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Gli oli essenziali

Pubblicato 6 anni fa

Leggi un estratto da "Psico Aromaterapia" di Sandra Perini

La denominazione “aromaterapia” si deve al chimico francese René Maurice Gattefossé (1928), noto per aver scoperto accidentalmente le qualità lenitive e riparatrici dell'olio essenziale di lavanda.

Egli constatò la rapida guarigione di una ustione alla mano, senza segni di cicatrice e senza infezione. Coniò il termine “aromathérapie” per descrivere una terapia che utilizzasse solo sostanze aromatiche non manipolate.

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C’è una moltitudine di libri, corsi e figure che si occupano di aromaterapia e quindi a volte è difficile valutare lo spessore scientifico e la validità delle affermazioni nonostante ci siano centinaia di pubblicazioni a riguardo.

L’aromaterapia fa parte delle medicine complementari olistiche e ha come fondamento la conoscenza e l’impiego sicuro degli oli essenziali. L’uso improprio e incompetente può portare a gravi conseguenze.

Gli oli essenziali sono sostanze volatili, prodotte dal metabolismo secondario della pianta. Sono poco solubili in acqua, mentre lo sono nelle sostanze grasse (panna, latte), nelle sostanze alcoliche (tinture madri, macerati glicerici, alcol), negli oli vegetali (mandorle, jojoba, argan), nel sale marino.

Possono avere diversi colori in base alla famiglia chimica determinante: gli oli essenziali di camomilla blu e di achillea blu hanno una colorazione bluastra per la presenza dell’azulene.

Si trovano in diverse parti della pianta: nei fiori (rosa), nella corteccia (cannella), nella buccia dei frutti (agrumi), nel legno (cedro), nella resina (mirra), nelle foglie (alloro), nelle radici (angelica), nei frutti (finocchio). Può accadere che una stessa pianta produca oli essenziali diversi. Per esempio dalla pianta di arancio amaro abbiamo l’essenza di arancio dalla spremitura a freddo delle bucce, l’olio essenziale di petit-grain dalla distillazione dei rametti e delle foglie e infine il pregiatissimo olio essenziale di neroli dalla distillazione dei fiori.

La quantità e la qualità dell’olio essenziale si modificano in funzione delle condizioni climatiche, delle varianti della specie botanica, della localizzazione geografica, del tipo di terreno in cui la pianta viene coltivata. Rudolf Steiner aggiungerebbe che si modificano in base all’epoca storica e alla coscienza collettiva della popolazione circostante.

Le piante producono oli essenziali per varie funzioni e alla stessa stregua funzionano sull’essere umano. Le principali sono:

  • Per difendersi dagli attacchi degli insetti predatori; insetto-repellenti
  • Per difendersi e prevenire l’attacco da parte di virus, batteri, funghi; hanno quindi attività antimicrobica, antibatterica e antibiotica
  • Per riparare le lesioni; hanno effetto cicatrizzante e riparatorio
  • Per favorire l’impollinazione; hanno effetto afrodisiaco
  • Per regolare il microclima e la sopravvivenza in ambienti difficili; sono adattogene

In media la pianta produce l’1% di olio essenziale. Alcuni sono molto costosi, in quanto per produrre poche quantità di olio essenziale servono grandi quantità di materia vegetale, come nel caso della rosa, del gelsomino e della melissa. Per questo motivo spesso vengono contraffatti, sofisticati o diluiti con altre sostanze.

Diventa quindi fondamentale conoscere la qualità e la derivazione di ogni lotto di olio essenziale e affidarsi a produttori seri e competenti.

Come ci aiutano gli oli essenziali? Essi agiscono su tre piani:

  1. Il piano fisico e del corpo: gli oli possono essere utilizzati secondo i dosaggi di sicurezza per prevenire e sostenere le funzioni della salute e mantenere il benessere fisico della persona. In questo campo abbiamo molte declinazioni degli usi dell’aromaterapia che vanno dalla prevenzione dei disagi fisici alla cura dell’ambiente circostante, ai trattamenti di aroma SPA.
  2. Il piano psichico, mentale ed emozionale: l’olio essenziale è impiegato, attraverso la via dell’olfatto, per stimolare, ridurre o armonizzare aspetti emozionali, sensazioni, percezioni, ricordi ecc. Inoltre si basa sull’analisi dell’aromatipo proponendo una classificazione della personalità in base all’identificazione degli oli essenziali corrispondenti che insieme delineano il carattere della persona.
  3. Il piano sottile o delle vibrazioni: si occupa degli influssi energetici degli oli essenziali. Possiamo utilizzarli come strumenti per facilitare il cambiamento nella persona o per aiutarla a superare momenti di disagio. Secondo la medicina tradizionale cinese essi rappresentano l’essenza stessa della pianta, il jing, la sua qualità vibrazionale unica, che risuona con la persona. In questo campo rientra anche la ricerca spirituale, la meditazione e lo space clearing energetico degli ambienti.

L’aromaterapia ha dimostrato di migliorare la qualità della vita fisica, mentale, emotiva e spirituale. A questo proposito, è veramente un approccio olistico alla salute e alla guarigione. Tuttavia, non si può prescindere dal conoscere la specifica conformazione biochimica dell’olio essenziale in quanto ciò è determinante per orientarsi sulla comprensione delle reali virtù terapeutiche e sull’utilizzo in sicurezza.


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