Gravidanza
Pubblicato
4 anni fa
Leggi un estratto dal "La Mia Mamma Cucina Speciale" di Silvia Simonetti
La prima cosa che ho fatto quando io e mio marito abbiamo deciso di cercare una seconda gravidanza è stata eliminare i latticini (quei pochi consentiti che già mangiavo di rado) dalla mia dieta. E subito sono rimasta incinta. I latticini ho ripreso a mangiarli una volta la settimana dopo aver concluso l'allattamento.
I primi 4 mesi sono stati, come vuole la prassi, segnati da nausee e inappetenza, tanto da perdere un paio di chili ma poi i fastidi passano e torna, alla grande direi, l’appetito e allora bisogna stare un po’ attente a controllare la super fame e le cosiddette “voglie”.
Mangiare bene ma non per due, in quantità regolari.
Stai leggendo un estratto da questo libro:
Dal quarto mese mi ero scritta su un foglio i cibi consentiti e non e lo avevo appeso fuori dal frigo:
IN GRAVIDANZA
CIBI SÌ
- Tutte le cicorie (bianca di Milano, radicchi, catalogna, etc)
- Riso integrale
- Rape varie
- Barbabietole
CIBI NO
- Lattughe
- Poca soia (da testare)
- Quinoa (da evitare nel trimestre prima del parto)
- Caffè di cicoria (può stimolare contrazioni uterine)
Prediligere tutti gli alimenti benefici, testare quelli neutri ed evitare quelli sconsigliati.
In dispensa non mancavano mai bastoncini di verdure crude e cotte, uova e tonno per tamponare attacchi di fame. Al momento di uscire per la passeggiata quotidiana, sempre in tasca qualche mandorla oppure una prugna per tenere poi in bocca a lungo il nocciolo.
Una cosa che ho proprio sofferto è stato il rischio toxoplasmosi, che per una mamma di gruppo 0 significa rinunciare per 9 mesi a bresaola, carne salada, sushi, ma soprattutto tartare di manzo e di salmone, che io adoro. E poi ore ed ore a pulire le verdure crude.
Ma in fondo 9 mesi passano in fretta, specie se hai già una bimba di 2 anni da seguire, e il tempo stava per scadere.
Così ho iniziato a preparare, assieme alla borsa per l’ospedale, anche quella di cibo per l’ospedale.
In realtà per me che ho partorito qui in Canton Ticino, la prima era piuttosto leggera: oltre ai miei cambi per la camera e al beauty, solo una tutina per il bebé da mettere al momento delle dimissioni. La seconda invece era davvero pesante, non sapendo quanti giorni sarei stata; ricordo che conteneva vasetti di tonno e sgombro al naturale, gallette di riso e di grano saraceno, paté di carciofi e di olive verdi, noci, mandorle, semi di zucca, prugne secche col nocciolo, barattoli di cannellini, piselli, ceci e olive verdi.
Gli ultimi giorni prima dello scadere del tempo, da brava formichina, ho iniziato a preparare le scorte da mettere in freezer in monoporzioni. Il congelatore di casa mia in effetti è sempre pieno, qualsiasi cosa la preparo in quantità, la sporziono e la metto dentro gli appositi sacchetti. Feci vari pani e grissini (soprattutto di saraceno e di legumi), preparai sacchetti con bresaola e carne salada (che non vedevo l’ora di riassaporare), crèpe di castagne e mandorle, brutti ma buoni e torte di carote e mandorle.
Il bilancio finale della mia gravidanza è stato più che positivo, a parte qualche nausea iniziale, sono stata bene, in forma e piena di energia, nonostante la prima figlia mi desse da correre. Mi dicevano tutti che ero cresciuta solo sulla pancia e in effetti sono aumentata in totale di 10 chili. La ginecologa era contenta vedendo le mie gambe sgonfie e asciutte, a differenza della prima gravidanza in cui avevo liquidi ovunque.
Devo dire di essere stata piuttosto ligia al dovere nei 9 mesi con la dieta, dedicandomi principalmente a verdure, pesce, carne e legumi consentiti. I cereali non li mangiavo quasi mai, un risotto ogni tanto e la quinoa sospesa negli ultimi 3 mesi. In fondo avere una gravidanza a 36 anni non è come averla a 20 ed era mio dovere fare attenzione.
L’unico sgarro saltuario lo facevo coi dolci consentiti e con qualche pezzetto di cioccolato fondente, lo ammetto. Così la mia bimba stava talmente a suo agio nel mio grosso pancione che al 14° giorno dopo lo scadere del tempo previsto fu indotto il parto.
Ricordo il periodo in cui ero incinta con grande gioia, un momento magico, un frangente unico nella vita di una donna.