I consigli della medicina cinese per vivere un inverno all'insegna del benessere
Pubblicato
8 mesi fa
Marcello Ferrara Corbari
Autore, scrittore e musicista
Quando le giornate si fanno più corte e la temperatura esterna comincia a gravitare intorno allo zero, anche la nostra energia vitale subisce un ridimensionamento. Abbandonati i caldi colori dell’autunno e il loro abbraccio avvolgente, ci apprestiamo alla lunga traversata invernale. Non senza un vago senso di ansia.
Tutto questo è normale e perfettamente naturale. L’arrivo del “grande generale” porta a tutti una certa dose di inquietudine per il futuro e di nostalgia per la relativa spensieratezza delle giornate estive. Ma l’importante, come sempre, è di non farsi trovare impreparati.
Grazie anche ai consigli millenari della medicina cinese.
Feeling blue
Ma prima di volare in Cina, restiamo in continente europeo: gli anglosassoni li chiamano “winter blues”, depressione stagionale. Vi sono giorni, nel cuore della stagione fredda, in cui il nostro sistema psicofisico è messo più duramente alla prova. In inverno la depressione è una minaccia concreta, molto più che durante la bella stagione. Complici le molte ore di buio e il grigiore del cielo e del paesaggio circostante.
Col sopraggiungere del solstizio d’inverno (il punto dell’anno in cui la notte segna il culmine della sua durata) certi sentimenti scomodi possono venire a bussare alla nostra porta. Malinconia, mancanza di motivazione e tristezza sono come nuvole che ingombrano il nostro cielo interiore, impedendo ai raggi del buonumore di scaldarci l’anima.
Non tutti ovviamente reagiscono allo stesso modo di fronte all’avvento della stagione fredda.
Quali sentimenti può suscitare l’inverno dipende dalla situazione specifica di ciascuno di noi. Ed anche dalla costituzione fisica di base: il nostro umore è sempre il risultato di una combinazione di fattori biochimici (in buona parte innati), psicologici e relazionali. Ma senza dubbio l’attitudine generale dei più sarà orientata verso una visione un po’ più cupa e pessimista della vita rispetto a quella delle stagioni più soleggiate.
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Perché l’inverno è importante?
In inverno i nostri ritmi cambiano, adattandosi alle mutate condizioni ambientali. L’inverno è un momento di raccoglimento e di pausa dalla frenesia delle tante attività outdoor tipiche dell’estate. E dalle tante energie profuse per vivere al massimo le lunghe giornate.
Siamo di fronte a un momento fondamentale per recuperare forza e togliere per un po’ il piede dall’acceleratore. Rispettare questo momento è importante: non farlo è come pensare di compiere un lungo viaggio senza mai fermarsi a fare rifornimento o controllare il motore.
In inverno si esce di meno e la nostra vita sociale si contrae un pochino. Ma lungi dall’essere un momento negativo, questa stagione racchiude in sé la forza del seme che riposa quietamente e attende il momento della sua prossima fioritura, sepolto nel grembo silenzioso della terra. L’inverno è il tempo dello studio e della riflessione, dell’ideazione di nuovi progetti a lungo termine.
Un tempo di cura del sé. E anche di riposo: le lunghe notti ci invitano al sonno, e al potere rigenerante del sogno. Concediamoci il lusso di indugiare maggiormente tra le coltri: il nostro corpo e la nostra mente ringrazieranno.
Perché in inverno si è più stanchi?
In inverno l’organismo combatte numerose battaglie, di cui soltanto una piccola parte emerge alla luce della nostra consapevolezza. Il nostro sistema immunitario, infatti, è maggiormente impegnato contro virus e batteri, che in questa stagione vedono favorita la propria diffusione dalla convivenza obbligata in spazi ristretti durante molte ore della giornata, magari con insufficiente ricambio d’aria.
Inoltre, la scarsità di luce solare e in molti casi anche la diminuzione di movimento fisico contribuiscono a debilitarci ulteriormente. Privandoci di vigore e smalto.
La medicina cinese da millenni ha studiato questi fenomeni. Andiamo a scoprire quali sono le sue risposte.
Elemento Acqua: l’inverno secondo la medicina cinese
Secondo la medicina cinese l’inverno si associa all’elemento Acqua. Il quale a sua volta deriva dalla trasformazione dell’elemento Metallo, caratteristico dell’autunno. Con l’arrivo della primavera, poi, l’acqua darà origine al Legno, per l’inizio di un nuovo ciclo di rinascita.
Quando si trova in equilibrio, l’elemento Acqua dentro di noi conferisce, a livello psicologico, tranquillità e duttilità di pensiero. Le emozioni scorrono placide come un fiume in un territorio pianeggiante, si hanno sensazioni di pace e armonia con il mondo circostante. Al contrario, se l’elemento Acqua si trova in uno stato di disequilibrio saranno invece i pensieri legati alla paura ad avere la meglio.
Nella stagione invernale tutto ciò che ci circonda ci parla del concetto di “fine”. La Natura si spegne, il gelo attanaglia e irrigidisce i corpi. Il mistero dell’esistenza si fa sentire con più forza. Tutto è profondità e silenzio. L’inverno ci ricorda che dobbiamo imparare a distaccarci dalle cose, a tempo debito, per poterle ritrovare rinnovate in futuro.
Reni e vescica
Gli organi che in questa stagione rivestono un ruolo preponderante, secondo la medicina tradizionale cinese, sono i Reni e la Vescica. Non a caso tali organi presiedono alla circolazione dell’acqua all’interno del nostro corpo.
I reni, in particolar modo, sono i depositari della forza vitale originaria, ereditata direttamente dai nostri genitori.
Si dice infatti che quest’organo custodisca il Jing innato, ossia quell’energia che esiste dal momento del nostro concepimento e che dovrà essere conservata e mantenuta stabile per tutto il corso della vita grazie all’apporto di un’altra energia complementare, il Jing acquisito.
Quest’ultimo proviene invece dalla trasformazione degli alimenti e dalla respirazione.
Energia da preservare
Con il passare degli anni la somma della nostra energia globale va diminuendo. E poiché i reni sono i responsabili della crescita, della solidità delle ossa, della salute del midollo osseo (e per estensione anche del cervello), dello stato dei nostri capelli, del nostro udito e del nostro apparato riproduttivo, ecco che diventa importante aiutarli a preservare il più possibile tale energia.
L’ideogramma cinese che rappresenta il rene può essere tradotto come “ministro della fermezza e della solidità”. Anche in italiano si indica nei reni e nei lombi (i muscoli che li ricoprono e proteggono) la sede metaforica della forza di un individuo.
Reni forti, carattere solido
Quando i reni sono in buona salute la nostra attitudine generale sarà positiva e ci permetterà di gestire persone e situazioni con giustizia, valutandole in maniera equanime. Saremo padroni della situazione e in grado di relazionarci al mondo nel migliore dei modi, senza farci sopraffare dallo stress.
Al contrario, un disequilibrio dell’elemento Acqua nei reni potrà manifestarsi come rigidità di carattere (l’acqua che si cristallizza in ghiaccio), testardaggine e scarsa capacità di accogliere situazioni nuove.
Quando l’energia renale non è abbastanza solida, infatti, il sentimento di ansia sarà predominante. La persona darà prova di iper-emotività, sovraccaricandosi di ogni tipo di emozione, in special modo negativa. Riderà e piangerà per un nonnulla, e si sentirà spesso spossata e giù di corda nel corso della giornata. Il suo livello di tolleranza sarà molto basso e tutto la coinvolgerà eccessivamente.
Come una specie di spugna, le riuscirà difficile, se non impossibile, tenere una certa distanza emotiva dagli avvenimenti circostanti. Imbevendosi di ogni vibrazione emotiva in modo eccessivo.
Ma a tutto c’è rimedio. E la situazione può essere migliorata con qualche semplice accorgimento.
Come ricaricare l’energia dei reni?
Per contrastare questo disequilibrio e riportare i reni alle migliori condizioni è utile, nella stagione invernale, preferire cibi caldi come zuppe o vellutate, brodo di carne o vegetale, passati di verdure e legumi.
In particolar modo i fagioli neri sono molto indicati per aiutare i reni a livello energetico, sia per il loro colore scuro (tutti gli alimenti di colore nero sono consigliati a tale scopo) sia per la loro forma che riproduce esattamente quella degli organi in questione. In questo caso nella medicina cinese si parla di “tropismo elettivo”.
Oltre ai cibi caldi, però, vi sono anche altri alimenti che non devono mancare sulla nostra tavola invernale. Quali sono gli alimenti che scaldano? Vediamo qualche consiglio.
Cosa mangiare quando fa freddo?
I cibi fermentati (come il kimchi, il kombucha, il kefir) costituiscono un’ottima scelta da questo punto di vista. Essi inoltre aiutano il microbiota intestinale, permettendo la proliferazione di batteri buoni. Questo avrà conseguenze molto positive sull’umore, oltre ai benefici strettamente fisici.
Anche zenzero e ginseng hanno proprietà affini. Sono in grado di favorire la termogenesi, ossia stimolano il riscaldamento del corpo. E agiscono anche come booster del sistema immunitario.
Ultimo alimento nella nostra breve carrellata su come proteggere i reni dal freddo è la frutta secca, ricca di proteine e vitamine, che in inverno è ottima da mangiare in torte o ciambelle fatte in casa oppure sgranocchiata al naturale.
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