Il fior fiore della canapa
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5 anni fa
La Canapa è una pianta millenaria, il suo nome appare la prima volta in antichi frammenti di 7.000 anni fa in Cina e Mesopotamia. E’ una pianta dai molteplici utilizzi, un’antica risorsa rinnovabile, che cresce senza diserbanti né concimi chimici e migliora il terreno dove viene coltivata.
Nell'antichità a scopo medico veniva utilizzata su ferite e infezioni, per reumatismi e come analgesico. Fino a 50 anni fa era la materia prima per la produzione della carta e, rispetto al papiro utilizzato in antichità, era 50 volte più resistente.
Le sue fibre sono state ampiamente utilizzate per la produzione di tessili.
In Italia la coltura della canapa per usi tessili ha un’antica tradizione legata in gran parte all’utilizzo per corde e vele all’epoca delle Repubbliche Marinare. Una delle parti più importanti della pianta è il seme. Il seme di canapa ha un valore nutrizionale molto alto, sia per l’uomo che per gli animali (domestici e da fattoria) per i quali può fornire una dieta quasi completa. In natura è fra i più ricchi di proteine e acidi grassi polinsaturi, importanti per il buon funzionamento del sistema immunitario e cardiovascolare. L’olio di semi di canapa, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi, è ricco di grassi polinsaturi, acidi grassi Omega 3 e Omega 6 e tocoferolo (vitamina E). Affinchè non si degradi è importante che la sua acidità sia compresa fra 1,5% e 2%. Anche le foglie e le infiorescenze della canapa sono ricche di principi funzionali.
I principi attivi più presenti nella pianta (in diversa percentuale a seconda della varietà) sono il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo).
Il THC è il principio attivo più conosciuto della canapa, il CBD è meno noto ma ricco di funzionalità e non presenta alcun effetto a livello di alterazione della percezione e si è rivelato efficace contro ansia, stress, insonnia, disturbi dell’umore, dolore cronico e patologie a carico del sistema nervoso centrale (epilessia, Parkinson, Alzheimer). Questi principi attivi sono così efficaci perché sono molto simili agli endocannabinoidi sostanze prodotte fisiologicamente dal nostro organismo. Gli endocannabinoidi si legano ai recettori CB1 situati nel sistema nervoso centrale e CB2 situati prevalentemente a livello periferico e nel sistema immunitario, modulando la trasmissione dell’impulso nervoso, le vie del dolore (CB1) e una riduzione del rilascio di citochine proinfiammatorie e prostanoidi.
Grazie a questo meccanismo d’azione il CBD si è rivelato utile in caso di patologie a carico del sistema immunitario, dolore cronico e problemi dermatologici. Oggi la tecnologia consente di estrarre selettivamente le molecole di CBD dalla pianta e, tramite un processo di cristallizzazione, ottenere cristalli fino al 99,8% di purezza.
Le molecole di CBD sono lipofile, affini ai grassi, e, per essere meglio assimilate dal nostro organismo, devono essere veicolate da sostanze in grado di legarsi ai grassi e all’acqua (ad esempio lecitine e liposomi).
Oggi in commercio esistono prodotti assolutamente naturali, a base di CBD veicolato da lecitine e liposomi vegetali, ad esempio olio di semi di canapa con aggiunta di cristalli di CBD, cerotti, sieri, pomate e gel, che sono un valido aiuto per risolvere problematiche di tipo muscolo-tensivo, contratture, infiammazioni, problemi dermatologici.
La pianta di canapa, quindi, grazie ai suoi molteplici utilizzi rimane una delle più grandi opportunità che la natura ci offre per ottenere ottimi prodotti in molti settori industriali e benefici per il nostro organismo senza alcun impatto sull’equilibrio del pianeta che ci ospita.