Gentilezza ed Etica: valori dimenticati o attualissimi?
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2 anni fa
Quale differenza c'è tra parole e fatti? Quanto siamo disposti a trasformare ciò che pensiamo e diciamo in azione tangibile per cambiare il futuro del mondo?
Si parla spesso negli ultimi tempi dell’importanza delle parole.
Perché le parole sono come finestre e posso aprire dialoghi, relazioni, affinità o chiudere, limitare, isolare.
E oltre alle parole abbiamo le azioni, il nostro modo di interagire con noi stessi, in primis, e con il mondo che ci circonda appena dopo o contemporaneamente.
Sulla vera gentilezza
La gentilezza, oserei dire, è uno stile di vita. Molto vicino all’etica. A braccetto con la sostenibilità e la consapevolezza.
In una società dedita alla performance e ai risultati, soprattutto economici, trovo assai romantico ma anche essenziale, tornare a parlarne e fare in modo che resti in voga nel tempo.
Perché la vera gentilezza, prima di tutto nei confronti di noi stessi, consiste nel rispettare la nostra vita, senza sprecarla, e coltivando sempre e con sincerità determinati attitudini e abitudini.
Sull’etica Etica
S.f. [dal greco èthos, "comportamento, costume"]
"L'etica indaga la volontà e le azioni dell'uomo come essere libero e razionale, capace di dare a sé stesso un insieme di valori e di norme da rispettare."
(cit. www.rraro.it/valori)
L’etica, che va oltre il giudizio, che trova la sua specifica nel vivere coerentemente seguendo i propri principi di rispetto e consapevolezza, di libertà e di buon senso.
“La parola stessa “etica” viene forse, e fin troppo, associata a dottrine filosofiche che hanno poco a che vedere con la vita di tutti i giorni, e per questo c’è bisogno di rispolverare la sua accezione pratica, nonché la sua utilità.”
(cit. www.vestilanatura.it/etica)
Eppure nonostante i riferimenti antichi c’è una sorta di rinascita di principi e valori che la comprendono e la accolgono.
Uno stile di vita dicevamo, che si traduce in atti educati e gentili, appunto, nei confronti e con noi stessi, con gli altri, il nostro pianeta e tutti i suoi meravigliosi abitanti.
Soft skills e società migliore
Morbidezza e comodità. Le capacità di essere empatici, gentili, accoglienti e etici possono essere confortevoli e piacevoli, forse per questo sono “soft”.
Non pesano, sono pacifiche, quasi impalpabili. Ma assolutamente indispensabili.
O forse sono considerate meno importanti (e fragili) rispetto a sapienze più “hard” maggiormente ricercate nel mondo del lavoro, dove probabilmente competizione e arrivismo abbondano.
“Secondo una recente ricerca fatta da IBM, sono le competenze che tutti i CEO cercano disperatamente nelle persone. Le competenze tecniche, infatti, sono più facili da apprendere! È vero, alcuni sono più talentuosi di altri: ma proprio per gestire i grandi talenti tecnici servono grandi competenze umane.“
(cit. alleyoop.ilsole24ore.com/2022/11/18)
Un nuovo Rinascimento gentile
Abbiamo un immenso bisogno di dolcezza, di premura, di calma, di cura.
La gentilezza è spesso sottovalutata, bistrattata, poco considerata ma l’animo umano se ne ciba e non ne è mai sazio.
Viviamo in un mondo dove non sempre vince il migliore, dove "facciamo finta che chi fa successo se lo merita", come dice Niccolò Fabi, dove il più forte ha il sopravvento, ottiene il meglio e maggiori benefici e meriti.
Ma in fondo sappiamo che i valori di cui parliamo toccano il nostro cuore, che la nostra natura segue istintivamente certi percorsi e se sbagliamo, spesso, è reazione condizionata.
Si sente nell’aria, insieme alle canzoni delle feste, questo lento, silenzioso e pacifico moto che sta costruendo un nuovo modo di vivere, delle nuove parole, delle nuove consapevolezze.
Se ci porteranno benessere e migliorie, in questa nostra società mezza acciaccata, non possiamo saperlo.
Di sicuro però vale la pena crederci e anche provarci.
In fondo "Domani è un altro giorno"!