Gli alberi sono maestri - Estratto da "Silvoterapia"
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6 anni fa
Leggi in anteprima l'introduzione del libro di Jean-Marie Defossez e scopri il grande potere terapeutico degli alberi
Se state leggendo queste parole è perché, in un modo o in un altro, amate gli alberi e gli alberi hanno importanza nella vostra vita. In questo caso, potete rallegrarvi per almeno due ragioni. La prima è che gli alberi non stanno semplicemente qui, loro SONO qui, magnificamente, e vi aspettano con un’intensità, una presenza e un’umiltà che solo i più grandi insegnanti sanno padroneggiare.
La seconda ragione per rallegrarvi è che gli alberi sono i maestri più dolci, più benevoli e pazienti del mondo. Non si stancheranno mai di aspettarvi, non vi respingeranno mai, non si arrabbieranno mai con voi. E ogni volta che andrete verso di loro, loro verranno verso di voi liberi da ogni pregiudizio.
Forse, cominciando a leggere, state pensando che vi interessa soltanto l’atmosfera tranquilla che emana dagli alberi e dalle foreste. Vi dite, più o meno timidamente, che amate i boschi e il legno, il suo calore, la sua materia. Forse vi piace anche piantare degli alberi, guardarli crescere, ascoltare il mormorio del vento fra i loro rami, ammirare i mosaici di luce che si formano fra le foglie, raccogliere i loro frutti...
Tutto ciò va benissimo. O, più precisamente, tutto ciò è un ottimo inizio. Invece di fare un lungo discorso, lasciate che vi racconti un pezzo della mia storia...
A 24 anni, ebbi la fortuna di realizzare il sogno della mia vita: ottenni un posto come ricercatore in biologia. Curiosamente, ci furono allora delle grandi tempeste nella mia esistenza e un desiderio germogliò nel mio spirito. Non un desiderio fugace che passa un istante per la testa e poi scompare così com’era venuto. Vi sto parlando di un desiderio paragonabile alle radici degli alberi costretti in uno spazio troppo angusto, capace di sollevare l’asfalto dei marciapiedi, di schiantare i muri, di spostare le fondamenta delle case più solide.
Questo desiderio mi diceva: “Parti, semina degli alberi, lavora la terra e raccogli i suoi frutti”.
Durante tutti quegli anni, l’idea non mi abbandonò mai, al punto che un giorno diedi le dimissioni. Comprai una fattoria in rovina in Francia. Iniziai a restaurarla e ad affidare il mio desiderio, quel nuovo sogno, alla terra. Per vent’anni ho piantato centinaia di alberi, ne ho seminati a migliaia. Ho innestato e trapiantato decine di alberi da frutta. E sempre, ogni autunno, mi sentivo chiamato a piantare altri alberi, ancora e ancora... A tal punto che, invece di essere nutrito da questa passione, ne fui esausto e ne ebbi la schiena a pezzi.
Questa schiena malandata era forse necessaria perché mi prendessi il tempo di ascoltare e di guardare gli alberi in modo diverso? Fu in effetti grazie a questa inattività forzata che un giorno, ai piedi di una quercia secolare, capii:
Niente di quello che amiamo, speriamo o proviamo avviene per caso. Vi sono dei messaggi nascosti e benevoli che ci portano a crescere, perché la vita è così: tutto possiede, oltre a una dimensione ordinaria, una dimensione simbolica. O almeno, è quello che sento oggi.
E l’albero è uno dei simboli più belli: quello di chi ha messo le sue radici, è diventato capace di affrontare le proprie paure e ha capito di ESSERE chiamato ogni momento a innalzarsi verso il sole per divenire il tramite fra la terra e il cielo. Che storia meravigliosa!
Gli alberi non solo fanno risuonare questo richiamo in noi. Sempre attraverso dei simboli, ci indicano uno dei cammini che possiamo seguire: quello della respirazione. Innanzitutto, gli alberi, polmoni verdi del pianeta, con i loro rami evocano la forma dei bronchioli nei nostri polmoni. Inoltre, sono dei maestri assoluti nell’arte di respirare. In costante apertura, riescono a inspirare e a espirare nello stesso momento. La loro respirazione è tale da permetter loro di formarsi e di nutrirsi! In effetti è nell’aria che gli alberi attingono l’integralità del carbonio che costituisce i loro corpi. Si nutrono quindi proprio con le loro “narici”! E ai miei occhi sono le guide migliori per chi aspira ad aprirsi a delle “fonti invisibili di nutrimento”, per chi desidera (ri)diventare ancor più un “Respirante”.
Spero che i suggerimenti riposti nelle pagine che seguono vi permetteranno di scoprire da soli, attimo dopo attimo — di ramo in ramo - che il vostro desiderio di avvicinarvi agli alberi è ben più ricco di quanto sembri. E' un invito meraviglioso ad accostarvi a essi, fino ad assomigliare, poco a poco, a quanto di più affascinante, di più nobile, di più alto e di più profondo è in loro.
Loro, così sereni, fiduciosi nella vita.
Così ben radicati da resistere alle paure e alle loro tempeste.
E sempre, sempre alla ricerca di chiarezza e di pace.
Ne riparleremo, se vorrete, alla fine di questo libro. Per il momento, impariamo, come gli alberi, a prenderci il nostro tempo. Per questo, partiamo con tutta calma e guardiamo quando e come è iniziata la grande storia comune fra gli uomini e gli alberi.