri spostamenti. Abbiamo ridotto all'essenziale i bisogni, ci siamo riappropriati del significato del necessario e abbiamo imparato a eliminare il superfluo.
Non è stato facile, ci è costato fatica, ma se vogliamo cogliere tutto ciò che l'esistenza ci offre possiamo considerare questo periodo come un'occasione per avviare una riflessione più intima e profonda del vivere.
Personalmente ho accettato l'invito che la pandemia ci ha offerto per intraprendere un viaggio, il viaggio che descrivo in questo libro. Un viaggio interiore che ha messo in discussione i miei valori, i miei bisogni, che mi ha costretto a rivalutare i miei rapporti, la mia professione e perfino la modalità con cui si svolgono le mie giornate. È un viaggio a volte solitario ma arricchito sempre dalla presenza di chi mi ama e anche dalle migliaia di storie che ho intercettato negli anni di lavoro e che hanno contribuito alla mia crescita.
Nulla di questo percorso è stato facile ma è valso la pena compiere ogni singolo passo. Nulla è stato scontato ma ciò ha reso più interessante ogni scoperta. Nulla di questo cammino è forse particolarmente originale o nuovo, ma ogni tratto lo è stato per me, perché non lo avevo mai sperimentato prima.
Sono arrivato da qualche parte? Probabilmente no, perché sono ancora in cammino. Mi fermerò? Non credo perché per me la vita è una continua crescita e scoperta. Ma alcune cose le ho apprese e sono quelle che voglio condividere con voi.
Ho capito, per esempio, che la maggior parte di noi è dominato dal proprio ego, dal desiderio di proteggersi, mostrarsi, ricevere complimenti e sentirsi meglio degli altri.
Ho capito che ognuno vive nella sua realtà come se fosse una bolla speciale e unica nel bene o nel male e non si rende conto che le nostre vite invece si assomigliano tutte e che in fondo desideriamo tutti più o meno le stesse cose.
Ho capito che molti di noi sono così presi dall'apparire che dimenticano di essere.
Ho compreso che la vita di tutti noi è fatta di fasi in cui tutti indistintamente ci poniamo le stesse domande alle quali però solo alcuni trovano le vere risposte.
Quella che io chiamo la mente protettiva, e che altri potrebbero definire il nostro ego, è il perenne tentativo di prendere il sopravvento e di mettere a tacere la mente liberatoria, quella che dà vita alla migliore versione di noi stessi. La mente liberatoria è la mente silenziosa, quella che non ha bisogno di parlare sempre, di giudicare tutto e di tenere ogni cosa sotto controllo. La mente silenziosa è la mente della connessione con noi stessi e dell'unione con il mondo, mentre la mente protettiva è quella che fa sempre rumore e che ci separa da tutti e da tutto.
La mente silenziosa è potente, intuitiva, fluida e libera. Quella protettiva è debole, impaurita, iper-razionale e ostaggio di se stessa.
Tutti alterniamo momenti in cui siamo preda della mente protettiva che ci porta a chiuderci, a irrigidirci, a difenderci e persino ad attaccare. E tutti sentiamo la bellezza di quando a dirigerci è invece la mente liberatoria che, con il suo silenzio, ci permette di essere leggeri, agili, adattabili e soprattutto felici.
Il mio viaggio personale mi ha portato a comprendere non solo in teoria che la chiave di tutto è la nostra consapevolezza, una capacità che il caos di oggi e la mente protettiva tendono a sopprimere. La consapevolezza è l'aprire gli occhi, è risvegliarsi da un sonno che a volte sembra un incubo, è l'emergere dalle tenebre, è il vedere ciò che ci circonda per quello che è ed è soprattutto il vedere se stessi, in ogni sfumatura, in ogni dettaglio, in ogni singolo gesto, nel bene e nel male.
Il mio viaggio è quello di un uomo moderno, formato con un metodo scientifico che si è però reso conto che gli antichi avevano capito molto più di noi chi siamo e che cosa regola la nostra vita.
Dal «Conosci te stesso» dell'oracolo di Delfi alle meditazioni di Marco Aurelio, dal buddismo al cristianesimo, passando per i grandi della filosofia occidentale e orientale, gli ingredienti della ricetta per una vita davvero straordinaria sono tutti lì. Anzi sono tutti qui, dentro di noi, anche se ci ostiniamo a credere che possiamo trovarli fuori o magari acquistarli in qualche negozio.
È già tutto qui. Dentro ciascuno di noi a volte sepolto sotto uno strato di inconsapevolezza duro da penetrare. È tutto qui, eppure è così lontano e difficile da raggiungere. Ma la posta in gioco è altissima e non riguarda solo la felicità personale.
Vogliamo davvero far dipendere la nostra felicità da un like su Facebook o Instagram? Vogliamo accettare che apparire equivalga ad avere successo? Che essere conosciuti sia più importante che essere apprezzati? Che diventare ricchi sia meglio che essere onesti?
È per questo che ho deciso di raccogliere quello che ho capito fino a ora, senza nessuna pretesa di verità assoluta, ma solo come risultato del mio percorso personale.
Non avrei potuto scrivere questo libro se non partendo dalla mia esperienza personale: quella vissuta da me fino a oggi, superati i cinquant'anni, e quella assorbita dalle migliaia di persone conosciute e con cui mi sono confrontato in questi anni.
Ascoltando chi mi ha preceduto, poi, ho provato a immaginarmi come voglio che sia il resto della mia esistenza e quali domande mi si presenteranno davanti. E così spero sia nata una sorta di guida per le varie fasi che ciascuno di noi si trova ad affrontare, una guida fatta di domande ma anche di riflessioni e di messaggi chiave da portare a casa.
Avvertire il tempo che passa non significa solo notare le rughe che aumentano e scoprire ogni giorno qualche capello grigio in più. Deve anche voler dire immergersi nel flusso della vita e scoprire che i pianti e le risate, gli ideali e i valori, il lavoro e i sacrifici, le parole dette e quelle non dette ma pensate, ciò che abbiamo fatto e ciò che avremmo voluto fare, i baci e gli abbracci rimangono perché rappresentano il nostro contributo ad alimentare l'energia che scorre nel mondo.
Le esperienze si mescolano ai ricordi, ciò che abbiamo con quello che abbiamo perduto e ciò che è stato con quello che sarà.
Il problema vero è che se la fine ci coglie impreparati il significato stesso della nostra esistenza rischia di svanire. Se la vita con i suoi misteri non viene vissuta come un'occasione di crescita, come uno strumento di consapevolezza, rimarrà solo qualcosa che svanisce un giorno alla volta. Non basteranno gli oggetti di cui ti circonderai a colmare la sensazione di vuoto.
Il rapporto con il lavoro, la casa, gli affetti e persino con l'immagine che abbiamo di noi stessi sono destinati a mutare e farci soffrire se non siamo sufficientemente preparati a capire il senso di questo percorso.
Ho diviso il libro in parti corrispondenti alle diverse fasi della vita e ho affrontato le domande tipiche che tutti affrontiamo.
In qualsiasi fase della vita vi troviate spero che in alcuni casi possa offrirvi l'occasione di analizzare ciò che avete già vissuto, in altri offrirvi uno sguardo su cosa potrà avvenire e proporvi una riflessione.
In ogni modo mi auguro che apprezziate questo viaggio e che anche voi possiate avere voglia di iniziare ad assaporare per davvero la vita.
Buon viaggio, amici miei.