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I solfiti nei vini: una questione aperta

Articolo sponsorizzato

Pubblicato 3 anni fa

Che cosa sono e perché spesso vengono aggiunti nel vino?

La questione dei solfiti nei vini è abbastanza dibattuta e probabilmente negli ultimi anni si è creata non poca confusione nel consumatore finale.

L'argomento effettivamente è alquanto complesso e può non risultare sempre chiaro, a un consumatore medio, se un vino contiene solfiti sviluppati naturalmente durante le fasi di vinificazione oppure se vi sono state aggiunte intenzionali (che di norma si effettuano).

Ma cosa sono e perché vengono aggiunti nel vino?

 

 

I solfiti sono additivi antiossidanti, comunemente utilizzati nel settore alimentare e anche nella produzione di vini. Il loro scopo principale è rallentare lo sviluppo dei microbi e mantenere le caratteristiche organolettiche e la qualità dei vini. Va precisato tuttavia che i solfiti sono anche uno dei sottoprodotti della fermentazione alcolica e di conseguenza, seppur in piccole dosi, sono sempre presenti in tutti i vini al termine della fase di vinificazione. Perciò un vino totalmente senza solfiti non esiste.

I guai cominciano quando i solfiti vengono utilizzati con troppa “generosità”. In questo caso, infatti, l'anidride solforosa presente in eccesso nei vini può dare problemi alle persone più sensibili; avendo un effetto vasocostrittore, i solfiti possono per esempio provocare mal di testa.

L’unica garanzia che il produttore ci può dare, quindi, è quella di non averne aggiunti volontariamente in cantina; risultato, questo, che si ottiene solo se è stata prestata la massima attenzione a ogni fase di lavorazione.

Ed ecco che le aziende virtuose, che non hanno fatto uso di solfiti, vorrebbero giustamente differenziare il loro prodotto ma non possono sempre farlo in quanto il legislatore, per non generare confusione nel consumatore, non consente di dichiarare che in un vino non sono stati aggiunti solfiti quando ve ne sono in concentrazione superiore a 10 mg/l (ed è molto facile superare questo limite anche senza aggiunte di solforosa).

Donna indecisa davanti ad uno scaffale di bottiglie di vino

A partire però dal 1° gennaio 2023, dopo più di dieci anni di rinvii, sospensioni e discussioni, sembra che qualcosa sia in procinto di migliorare. Cade infatti anche una tra le ultime eccezioni sugli obblighi di etichettatura riservate al settore delle bevande alcoliche e anche le etichette del vino dovranno riportare la lista degli ingredienti e conseguentemente anche l'elenco degli additivi impiegati, come ad esempio i solfiti.

Ci sembra un ottimo obiettivo raggiunto nella direzione della trasparenza nei confronti del consumatore. Tuttavia, ancora tanta strada si dovrà percorrere per raggiungere la totale trasparenza. Infatti, tra le numerose sostanze ammesse per uso enologico ve ne sono molte, ad esempio i chiarificanti, che continueranno a non essere menzionate nelle etichette anche dopo l'introduzione di tale obbligo.

I chiarificanti infatti sono classificati come coadiuvanti tecnologici non presenti nel prodotto finito e quindi esentati dall'obbligo nella lista degli ingredienti. Una certa parte di consumatori ci sembra tuttavia attenta alla questione dei chiarificanti, in quanto alcune di queste sostanze sono di origine animale e abbastanza elaborate (gelatina, albumina, caseina,...) e anche se decantano vengono pur sempre a contatto con il vino.

Il consiglio, dunque, è quello di preferire produttori e aziende vitivinicole che fanno della trasparenza con il cliente un punto di forza.

 


Ultimi commenti su I solfiti nei vini: una questione aperta

Recensioni dei clienti

Mattia D.

Recensione del 06/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 06/12/2024

Purtroppo i solfiti sono anche indice di quel fastidioso mal di testa che prende alcuni più sensibili, ma per fortuna non ho questo problema. Rinunciare al vino mi sarebbe impossibile, ma solo quello di qualità. Faccio sempre attenzione all'azienda da cui compro, sto attento ad affidarmi a gente trasparente.

Baristo T.

Recensione del 12/10/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 12/10/2024

Non bevo vino ma conosco parecchi agricoltori che lo fanno e so che in molti tipi di vino vanno aggiunti fino a un certo livello consentito quindi non mi sorprendo che prima di leggi precise si facesse un po' di tutto. Grazie per tutti i chiarimenti.

Gilia M.

Recensione del 25/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 25/09/2024

Concordo che era ora che la legge imponesse in etichetta l'uso di solfiti aggiunti e trovare del vero vino naturale non e' facile e anche in questo campo bisogna conoscere e andare sul bio.

Elisabetta T.

Recensione del 14/09/2023

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 14/09/2023

Gli articoli sul blog di Macrolibrarsi sono interessantissimi e li leggo sempre con grande attenzione; questo sui solfiti nei vini per me è stato davvero utile perché mi ha permesso di apprendere informazioni importanti e chiarire diversi dubbi.

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