Il doppio sentiero: istruzioni per imboccarlo
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4 anni fa
Leggi un estratto da "Istruzioni per Maghi Erranti 3.0" di Andrea Panatta
Pulire
Il primo ramo del doppio sentiero è quello del pulire: imparerai a ripulire lo specchio della tua coscienza dalle incrostazioni della sfocatura e dei passati a cui sei legato, quello che qualcuno chiama il karma.
Il maestro insegna che il karma non è una punizione per le cattive azioni o un premio per quelle buone: il karma è soltanto apprendimento e lezioni antiche che devono essere ancora portate a termine.
Se c'è qualcosa che non hai compreso profondamente, questa lezione tornerà a farsi viva nella tua realtà, finché non ci entrerai in relazione e non proverai a comprenderla e trasformarla.
La trasformazione sarà il passaggio successivo.
Ma prima è necessario imparare a ripulire.
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Entrare in relazione
Prima di poterti ridestare dovrai necessariamente aver dormito a lungo. Prima dovrai essere annegato nel sogno della sfocatura per lunghi anni, e dovrai aver acconsentito a credere che il sogno della tua vita fosse l'unico possibile. Dovrai aver vissuto molto. Un mago errante è qualcuno che vive nell'intensità e nell'esperienza reale.
Molti maghi erranti credevano erroneamente che il lavoro su se stessi, la centratura, l'arte del sentire e quei piccoli miracoli che erano stati capaci di fare in passato li avrebbero portati lontano dall'unica cosa che conta davvero, la realtà.
Pensavano di poter essere al sicuro da ogni male, da ogni problema. Molti pensavano che affermare che la realtà è un sogno la rendesse insostanziale o meno reale. Ma chi nega la sostanza del reale dorme tanto quanto chi ne afferma l'assoluta immutabilità e ne venera l'ineluttabilità.
Il reale è una delle storie che ti racconti. Ma non per questo è meno solida, meno dolorosa.
Se vuoi ridestarti dal sogno dovrai prima perderti completamente in esso poiché non si può cambiare ciò che si nega, e non ci si può ritrovare prima di essersi completamente perduti. Devi essere in relazione profonda con esso. Dovrai apprendere a entrare in relazione con tutto ciò che vorrai poi trasformare, a stabilirvi un punto di contatto.
Il reale, il mondo e la vita che ne partecipa sono il quaderno degli esercizi del mago errante.
Qui farai i tuoi esperimenti, valuterai l'effettiva validità di ciò che hai imparato attraverso prove ed errori. Qui e solo qui, nella vita e nel reale avrai conferma o smentita di ciò che hai imparato. Perché c'è sempre molto da imparare.
Non potrai mai cambiare ciò con cui non entri in relazione.
Passato, presente e futuro
Ci sono tre corpi con i quali dovrai apprendere a entrare in relazione; tre differenti aspetti del tuo essere.
Il primo è il passato. Il corpo del tempo passato è come un grande fardello che ti trascini durante lo svolgersi dei tuoi giorni. Esso cresce e si appesantisce ogni volta che non partecipi pienamente a un'esperienza, ogni volta che non vivi con intensità. Come sai già, è così che la sfocatura prende forma.
Il corpo del tempo passato è ciò che ti tiri dietro cercando di evitare esperienze dolorose e di attirare esperienze che ritieni piacevoli.
Non che tu non debba provare a fare tutto ciò. Ma il passato non pienamente vissuto verrà costantemente a cercarti per essere completato. Il suo completamento passerà per la tua capacità di entrare in relazione e letteralmente digerire ogni emozione, sensazione e pensiero relativo a quel passato, dovrai integrarlo e lasciarlo andare congedandolo. E il passato ti chiederà sempre un'azione ispirata, per essere completato.
Il corpo del tempo presente è il luogo dove le cose si manifestano, e l'unico tempo nel quale puoi essere davvero nell'intensità, l'unico nel quale un mago errante ha davvero potere.
Il corpo del tempo presente è il palcoscenico della creazione, l'effetto delle cause messe in moto dal corpo del tempo passato, e qui, nel presente, incontrerai sempre ciò che è ancora inconscio per la mente abituale, la sfocatura. Ciò che hai rifiutato, ciò che hai evitato, ciò che hai temuto e respinto, e ciò che non hai completato.
Ma vi è un'altra cosa che incontrerai nel presente: sono le scintille del corpo del tempo futuro, e ciò che in esso è ancora potenziale.
Il maestro insegna che il corpo del tempo futuro è una parte di te che esiste in due differenti stati: uno silente e uno parlante. Quando tace, il corpo del tempo futuro è sempre vigile e attento a ciò che semini in pensieri, in azioni e in vibrazioni emotive, e si nutre dello stato di intensità, lo stato che generi quando partecipi totalmente alle vicende della tua esistenza.
A volte però, quando sei particolarmente allineato e non resisti all'intensità del momento presente, il corpo del tempo futuro aprirà dei piccoli squarci nella realtà, producendo ciò che normalmente chiami "miracoli", o le cosiddette coincidenze oppure ancora quelle che comunemente chiami intuizioni. Questo è il suo stato parlante.
Quando questo accade potrai avere segnali, direzione e guida. Oppure ancora, potrà accadere qualche inusuale circostanza che risolverà un tuo problema in maniere che a te sarebbero risultate impossibili da concepire.
Il corpo del tempo futuro contiene tutto il tuo potenziale, e proseguendo comprenderai come fare in modo da usare questo corpo per il tuo bene e per quello degli altri.
Ricordati sempre, però, che un mago errante ha come compito primario e più importante quello di rimanere il più possibile nell'intensità del momento presente.
Consentire e seguire
Ogni volta che un pensiero, un'emozione o un evento là fuori catturano la tua attenzione, consentigli di esistere e, come prima cosa, entra in relazione con ciò che è arrivato: se è arrivato ha sicuramente un senso e un motivo per essere li, davanti alla tua attenzione.
Puoi non essere ancora cosciente di come molte delle cose che si producono là fuori hanno a che fare con una parte di te, ma tienilo sempre a mente poiché prima o dopo te ne accorgerai.
Questo non significa che tu solo hai creato quel qualcosa, né che tu hai colpa del male che ti è stato fatto. Dovresti voler rinunciare all'idea delle colpe fin da subito o non avrai nessun avanzamento: il maestro insegna che moltissime delle cose che ti sono accadute dovevano andare esattamente così, e che gli errori, le disavventure, le strade "sbagliate" non erano che strade giuste sotto mentite spoglie. Perciò consenti e se lo credi, segui.
Se senti che è giusto permettere a quel qualcosa che è entrato nel tuo campo di attenzione di catturarla per un po', consentigli di portarti dove vuole, almeno per un poco.
Non c'è intensità se non c'è esperienza diretta.
Il mago errante cerca l'esperienza nel reale, e con essa l'intensità che ne deriva, e potrai permettere al flusso di scorrere solo consentendo e seguendo molte delle suggestioni che arriveranno dal reale.
Molti dei segni e dei suggerimenti che agganceranno la tua attenzione sono portali del corpo del tempo futuro che aprono strade che ti faranno crescere; sta a te, sempre, scegliere se acconsentire e seguire questa strada.
So che vorresti chiedermi: «Come faccio a sapere se quella strada è giusta o sbagliata? Se mi farà bene o male?». E io sono costretto a risponderti «Non lo so». E così dovresti fare anche tu. Non lo sai, e non lo saprai prima di un certo momento della tua crescita.
Il mago errante si fida del suo sentire, sempre. E anche quando quel sentire lo porta in una direzione apparentemente sbagliata, il mago errante prima o dopo si accorgerà che anche da quell'errore ha imparato molto. Gli errori, infatti, sono sempre necessari.
L'errore è necessario
Prima di tutto dovrai ricordarti sempre che l'esterno e l'interno sono interconnessi, e che nulla accade senza che vi sia un senso sottostante, seppure a volte difficile da decifrare.
La domanda più potente che il mago errante deve imparare a porsi è: «Che senso ha questo per me?»
Lascia vibrare questa domanda durante le tue giornate, nelle tue notti buie e in quelle luminose, nella più potente gioia che hai provato e nella sofferenza più profonda. E non cercare di rispondere con la mente. Aspetta.
Vibrare una domanda darà alla vita la possibilità di darti una risposta. E la risposta arriverà, anche se in modi e in tempi che non sono prevedibili.
Se impari a fare questo, a tenere alto il lume del cercare il senso, scoprirai che ogni tuo errore del passato è stato necessario, e che ogni crisi, ogni disastro e ogni vicolo cieco, erano insegnamenti. E solo tu potrai determinare cos'e che la vita voleva insegnarti attraverso questi accadimenti, tu e tu solo avrai autorità sul tuo mondo interiore.
Il tuo spirito parla a te, e a nessun altro. Non permettere mai a nessuno di spiegarti perché la tua vita è andata in una certa direzione: nessuno può né dovrebbe farlo.
Ci potranno essere aiutanti, consiglieri che forse potranno aiutarti a decifrare, ma in ultima istanza solo tu potrai comprendere davvero ciò che ti è accaduto e capire la lezione nascosta dietro ciascuno dei tuoi errori.
Apprendere dai tuoi errori è il solo modo di crescere davvero, e per farlo dovrai entrare in relazione profonda con la tua vita in tutte le sue forme, immergerti in essa completamente.
Voglio dirti quali sono i due pericoli più grandi per un mago errante a questo punto: il primo pericolo è la paura di sbagliare.
La paura di sbagliare ha a che fare con il temere il dolore, e la vibrazione emotiva che esso porta. Temi il dolore più di ogni altra cosa al mondo, e a causa di questo mostro la tua vita diventa una continua fuga da ciò che fa male o una continua ricerca di ciò che credi ti faccia bene. E in entrambi i casi non sarai mai libero, e non sarai mai nel flusso.
Il secondo pericolo è il non apprendere niente dai propri errori. Il fatto è che i tuoi errori sono stati necessari per mostrarti il gioco delle tue proiezioni, l'ordito delle tue credenze. Disegnano uno schema che devi imparare a conoscere. I tuoi errori ti hanno mostrato la tua sfocatura e non c'era altro modo sicuro di poterla osservare se non vedere come andava la tua vita.
Se da essi non hai imparato niente, i tuoi errori si riprodurranno vivendo apparentemente di vita propria. Una parte del duplice sentiero dunque sarà proprio questa: imparare a non commettere nuovamente gli stessi errori.
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