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I quattro bisogni psichici fondamentali

Pubblicato 3 anni fa

Leggi l'estratto dal libro "Chi ha Spento la Luce" di Stefanie Stahl

I quattro bisogni psichici fondamentali

Prima di spiegarti come tu e Michael potete liberarvi dei vecchi schemi, voglio approfondire il discorso sui quattro bisogni psichici fondamentali. Mentre leggi questo capitolo, cerca di ricostruire con il senno di poi il processo attraverso cui il tuo Bambino Ombra e il tuo Bambino Sole sono stati plasmati da questi bisogni psichici fondamentali.

Indice dei contenuti:

Il bisogno di attaccamento

Il bisogno di attaccamento ci accompagna dalla nascita alla morte.

Come già detto, i neonati non possono sopravvivere senza legami e i bambini molto piccoli muoiono se viene loro negato il contatto fisico. Ma anche senza considerare la necessità di aiuto a livello fisiologico, il desiderio di attaccamento, di appartenenza e di comunità, fa comunque parte dei nostri bisogni psichici fondamentali.

Il bisogno di legami influenza un numero incalcolabile di situazioni, non soltanto nei rapporti familiari o di coppia: per esempio può essere soddisfatto uscendo con gli amici, chiacchierando, facendo una pausa con i colleghi, andando a vedere un evento sportivo sul maxischermo in un luogo pubblico o scrivendo una lettera.

Il bisogno di attaccamento del bambino può essere frustrato dall'incuria, dal rifiuto o dal maltrattamento da parte dei genitori. Naturalmente lo spettro delle manifestazioni di incuria è estremamente ampio.

  • Nei casi meno gravi il bambino si sente trascurato perché i genitori, che di per sé sarebbero affettuosi, sono stressati e oberati: pensiamo ad esempio a una coppia con quattro figli e poche risorse economiche.
  • Nei casi più seri invece i bambini vengono maltrattati fisicamente o psicologicamente da persone con disturbi mentali, siano esse i genitori o altri soggetti che li abbiano in cura.

Quando un bambino non riesce a soddisfare il proprio bisogno di attaccamento, gli effetti sul suo sviluppo psichico possono essere vari.

Naturalmente bisogna considerare la gravità dell'incuria subita durante l'infanzia, ma anche la predisposizione psicologica del bambino gioca un ruolo importante. La combinazione di questi fattori determina un effetto che può andare da un lieve calo di autostima a un grave disturbo psichico.

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, a risentirne è la capacità di instaurare dei legami, cosa che porta il soggetto a evitare o a rovinare sempre i rapporti stretti anche da adulto, oppure a saper costruire legami soltanto aggrappandosi agli altri, diventando quindi troppo dipendente dal partner o dalle altre persone.

Il bisogno di autonomia e sicurezza

Oltre al bisogno di attaccamento, i bambini, proprio come gli adulti, hanno anche bisogno di autonomia. Per un bambino piccolo ciò significa che non vuole soltanto essere nutrito e coccolato, ma che desidera anche esplorare l'ambiente che lo circonda.

I bambini hanno un impulso innato a esplorare e un forte desiderio di gestire le cose autonomamente appena le loro capacità lo permettono.

Sono molto orgogliosi quando riescono a fare qualcosa senza l'aiuto dei genitori e sin da piccoli cominciano a rispondere "Faccio da solo!" quando i genitori cercano di aiutarli.

Tutto il nostro percorso di crescita ha lo scopo di farci diventare autonomi e renderci indipendenti dal sostegno dei genitori. Autonomia significa controllo, che a sua volta significa sicurezza. Quando si parla di "maniaci del controllo", ci si riferisce al comportamento di persone ossessionate dalla propria sicurezza proprio a causa di un'insicurezza di fondo (dovuta all'imprinting del Bambino Ombra).

Oltre al desiderio di sicurezza, il bisogno di autonomia comprende anche il desiderio di potere.

Sin dalla nascita ci sforziamo di esercitare un determinato influsso sull'ambiente che ci circonda e di evitare il senso di impotenza e di fragilità. I mezzi attraverso cui possiamo esercitare questo influsso cambiano via via durante la crescita.

All'inizio possiamo soltanto strillare per attirare l'attenzione. In seguito arrivano il linguaggio articolato e le azioni. Il bisogno del bambino di sviluppare la propria autonomia può essere ostacolato o frustrato dai genitori.

  • Se la madre e il padre sono troppo protettivi e autoritari e impongono troppe regole e limiti eccessivi al bambino, rischiano di compromettere la crescita della sua autonomia. Durante lo sviluppo il bambino interiorizzerà il senso di paura che gli deriva dall'eccesso di controllo da parte dei genitori. Forse continuerà a limitarsi da solo per tutta la vita, dato che dubita così tanto delle proprie capacità.
  • Allo stesso modo, i genitori che eliminano troppi ostacoli dal percorso dei bambini finiscono ugualmente per influenzarne negativamente lo sviluppo, nonostante le loro buone intenzioni. I loro figli non saranno adulti autonomi e dipenderanno sempre da qualcun altro che si assuma le responsabilità per loro. Oppure si opporranno radicalmente al modo in cui i genitori li hanno cresciuti e svilupperanno addirittura un'ossessione per l'indipendenza e la libertà, e magari la manifesteranno attraverso un uso eccessivo del potere.

Il bisogno di soddisfare i propri piaceri

Un altro bisogno fondamentale dei bambini, così come degli adulti, è quello di soddisfare i propri piaceri.

Riguardo a ciò, il piacere può essere provato attraverso canali percettivi molto diversi, ad esempio mangiando, facendo sport o guardando un bel film al cinema.

Il piacere e il dispiacere sono strettamente legati alle nostre emozioni e costituiscono una parte essenziale della nostra struttura motivazionale. In parole povere, tendiamo costantemente a procurarci il piacere e a evitare il dispiacere, ovvero a soddisfare, in qualche modo, i nostri bisogni.

È di fondamentale importanza imparare a controllare le proprie sensazioni di piacere e di dispiacere, ovvero acquisire tolleranza per la frustrazione di una gratificazione differita e per la rinuncia all'appagamento di certi stimoli.

Crescere un figlio consiste in buona parte nell'insegnargli a gestire adeguatamente le sensazioni di piacere e di dispiacere. Alcuni genitori limitano troppo il bambino nel soddisfare i suoi piaceri, altri invece lo viziano troppo.

Nel periodo dell'allattamento e nella prima infanzia la soddisfazione del piacere e il bisogno di attaccamento del bambino sono strettamente collegati. Le percezioni del bambino piccolo si suddividono perciò unicamente in sensazioni di piacere o di dispiacere: fame, sete, caldo, freddo, dolore fisico.

Il compito della persona che lo accudisce è quello di eliminare le sensazioni di dispiacere, in modo che il bambino possa appagare i propri bisogni, cosa che allo stesso tempo genera una sensazione di piacere.

Se la persona di riferimento non riesce a svolgere questa funzione in modo soddisfacente, allora anche il bisogno di attaccamento del bambino verrà frustrato. Allo stesso modo, negli anni successivi dello sviluppo si ha una stretta correlazione tra il bisogno di autonomia e le sensazioni di piacere del bambino.

Se la mamma proibisce al figlio di succhiare un leccalecca prima di cena, in quel momento il bambino non percepisce soltanto la negazione della sensazione di piacere, ma anche la frustrazione del suo bisogno di autonomia.

  • Se i genitori impongono troppe regole che impediscono al bambino di soddisfare il bisogno di soddisfazione del piacere e il bisogno di autonomia, in età adulta il soggetto, o meglio, il suo Bambino Ombra, abituato al metodo educativo dei genitori, rischia di sviluppare un comportamento ossessivo e un sistema di regole che impediscono la soddisfazione del piacere, oppure di cedere alle sensazioni di piacere in modo indisciplinato ed esagerato, per differenziarsi dai genitori.
  • Se invece il bambino viene viziato troppo, da adulto finirà per avere ugualmente difficoltà a frenare i propri desideri.

Per la maggior parte delle persone, tuttavia, trovare un buon equilibrio tra la soddisfazione del piacere e la rinuncia all'appagamento di determinati stimoli è una sfida quotidiana, a prescindere dall'imprinting del bambino interiore.

La nostra forza di volontà viene messa alla prova da innumerevoli tentazioni che si nascondono ovunque. Anche solo entrare in un supermercato ci richiede una forte capacità di repressione delle pulsioni. Inoltre la forza di volontà non è messa alla prova soltanto dalla rinuncia al piacere, ma anche dal superamento del dispiacere.

Perciò ogni giorno dobbiamo fare moltissime cose che in realtà non abbiamo alcuna voglia di fare. Per la maggior parte delle persone, le imposizioni cominciano con il risveglio e finiscono con il lavaggio dei denti dopo la cena. Siamo continuamente costretti a reprimere gli istinti che vogliono guidarci verso il frigorifero, su Internet o verso il pub.

La disciplina è una delle premesse più importanti per una vita felice e viene messa a dura prova in quest'epoca di abbondanza in cui le possibilità di scelta sono pressoché infinite.

Il bisogno di aumentare la propria autostima e ricevere approvazione

Tutti noi abbiamo il bisogno innato di ricevere approvazione. Anch'esso è strettamente legato al bisogno di attaccamento, perché se nessuno ci accetta, non possiamo instaurare alcun legame.

L'attaccamento nei confronti di una persona è una forma di amore e di approvazione e quindi questi bisogni sono anche esistenziali.

La nostra ricerca di approvazione è collegata però a un'ulteriore circostanza: nel periodo dell'allattamento impariamo a capire se siamo o meno amati e apprezzati attraverso il comportamento dei nostri genitori.

David Schnarch, un celebre sessuologo americano, definisce questo processo autostima riflessa. Con tale termine si intende dire che le persone che accudiscono il bambino sono lo specchio che gli fa capire se "va bene" o meno.

Se per esempio la mamma gli fa un sorriso, per il bambino è come se gli mettessero davanti uno specchio che gli mostra che la madre è felice della sua presenza. È attraverso il modo in cui lo trattano le persone che gli sono vicine che il bambino sviluppa un senso di autostima.

Anche da adulti abbiamo lo stesso bisogno di ricevere l'approvazione altrui, perché ci siamo abituati a pensare che la nostra autostima dipenda dal riflesso di ciò che pensano gli altri di noi. Questo vale anche per le persone che hanno ricevuto conferme costanti, non soltanto per coloro che ne mostrano una carenza evidente.

Tuttavia il nostro senso di autostima influenza anche la misura in cui abbiamo bisogno dell'incoraggiamento da parte degli altri. Di solito le persone che hanno un'autostima vacillante, e che quindi si identificano spesso nel Bambino Ombra, sono molto più dipendenti dall'approvazione altrui rispetto a quelle più sicure di loro, che hanno un Bambino Sole ben sviluppato.

Il senso di autostima è l'epicentro della nostra psiche ed è fonte di risorse psichiche, ma anche di diversi problemi, se viene ferito.

Come abbiamo imparato, associamo le parti instabili della nostra autostima al Bambino Ombra e quelle stabili al Bambino Sole. Il fulcro di questo libro è caratterizzato dalle tecniche per rafforzare il Bambino Sole e per confortare il Bambino Ombra.

Per tutti e quattro i bisogni fondamentali il bambino in età evolutiva, e quindi il Bambino Sole o il Bambino Ombra, può dunque ricevere un imprinting positivo o negativo.

Forse durante la lettura avrai cominciato a riflettere sui punti di forza e sui punti deboli dei tuoi genitori. Più avanti ti mostrerò nel dettaglio come scoprire il tuo imprinting personale, ma per prima cosa vorrei spiegare meglio al tuo Io Adulto il passaggio dalle esperienze dell'infanzia alle tue convinzioni e alle tue strategie di difesa.


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