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Imparate a conoscere il vostro "motore della vita"

Pubblicato 5 anni fa

Leggi un estratto dal libro "77 Consigli per Avere un Cuore Sano" di Ulrich Strunz

Stringendo il pugno potete farvi un’idea delle dimensioni del vostro cuore. Questo muscolo pesa mediamente 300 grammi e pompa il sangue senza sosta per irrorare ogni organo e tessuto, ogni singola cellula del corpo.

Stai leggendo un estratto da questo libro:

Indice dei contenuti:

Il cuore: come funziona e come batte

I messaggeri chimici e altre importanti sostanze arrivano a destinazione grazie alle sue circa 100.000 pulsazioni giornaliere. Ogni giorno, contraendosi e rilassandosi, immette nel sistema circolatorio 7000 litri di sangue.

Prima lo pompa nell’aorta, che dalla punta della testa fino all’alluce del piede si ramifica in vasi e condotti sanguigni sempre più sottili, che confluiscono nelle arteriole. Le arteriole sono collegate a vasi minori, detti capillari, il cui diametro è un decimo di quello di un capello. Gli oltre cinque miliardi di capillari passano per muscoli e organi, irrorando ogni singola cellula. Un capillare è lungo appena 0,5 millimetri, tuttavia, sommando tutti quelli esistenti nel corpo umano si raggiungono i 100.000 chilometri. Le arteriole possono dilatarsi, affinché la cellula muscolare in azione riceva dai capillari più ossigeno e sostanze nutrienti, e possono restringersi, quando la cellula è a riposo. Nello stesso tempo, i capillari portano via gli scarti del metabolismo, inviandoli agli organi pulitori - fegato e reni - ed espellendo l’anidride carbonica. Il cuore rimanda il sangue “sporco” ai polmoni, che lo riempiono di ossigeno.

Nel corso della vita batte circa tre miliardi di volte. Se smettete di respirare per 60 secondi si ferma. E un organo altamente performante, lavora come 60 motori d’automobile e vive per una piccola eternità, anche 120 anni, se trattato bene.

Una rete di vasi, le arterie coronariche, che lo cingono come una corona, lo alimenta di sangue. Il nodo senoatriale, delle dimensioni di una punta di spillo, scandisce il ritmo cardiaco; a riposo invia da 60 a 80 impulsi elettrici che si propagano attraverso il tessuto cardiaco, provocandone la contrazione. A ogni impulso corrisponde un battito, rilevabile sul polso o sul collo. Questa pulsazione determina la lunghezza della vita del vostro organo motore: se è bassa (60 battiti o meno) sarà più lunga, se è alta (80 battiti e oltre) sarà più breve.

Che aspetto ha un vaso sanguigno? Tutti abbiamo un’idea, anch’io, grazie al mio atlante anatomico. E un condotto rosso chiaro, sottile, molto elastico e dentro cavo perché vi fluisce il sangue. In teoria è così ma nella pratica, durante gli interventi chirurgici, ci accorgiamo che ogni paziente è un caso a parte. Sulla parete interna delle arterie possono depositarsi placche di colore giallo chiaro che ostruiscono i vasi sanguigni in alcuni punti di più, in altri meno. Queste calcificazioni prendono il nome di aterosclerosi e impediscono al cuore di lavorare bene; il sangue, infatti, ha bisogno di avere via libera.

Più sono i “no”, più alta è la vostra probabilità di contrarre una malattia cardiovascolare.

Il vostro cuore ha bisogno di più riposo, meno alcol o meno chili? Avete mai pensato di assumere integratori alimentari a base di omega 3 o magnesio? Se lo farete, il cuore ve ne sarà grato. La buona notizia è che se la glice-mia si abbassa, perderete peso e la pressione diminuirà. Lo stesso accadrà se smetterete di fumare.

Know-how: le malattie cardiovascolari

Aritmia cardiaca: il cuore batte in modo irregolare, s’inceppa, si ferma, perde il ritmo. Batte all’impazzata (più di 120 pulsazioni al minuto) o rallenta (meno di 50 pulsazioni al minuto). Il rischio è l’infarto.

Tachicardia: il cuore ha un ritmo accelerato, siete rintronati, avete le vertigini. Sono i sintomi di una tachicardia benigna, dunque non pericolosa per la vita. Eppure, questo disturbo può compromettere la vostra quotidianità. Nella maggior parte dei casi, è come se chi ne soffre avesse, tra gli atri e i ventricoli, due vie distinte attraverso le quali passa lo stimolo elettrico. Questo attiva incessantemente un meccanismo di rientro atrioventricolare. E una patologia curabile.

Fibrillazione striale: è l’alterazione del ritmo cardiaco più frequente e consiste in una disfunzione dell’attivazione elettrica, con la conseguente contrazione cardiaca. Le cellule atriali, invece di contrarsi e rilassarsi, fibrillano, si muovono aritmicamente, con una frequenza di oltre 350 battiti al minuto. Il sangue non fluisce più regolarmente nelle cavità cardiache; addirittura, si blocca quasi completamente in un punto dell’atrio sinistro. Non scorrendo, si coagula e se il coagulo raggiunge il cervello vi è il rischio di un ictus.

Il cuore in fibrillazione è poco performante e s’inceppa come un motore in avaria. Consuma più ossigeno ed energia, mentre la sua forza pulsante è ridotta. La fibrillazione può causare vizi valvolari, inadeguata irrorazione cardiaca, infiammazioni, iperfunzione tiroidea, bronchite cronica o infezioni. Anche squilibrio elettrolitico, stress psichico e carenza di omega 3 possono alterare il ritmo cardiaco. Un primo sintomo è la dispnea, che può sopraggiungere anche in presenza di un minimo sforzo.

Difetto valvolare: corrisponde al malfunzionamento di una o più valvole cardiache. Il difetto può essere congenito o acquisito, la tipologia più frequente deriva da una calcificazione della valvola che non si chiude più bene, facendo rifluire il sangue nel ventricolo o nell’atrio. Il muscolo cardiaco s’ingrossa e a lungo andare si sviluppa un’insufficienza cardiaca.

Insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco: si presenta quando il cuore non è più efficiente come un cuore sano. Esso perde capacità di pompaggio, quindi l’organismo non riceve abbastanza sangue e ossigeno. Le conseguenze sono rapido affaticamento, ritenzione idrica negli arti inferiori o nella cavità addominale, accumulo di liquidi nei polmoni. Questo provoca tosse secca, dispnea e cianosi a livello delle labbra; può essere fatale.

Tale patologia può avere diverse cause; la più frequente è la calcificazione delle arterie coronarie o coronaropatia, abbreviata in CHD. In questa malattia, i vasi sanguigni che irrorano il muscolo cardiaco si restringono per l’accumulo di lipidi, il sangue non fluisce, i cardiomiociti ricevono meno ossigeno e sostanze nutritive e perdono la propria efficienza. L’insufficienza cardiaca può dipendere anche dall’ipertensione. Il cuore deve pompare il sangue sempre più forte, affaticandosi e perdendo la propria forza pulsante. Fra le altre cause si possono annoverare l’aritmia cardiaca, l’infiammazione del muscolo cardiaco, anomalie del setto ventricolare e atriale e difetti valvolari.

Angina pectoris: il cuore lancia un SOS: “Aiuto, mi manca l’ossigeno!”. L’indurimento dei vasi sanguigni provoca un’insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco. Il dolore anginoso compare all’improvviso nella parte sinistra del torace e si propaga lungo il braccio sinistro, il collo o la parte superiore dell’addome. Si presenta per lo più in occasione di sforzi fisici, ma può comparire anche in stato di riposo. E molto pericoloso! Dovete chiamare subito il servizio d’emergenza.

Infarto: detto anche “infarto miocardico acuto”. Sopraggiunge quando un vaso sanguigno del cuore si occlude. Le cellule del muscolo cardiaco non ricevono più ossigeno e principi nutritivi e non possono più svolgere il proprio lavoro, perciò muoiono. Attenzione, rischiate la vita! L’infarto è una conseguenza dell’aterosclerosi. Quando un vaso sanguigno è ostruito dalla placca, il sistema immunitario reagisce mandando le piastrine a demolirla. Esse si coagulano formando un trombo. Similmente alla crosta che sigilla una ferita, il trombo crea una protuberanza. Se quest’ultima blocca completamente il vaso, subentra l’infarto.

Consiglio pratico - Chiamate l'ambulanza!

Qualora sussista il sospetto di un infarto, chiamate subito l'ambulanza. Non il vostro medico curante. Anche se con lui vi sentite in buone mani, ricordatevi che la maggior parte degli ambulatori non è attrezzata per il trattamento d'urgenza dell'infarto. E ogni minuto è vitale! Se non si interviene tempestivamente, un attacco cardiaco porta in brevissimo tempo alla morte. Chiamate il numero unico di emergenza 112 attivo in tutti gli stati europei oppure il 118.


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