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Gli ultimi discorsi di Jiddu Krishnamurti

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Pubblicato 5 anni fa

Discussione con i buddisti – 7 novembre 1985

Krishnamurti: Signore, vorrei porvi alcune domande. Esiste una linea oltre la quale finisce l’egoismo e inizia uno stato che non lo è? Tutti siamo egoisti; l’egoismo è nella conoscenza, nel linguaggio, nella scienza. In ogni aspetto della nostra vita c’è egoismo e questo crea il caos. E fino a dove arriva? Dove tracciamo la linea di demarcazione per dire: qui è necessario, lì non è affatto necessario? Intendo nella vita quotidiana, non nella scienza, nella matematica, nella conoscenza. Sto parlando di concretezza, non di teoria.

Pandit Jagannath Upadhyaya: È molto difficile rispondere a questa domanda se lei stabilisce certe condizioni, come le difficoltà che incontriamo nella società; ma se non stabilisce condizioni, allora cercherò di rispondere.

Krishnamurti: Va bene, rimuovo le condizioni. Anzi, non è che le rimuovo, la vita è questa. Io non stabilisco le condizioni, non stabilisco la legge, il modo in cui lei dovrebbe pensare, ma la vita mi mostra che, in ogni azione e in ogni parte del mondo, l’egoismo è dominante. Giochiamo con la religione, giochiamo con K come fosse un giocattolo, giochiamo con ogni genere di cosa, ma il filo dell’egoismo è molto, molto forte, e io mi chiedo: dove inizia? E ha una fine? Da dove parte, dove finisce? Oppure non c’è nessuna fine? Dio è il mio egoismo, così come le cerimonie, l’erudizione, la scienza. L’uomo che all’angolo vende tabacco è pieno di egoismo.

Panditji: C’è un certo sapere libresco alla base della mia risposta, ma cercherò di rispondere a partire dalle mie esperienze di essere umano.

Krishnamurti: Sì, come essere umano. Anche se, come tutti qui, a partire dai suoi libri, dai suoi studi, lei deve essersi posto questa domanda in modi diversi.

Panditji: Quando cerco di capire me stesso, di vedere come sono in realtà, mi colloco in alcune categorie. Se cerco di scoprire me stesso nell’azione, nel mio rapporto con altre persone, trovo un elemento di egoismo e, con qualche sforzo, posso cercare di liberarmene. Entro certi limiti riesco ad alleggerirmene.

Krishnamurti: Ma anche questo è egoismo.

Panditji: Quando cerco di affermare la mia esistenza, il mio essere, allora le mie azioni diventano più egocentriche, e nella misura in cui mi libero da me stesso, l’egoismo diminuisce.

Krishnamurti: No, non ha capito cosa intendo dire. Voglio farla molto, molto semplice. Più semplicemente pensiamo, migliore è l’azione, migliore è il modo di vedere le cose. I problemi cominciano dall’infanzia: devo andare a scuola, devo leggere, devo imparare la matematica. Tutta la vita diventa un problema perché, fondamentalmente, vedo la vita come un problema. Nella lingua inglese un problema è qualcosa che ti viene tirato addosso. Problema viene dal greco, significa qualcosa che viene scagliato contro di noi e a cui dobbiamo rispondere.


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