Il branco e le regole della dominanza
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3 anni fa
Leggi alcune pagine del libro “Biologia del Denaro” di Shahruz Rouholfada
«Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti».
– Winston Churchill –
Quante volte hai sentito utilizzare metafore animali per descrivere l'atteggiamento negli affari di alcune persone discutibili?
«Quello è uno squalo... Uno sciacallo... Sono finito in un branco di lupi».
Sono tutte espressioni ricorrenti nel nostro linguaggio, la cosa però che trovo più interessante è il fatto che ogni animale abbia una sua predisposizione alla sopravvivenza, proprio per evitare al massimo le sovrapposizioni di mercato.
Per fare un esempio, esistono animali che mangiano solo prede vive, altri che mangiano prede morte da poco e poi ci sono quelli che si nutrono solo di carcasse in decomposizione.
Ci sono le giraffe che hanno il collo lungo per raggiungere cibi inaccessibili agli animali più bassi, le formiche che coltivano funghi nelle loro gallerie sotterranee; diversi animali sembrano essersi adattati a uno specifico stile di vita per garantirsi la sussistenza.
La stessa cosa vale per l'uomo, con la differenza che gli esseri umani sanno fare propria ogni metodologia osservata in natura.
Per cui ci sono i predatori, i coltivatori, gli accumulatori, i migranti, quelli che vivono in apparente stato letargico, sia emotivo che negli affari. E poiché l'uomo fa anch'esso parte della natura, ne condivide i rispettivi meccanismi a livello di branco e di organizzazione gerarchica.
Comprendere la funzione e la differenza dei ruoli
Capire i ruoli e le gerarchie gioca a favore di tutti coloro che vogliono ritagliarsi uno spazio dignitoso nella giungla dei mercati odierni.
Perché la realtà è questa: c'è posto per tutti, bisogna solo identificare il proprio ruolo senza farsi prendere dal panico o cercare di incarnare una funzione che non ci appartiene.
Nello specifico mi riferisco a quelle situazioni in cui non si è in grado di seguire la propria strada professionale, in quanto si passa buona parte della vita a lottare contro i condizionamenti genitoriali e le aspettative di cui ci hanno caricato.
Quante volte hai sentito di persone che volevano fare giurisprudenza costrette a studiare medicina per compiacere il padre? Oppure di ingegneri che hanno scelto un posto di lavoro statale per fugare le ansie di chi temeva di non avere un reddito stabile?
E tu come sei messo? Stai veramente facendo quello che desideravi? O hai abdicato al tuo sogno per il quieto vivere, con una carriera modesta ma più tranquilla?
In base al tuo ruolo nel branco potrai scegliere se continuare in questo modo o fare un salto di qualità professionale senza precedenti.
La costituzione del branco e la caccia
Come accennavo poco prima, gli animali hanno una propria organizzazione, a seconda della specie.
Ci sono animali che vivono prevalentemente in branco, altri nelle colonie, oppure ci sono quelli più solitari (i super-predatori).
L'uomo è un animale da branco, di conseguenza rispetta una forma gerarchica molto precisa, in cui i membri hanno un posto e delle competenze, dei pro e dei contro.
L'effetto di vivere in gruppo ha su di noi un risvolto psicologico e sociale che si palesa soprattutto nelle nostre paure più profonde. Il motivo per cui è così importante l'approvazione degli altri è proprio relativo al nostro stadio gerarchico, all'autostima e alla consapevolezza di potercela cavare da soli in determinate circostanze.
A livello nazionale le cose si sono evolute nel tempo, al punto che alcuni paesi come il nostro hanno iniziato a non essere più indipendenti in tutti i settori, tra cui quello energetico, a causa di un'interconnessione globale che ha spinto diverse nazioni a specializzarsi nella produzione di alcuni prodotti, rinunciando ad altri di vitale importanza, per una questione meramente economica e strategica.
Se il mondo ragionasse come un corpo umano potrebbe anche avere senso, il problema è che ogni organo del corpo vuole prevalere sulle restanti componenti, creando una situazione tumorale, o di bulimia economica, in cui alcuni vogliono troppo, lasciando morire di fame la controparte.
Ecco che certi paesi hanno la tendenza a sottomettersi ingiustamente ai potenti: questo è un esempio di struttura gerarchica animale in cui al posto delle bestie abbiamo i governi, i quali rappresentano milioni di persone.
Se torniamo a livello individuale cambia molto poco: l'essere umano ha paura per la sua sopravvivenza, per questo è costretto a costruirsi un'immagine sociale che possa garantirgli il rispetto collettivo o che spaventi i suoi potenziali aggressori.
I palloni gonfiati
Ecco che per fare ciò adotta le strategie del regno animale, come la strategia di "gonfiarsi", alla stregua di un pesce o di un gatto che rizza il pelo per sembrare più grande.
Noi abbiamo i cosiddetti palloni gonfiati, cioè quegli individui che sparano balle clamorose per apparire più importanti di quello che sono veramente, così come ci sono aziende che millantano prestazioni superiori al vero, modificando le statistiche e ricevendo spesso multe per pubblicità ingannevole, multe che nella maggior parte dei casi sono sostenibili in quanto non intaccano i grandi vantaggi ottenuti sul mercato grazie alle bugie per cui le aziende sono state denunciate.
Il branco e la sua gerarchia
Ritornando al branco, esso è costituito nel seguente modo: parlando dei maschi cacciatori troviamo indubbiamente, come ruolo di spicco, il maschio alfa.
Per alcuni uomini la figura dell'alfa è un vero e proprio mito, stimolando in particolar modo anche le correnti delle scuole d! seduzione; infatti l'alfa è quello che in termini sociali chiameremmo leader, il capo, colui che è trainante nel gruppo, il pilastro centrale senza il quale tutto crollerebbe.
Nella natura il maschio alfa è il capo indiscusso del branco, ma, contrariamente a quanto molti credono, non si nasce alfa, lo si diventa.
Nessun cucciolo è di per sé dominante, in quanto la dominanza è anche la conseguenza ormonale del testosterone. Normalmente i cuccioli, e quindi anche i bambini umani, sono scarsamente influenti da piccoli, al massimo sono capricciosi, ma non fanno realmente paura a nessuno. Quest'attitudine comincia a svilupparsi con la pubertà e lo stesso accade in natura.
Il maschio alfa non è altro che un cucciolo cresciuto, il quale comincia a percepire l'esigenza di controllare il suo territorio; ovviamente sono gli ormoni che lo fanno agire in questo modo: gli ormoni sono come dei programmi del computer che spingono chiunque a comportarsi in un data maniera, secondo uno scopo ben preciso.
Questo cucciolo divenuto adolescente o adulto vorrà sfidare gli altri maschi, o addirittura il capo, per garantirsi un futuro più importante e, se ce la farà, sarà universalmente riconosciuto come il leader del branco, in quanto più forte: o perché gli altri hanno perso il confronto, o per abbandono preventivo.
A quel punto, «è morto il re, viva il re». Il nuovo dominante assume il suo giusto ruolo e con esso riceve oneri e onori.
Quando il dominante va a caccia
Intanto, quando si va a caccia, il dominante è il primo che può permettersi di mangiare e comincia dalle parti più nutrienti, come il fegato, mangiando a sazietà. Al termine del suo pasto passa la palla al secondo in classifica che sfrutterà gli avanzi, poi toccherà al terzo, al quarto e così via.
Va da sé che se il dominante gode delle parti migliori del banchetto, via via che si scende in classifica le componenti del pranzo saranno sempre più scarse, arrivando verso la fine dove al mal capitato toccheranno solo pelle e ossa, se gli va bene.
Infatti il cibo non è garantito per tutti, non esiste il principio del welfare, mentre i cuccioli sono in parte tutelati in quanto non sarebbero mai in grado di gareggiare con degli adulti e sarebbe la fine della specie se non si cibassero anche loro.
Quando si arriva all'ultima ruota del carro, cioè al membro meno possente della comitiva, capita sovente che non riceva nulla di che o che resti proprio a secco.
Questo implica che l'animale in fondo alla graduatoria, restando spesso a digiuno, si indebolisce ulteriormente fino a morire persino di fame nei momenti più delicati.
La cosa interessante è che, se il cibo continua a scarseggiare, non sarà mai il leader a patire veramente la fame, ma uno degli ultimi.
Probabilmente il dominante morirebbe solo se l'intero gruppo fosse distrutto dalla penuria di selvaggina.
Il maschio alfa è generalmente un destrimano, sebbene possa incuriosire questo dettaglio; devi sapere che anche negli animali ci sono i mancini e i destrimano. Essi si differenziano alla nascita proprio per una differente conformazione del cervello:
- Il destrimano ha una predominanza maschile e territoriale, quindi è più propenso a comandare
- Il mancino invece ha una predominanza femminile, è meno interessato ai ruoli di potere ma se ne occupa solo se è costretto dalla situazione contingente; chiaramente un mancino da solo dovrà occuparsi di sé e comandare, ma è molto difficile che ciò avvenga in presenza di un destrimano forte e convinto.
Questo elemento è di estrema importanza, poiché se un mancino fa società con qualcuno si mette difficilmente in competizione, tenderà a fare da riserva al suo socio di maggioranza, dunque è un buon braccio destro.
Ma se sei un mancino e vuoi comandare, ti conviene lavorare da solo o assumere dei collaboratori esterni, altrimenti sarà molto facile subire interferenze di potere da parte di persone con le quali oltretutto non si condivide la linea d'azione.
Dunque all'interno del branco abbiamo una figura dominante che può sia mangiare per primo, sia comandare l'intero gruppo, ma esiste anche un'altra facoltà peculiare: il dominante è l'unico maschio sessualmente attivo in grado di accoppiarsi con le femmine, per cui tutti i cuccioli sono anche suoi figli.
Gli altri maschi si vedono inibiti nella possibilità di avere rapporti eterosessuali e vanno in astinenza. Per cui i personaggi di rilievo nel branco sono senza dubbio il maschio alfa (dominante/destrimano) e il beta (il suo vice/mancino), questo perché nei momenti di crisi in cui il leader non c'è, o è morto senza lasciare un valido erede, il mancino prende temporaneamente il suo posto e diventa un capo a interim, fino a che uno dei cuccioli destrimano del branco non crescerà abbastanza da poterlo sostituire.
E gli altri che fanno? Gli altri membri del branco sono i sottomessi, ovvero non sono né dominanti né vice del dominante, per cui sono parte della truppa e fanno in un certo qual modo i soldati agli ordini di un generale.
Indubbiamente un ruolo necessario ma biologicamente sacrificato, in quanto nessuno di loro può farsi una vera famiglia, la loro famiglia è il branco stesso. Non hanno figli loro ma aiutano le femmine a crescere i cuccioli del leader, sono ridotti a vivere di avanzi per mantenere una posizione di sicurezza nel gruppo, infatti solo nel gruppo c'è la certezza di non morire.
Forse sembrerà ai più un destino crudele, eppure non è molto diverso dallo stile di vita che hanno gli esseri umani, fortunati di poter vivere nel mondo occidentale dove la maggior parte ha un posto fisso.
Facendo un parallelo con la razza umana, possiamo subito osservare come il dominante equivalga al capo al ricco imprenditore, mentre i sottomessi sono gli stipendiati, coloro che lavorano per un padrone in cambio di un salario.
Qualcuno potrebbe dire che non è poi così male, forse dipende anche dall'atteggiamento, ma la maggioranza non è felice del lavoro che fa. Sicuramente lo porta avanti, in qualche modo ne è anche riconoscente, ma tanti vivono nel malessere del posto fisso, odiando i propri superiori e maledicendo il capo con i clienti.
Questo perché sotto sotto sono frustrati: hanno, o meglio avevano, molti privilegi, contributi, ferie e sanità pagate, la tredicesima e tutta una serie di vantaggi per farli sentire protetti nel branco.
In realtà sono molto più convinto che questi siano strumenti di coercizione di massa per evitare che qualcuno abbia il coraggio di uscire da una prigione dorata, ma che odora esattamente di prigione.
È libertà vivere tutta la vita per lavorare oltre 8-10 ore al giorno per pagare mutui trentennali e acquistare case che rischiano di essere cedute pignorate in caso di crolli economici globali di cui non si ha controllo?
Purtroppo chi vuole uscire dalla sottomissione e aprire partita iva viene presto a trovarsi al collasso, in quanto i bonus precedenti spariscono con un colpo di spugna e improvvisamente si diventa uno degli untori.
L'artigiano, per l'immaginario comune, guadagna sempre un sacco di soldi, anche se nessuno sa dove questi si trovino, ma per la comunità è sicuramente un evasore fiscale, non tutelato dallo Stato, il quale diventa un socio occulto che si prende il 60% senza contribuire di un grammo al suo lavoro. Viene dimenticato dalla sanità, che a sua volta paga con le sue tasse, ma che non gli riconosce una tutela economica quando non sta bene.
È un meccanismo troppo ben congegnato per essere casuale, ma sicuramente funzionale al suo scopo: spaventare i sottomessi e dissuaderli dalla malsana idea di diventare autonomi.
Chi ce la fa, invece, affronta tutti i rischi e gli ostacoli, soprattutto emotivi, si fa un mazzo così letteralmente e alla fine riesce a diventare un piccolo imprenditore, non solo, si abitua alla situazione e comincia anche a goderne i frutti in termini di libertà di tempo e possibilità monetarie. Esatto, hai letto bene.
Non ha senso fare l'imprenditore, diventare un dominante, se poi devi solo faticare senza niente in cambio; questa è solo la prima fase che ti aspetta in attesa di crescere e maturare la giusta forma mentale. Ma ciò avverrà nel momento in cui sarai consapevole che non si nasce imprenditore, ma lo si diventa, se si sprigiona forza mentalmente.
Quali sono i parallelismi con l'uomo e le aziende?
Abbiamo parlato dei diversi ruoli all'interno della gerarchia di branco, adesso sarebbe interessante notare quali parallelismi ci sono tra la vita animale e le situazioni aziendali.
Come dicevamo, il maschio alfa rappresenta l'archetipo del capo, non necessariamente si tratta di imprenditori, possono anche essere dei manager di aziende altrui o dei superiori all'interno di un ufficio.
Di base chi comanda su di te è un dominante, così come un genitore è dominante sui figli, come i tuoi nonni erano dominanti su tuo padre.
In natura esistono animali più forti di altri, mentre nel caso dell'uomo esistono persone più preparate e che sanno costituire forti alleanze con il prossimo.
In tal caso l'uomo solo è più debole di un altro competitor, e la coesione del gruppo rende l'insieme più minaccioso del singolo predatore.
In natura alcuni gruppi di pesci formano una figura spaventosa che sovrasta le dimensioni dello squalo, il quale si ritira per la paura di essere in svantaggio, mentre in realtà si tratta solo di un buon gioco di squadra.
Questo ti fa capire che ciò che conta non è la forza dei singoli ma il numero; così come un uccello mangia le formiche quando è in vita, ma una volta morto verrà a sua volta divorato da migliaia di formiche.
Ecco perché, se parliamo di branco, negli affari ciò che conta maggiormente è la capacità di creare una rete di alleanze o con altri individui che si muovono nello stesso settore, o fidelizzando una clientela che per amore del tuo prodotto parlerà molto bene di te e per molto tempo (il famoso passaparola).
Chiaramente più sarai abile nel connettere le persone e più potrai usufruire di vantaggi economici relativi al tuo branco, che saranno anche i tuoi più accaniti sostenitori.
L'unico punto debole di questa strategia è che per avere un forte clan di affezionati devi possedere realmente abilità relazionali e comunicative; anche il più grande bugiardo può mentire al popolo per diverso tempo, ma non per sempre.
Personalmente stimolo a sviluppare, e poi a manifestare alla clientela, qualità di indubbio valore, in modo che il cliente non possa sentirsi ingannato dopo l'acquisto.
Questo perché non è etico ma non è neanche necessario, in quanto ognuno di noi ha un prodotto valido e interessante per una nicchia precisa: non ha senso proporre qualcosa a chi non era interessato solo per questioni di ego.
Qual è il tuo ruolo attuale?
Per cui, se i ruoli fondamentali sul lavoro sono dominante, vice e sottomesso, adesso occorre innanzitutto imparare a identificare qual è il tuo posto attuale; in secondo luogo bisogna chiedersi se è ciò che desideri e agire di conseguenza.
Il dominante è colui che se la può cavare anche da solo, non deve chiedere il permesso a nessuno e non aspetta il supporto di nessuno per vivere.