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Gli additivi nel piatto che potresti aver mangiato senza saperlo

Pubblicato 3 anni fa

Nel cibo confezionato si possono nascondere delle insidie. Impariamo a riconoscerle

Quando compriamo un cibo confezionato e ci mettiamo a leggere le etichette, restiamo spesso meravigliati di quanti ingredienti sono menzionati, alcuni solo sotto forma di sigle, altri specificati in maniera più chiara.

Ma di cosa si tratta? Per quale motivo li troviamo nei nostri alimenti? E quali sono quelli potenzialmente pericolosi per la nostra salute? Scopriamolo insieme.

 

In questo articolo parliamo di: 

Indice dei contenuti:

Perché vengono aggiunti gli additivi nel cibo?

Gli additivi sono sostanze che hanno lo scopo di migliorare alcuni parametri degli alimenti e bevande cui sono aggiunti. E questi miglioramenti non sono il più delle volte a favore della salubrità del cibo. Gli additivi più comuni che compaiono sulle etichette sono gli antiossidanti (per prevenire il deterioramento causato dall'ossidazione), coloranti, emulsionanti, stabilizzanti, gelificanti e addensanti, conservanti ed edulcoranti.

Molte di queste sostanze aggiunte possono causare reazioni allergiche o altre problematiche evidenti, come per esempio la diarrea, altri possono essere più subdole e creare dei danni nel tempo. Naturalmente ce ne sono alcuni che sono potenzialmente innocui, soprattutto se non utilizzati con regolarità, ma altri che è meglio evitare se non vogliamo che la nostra salute ne risenta.

Additivi aggiunti nel tuo piatto

Leggi bene le etichette: la classifica dei TOP 3 da evitare

Possiamo stilare una sorta di classifica degli additivi da evitare. Ai primi tre posti possiamo evidenziare:

#1 Nitriti e nitrati di sodio e di potassio: aggiunti prevalentemente nelle carni conservate per conferire loro un colore più appetibile, nel nostro organismo si possono trasformare in nitrosammine, che sono dei cancerogeni.

#2 Idrossianisolo butilato (BHA) e idrossitoluene butilato (BHT): si tratta di conservanti utilizzati per prolungare la durata di conservazione e impedire che gli alimenti diventino rancidi e sono considerati potenzialmente cancerogeni. Si possono trovare in cereali, materiali da imballaggio, salsicce, hot dog, gomme da masticare, patatine, birra, burro, oli vegetali, caramelle, gelatine, cosmetici.

#3 Grassi idrogenati che portano alla formazione di grassi trans: i grassi trans vengono creati quando un olio viene sottoposto a una reazione chimica (idrogenazione) e trasformato in un solido. I grassi trans fanno sì che gli alimenti confezionati si mantengano più a lungo e assumano una consistenza morbida e appetibile. Contribuiscono a malattie cardiache, obesità, ictus e aumentano il rischio di sindromi metaboliche. Si trovano nella margarina, nelle patatine, nei cracker, nei fast food, nei prodotti da forno e nelle preparazioni dolciarie industriali (si possono trovare anche nei prodotti di pasticceria artigianale).

Attenzione anche agli altri additivi, come per esempio, per citarne alcuni:

  • Esaltatori di sapidità – glutammato monosodico (MSG) 621;
  • Coloranti alimentari – tartrazina (E102); cocciniglia (E120);
  • Conservanti – benzoati (E210, E211, E212, E213); solfiti (E220, E221, E222, E223, E224, E225, E228);
  • Edulcoranti artificiali (aspartame E951).

Idee per evitare gli additivi negli alimenti

A volte è proprio difficile evitare del tutto di assumere queste sostanze, ma ecco alcuni consigli.

  1. Leggi bene le etichette: acquista i prodotti che non hanno una lista di ingredienti troppo lunga e soprattutto che le componenti scritte siano ben chiare (e non siano nomi impronunciabili o sigle criptiche).
  2. Compra cibo fresco o al limite surgelato (in cui è stato usato solo il freddo come metodo di conservazione). Alcuni alimenti, come i legumi, possono essere anche acquistati biologici sottovuoto in barattoli di vetro.
  3. Limita la quantità di cibo che mangi fuori al ristorante, dove puoi trovarti a consumare additivi dannosi senza saperlo.

Naturalmente il modo migliore è quello di preparare i tuoi piatti a casa, basta che tu esca dallo stato di pigrizia e impari facili e veloci ricette. Con una semplice ed economica macchina poi, puoi fare anche il pane in poco tempo (la macchina fa tutto da sola, basta che ci inserisci gli ingredienti) e con la maggior parte di queste puoi produrre marmellate, dolci, ma anche l’impasto per la pizza. In questo modo avrai il controllo sulla scelta delle materie prime e quindi sul modo in cui ti nutri e ti prendi cura del tuo corpo.

 

In questo articolo parliamo di: 


Ultimi commenti su Gli additivi nel piatto che potresti aver mangiato senza saperlo

Recensioni dei clienti

Mattia D.

Recensione del 06/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 06/12/2024

Dunque, soprattutto riguardo i conservanti, ricordo che una volta la lista era davvero infinita. Di recente, le aziende produttrici si sono date una "calmata", ma non significa che li abbiano eliminati. Sono diminuiti e un'attenta lettura degli ingredienti può certamente essere di aiuto. Evito i cibi in scatola, anche quando sono di fretta e ho i tempi stretti. Preferisco il surgelato, a questo punto.

Baristo T.

Recensione del 12/10/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 12/10/2024

Prima dell'avvento degli ingredienti in etichetta non so proprio cosa mangiassimo e probabilmente molte aziende, soprattutto le multinazionali avranno dato il peggio di sé. Speriamo di poter recuperare ad oggi visto che possiamo scegliere in meglio. Grazie per tutti i consigli.

Gilia M.

Recensione del 25/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 25/09/2024

Oggi possiamo evitarlo grazie alla legge che ha obbligato di riportare in etichetta gli ingredienti. Purtroppo prima non sappiamo cosa abbiamo ingerito e questo e' molto preoccupante.

Elisabetta T.

Recensione del 14/09/2023

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 14/09/2023

Articolo utilissimo, scritto in maniera chiara e di facile comprensione; ho sempre letto le etichette dei prodotti che acquisto ma, grazie alle informazioni contenute in questo articolo, d’ora in poi farò più attenzione a ciò che compro.

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