Impara ora la sequenza perfetta dei 28 respiri messa a punto da Daniel Lumera
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2 anni fa
Questo particolare ciclo di respirazioni (associato ad altre 4 pratiche) stimola energia, motivazione, presenza, pace e felicità
Il 14 maggio a Bologna si è svolto un evento straordinario organizzato da Daniel Lumera e da My Life Design Academy, un’esperienza di pura generosità che ha toccato il cuore di oltre mille persone. Non serviva un biglietto per partecipare, ma bastava compiere un atto di gentilezza, quello di acquistare tre copie dell’ultimo libro di Daniel Lumera 28 respiri per cambiare vita regalando due copie ad amici, parenti, scuole, associazioni, ospedali, carceri. Abbiamo incontrato Daniel il giorno dopo la presentazione di Bologna per parlare con lui del nuovo libro e della straordinaria occasione che esso rappresenta per diffondere consapevolezza, gentilezza, pace e felicità nella nostra vita personale e privata, così come nel mondo.
In questo tuo ultimo libro riparti dal respiro, da una pratica che definisci perfetta, quella dei 28 respiri. Ce ne spieghi l’origine e il potenziale impatto sulle nostre vite?
Il neuroscienziato americano Andrew D. Huberman, docente di neurobiologia presso la Stanford University School, ha testato come un particolare ciclo di respirazioni stimolasse vitalità, motivazione e rigenerazione del cervello, favorendone la neuroplasticità, ovvero la capacità di modificare la propria struttura e apprendere nuove cose, a prescindere dall’età.
Questo piccolo segreto, già conosciuto da alcune tradizioni sapienziali millenarie, consiste in una sequenza semplicissima di 28 respiri consapevoli con una breve apnea finale a polmoni vuoti; se si aggiungono la sintonizzazione su un forte desiderio o obiettivo, una doccia fredda (per chi se la sente), uno stato di contemplazione e un pensiero di gratitudine, si arriva a quella che viene definita la “sequenza perfetta”, cinque passaggi capaci di riconnetterci con i ritmi naturali della vita (bioreconnecting) e stimolare il bilanciamento di quattro specifici neuromodulatori responsabili del nostro equilibrio psico-emotivo: dopamina, noradrenalina, serotonina e ossitocina.
Se praticata regolarmente, ha il potere di farci iniziare ogni giornata pieni di energia, gioia e armonia, ribilanciando l’intero organismo, dalla mente al funzionamento delle cellule, con un impatto positivo sulla salute del corpo, l’energia vitale, la qualità delle emozioni, l’equilibrio della mente, l’integrazione del proprio passato e la sfera esistenziale collegata al proposito della propria vita.
Nel libro fai spesso riferimento alla mente illuminata: è uno stato della mente a cui pochi possono accedere dopo un lungo percorso o è alla portata di tutti?
La nostra mente è capace di tornare a rivivere in età adulta lo stato di purezza presente in un bambino, con la consapevolezza di un centenario. La buona notizia è che questa possibilità è accessibile a tutti e nel libro suggerisco nove semplici passi per raggiungerla.
Una mente illuminata è prima di tutto una mente meditante. Il suo modo di ragionare viene regolato da un sentire molto profondo e non segue logiche comuni. Ha una differente prospettiva sul giudizio, le opinioni, le idee, i desideri, la realtà, la natura della sofferenza. Il potere che scaturisce da un utilizzo corretto della mente può trasformare il nostro intero sistema psicofisico e anche incidere sul mondo esterno. Sappiamo infatti, grazie alla scienza, che la mente meditante rallenta i processi di invecchiamento, riduce quelli di infiammazione implicati nella manifestazione di malattie croniche come cancro o Alzheimer, ha un impatto molto positivo su depressione, attacchi di panico, ansia, rabbia e senso di isolamento. Queste sono solo alcune delle ragioni per cui l’OMS ha inserito la meditazione tra i tre pilastri del benessere e il CDC (Centers for Disease Control and Prevention, NdR) degli Stati Uniti la indica come uno dei trend sanitari in più rapida ascesa degli ultimi anni. La mente illuminata è una mente presente e disponibile al cambiamento, sveglia nel miracolo della vita, aperta all’infinito e alle sue possibilità; inoltre è volta al servizio autentico, sincero, incondizionato e disinteressato. Gioca, quindi, un ruolo chiave per la qualità della vita, essendo uno di quei fattori epigenetici che restituiscono all’essere umano una grande responsabilità e libertà sul proprio destino e sulla propria salute. Perché nel funzionamento della nostra mente e nello sviluppo del suo potenziale sono contenuti il segreto e la chiave del benessere e della felicità.
La medicina ufficiale si sta avvicinando al mondo delle scienze del benessere e della meditazione con grande entusiasmo: come vedi la medicina del futuro?
Ho buone ragioni per credere che la meditazione sia la medicina del futuro. La scienza ha dimostrato che esistono metodi naturali per stimolare la produzione di quegli stessi neurotrasmettitori coinvolti nel consumo di droghe e nell'uso di spicofarmaci. L’attività fisica, ad esempio, produce endorfine, capaci di generare sensazioni di benessere e fungere da analgesici e antidepressivi. Allo stesso modo, attraverso la pratica meditativa, si può addirittura arrivare a stati di “beatitudine”, grazie al rilascio di dosi elevate di endorfine. La meditazione non solo stimola, equilibra e aumenta la produzione di ormoni e altri neurotrasmettitori coinvolti nel piacere, nel benessere, nella pace e nella motivazione, ma inibisce anche il cortisolo, l’ormone dello stress, contrastando ansia e depressione. Tuttavia richiede disciplina e perseveranza; la costanza nella pratica regolare fa la differenza, mentre la pratica intensa, come quella dei ritiri, ne accelera e amplifica gli effetti.
Oggi si parla sempre più spesso di intelligenza artificiale e di come potrà sostituirsi al lavoro e alle capacità umane. C’è un tipo di intelligenza che a tuo avviso ci caratterizza più di tutte come specie e che non potrà mai essere “riprodotta”?
In un mondo in cui, da una parte, l’automazione, l’intelligenza artificiale, i cambiamenti sono sempre più predominanti e accelerati, mentre dall’altra qualsiasi certezza sul mondo che ci circonda crolla, esiste un tipo di intelligenza che rappresenta la chiave di volta, sia per sopravvivere come specie, che per prosperare a livello individuale, relazionale, professionale e sociale: l’intelligenza esistenziale. Probabilmente è il tipo di intelligenza più importante dell’epoca attuale; è l’intelligenza della visione d’insieme, propria di una mente illuminata che sa vivere nel presente, seguendo le vocazioni e le esigenze davvero autentiche. Le persone con intelligenza esistenziale tendono, infatti, a essere pensatori critici e auto-riflessivi, e non temono di sfidare la norma. Sono individui che osservano la propria mente e i propri pensieri per porsi le domande fondamentali dell’esistenza, grazie al coraggio di entrare dentro di sé, oltre le apparenze delle forme e del mondo, per cercare risposte.
