Gambe gonfie e pesanti
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1 anno fa
Ma anche fragilità capillare e vene varicose: ecco le cause e i consigli per affrontare i disturbi di una cattiva circolazione venosa e linfatica
In estate i disturbi della circolazione venosa e linfatica tendono a peggiorare e a manifestarsi con la fastidiosa sensazione di pesantezza alle gambe, gonfiori, fragilità capillare, vene varicose. Sicuramente il caldo eccessivo incide, ma non è la causa primaria, che dobbiamo invece ricercare nel significato profondo di questi disturbi. Solo così potremo andare alla radice, per migliorare la salute non solo delle gambe ma di tutto l’organismo.
Il sistema venoso e quello linfatico sono i sistemi che il nostro corpo usa per trasportare sangue e liquidi. Capita che il loro normale funzionamento subisca degli squilibri a causa di stasi che provocano ristagni e alterazioni. Spesso si manifestano in modo diffuso e generale, ma talvolta potrebbero essere localizzate in punti specifici. Immaginando il corpo come una cartina dove ogni punto è collegato ad altri, come ci fanno comprendere i meridiani della medicina cinese e la riflessologia: in caso di cattiva circolazione potremmo indagare una causa collaterale collegata alla stasi di qualche organo riflesso.
Queste stasi possono però raccontare qualcosa che attiene al mondo emotivo, qualcosa che non riesce a emergere attraverso i canali abituali, qualcosa che parla attraverso la pesantezza e i gonfiori che si manifestano sulle gambe e che si acuiscono in estate.
Lettura psicosomatica: che domande dobbiamo farci?
A livello psicosomatico le stasi corrispondono in generale a un calo di energia e vitalità. C’è qualcosa che “frena” lo scorrere fisiologico del sangue e dei liquidi nel loro normale percorso: una rigidità, un blocco, lo scarso movimento.
Nel caso specifico dei disturbi della circolazione venosa abbiamo come protagonista il sangue, elemento che rappresenta la vita, ma che fa anche riferimento al “sangue del nostro sangue”, cioè ai nostri avi e discendenti. Se c’è una stasi a questo livello bisogna chiedersi dunque: c’è una pesantezza o una disarmonia nel rapporto con la famiglia? Non ci si sente riconosciuti? Ci si sente un po’ irritati e stufi, oppure adagiati e rassegnati? Tutte circostanze che rendono immobili e rigidi fino a far cedere al vaso la sua elasticità e la sua struttura, fino a rendere la compensazione di ritorno insufficiente.
Analogamente al sistema venoso, quello linfatico si occupa del trasporto di ritorno alle stazioni linfatiche, dove circola appunto la linfa, ossia il liquido che fuoriesce dai tessuti interstiziali cellulari e dal tessuto connettivo, e che contiene anche i linfociti, strategici elementi del sistema immunitario.
Possiamo leggere in chiave analogica la stasi linfatica come un ristagno, ovvero come scarso movimento, scarsa vitalità, scarso adattamento, che sopraggiungono spesso a causa di atteggiamenti che ci portano a vivere la quotidianità con pesantezza, affanno, rallentamento, come se stessimo camminando nel fango.
La risposta dentro di te e nella natura
L’antidoto alle stasi è l’energia. Se riusciamo a far fluire le energie sopite e ad alleggerirci da preoccupazioni ricorrenti e pesantezza, otteniamo un buon beneficio a livello linfatico e venoso.
Drenare e lasciare andare, sia in termini fisici che di atteggiamento, sono le parole d’ordine per riportare energia e vitalità alle nostre gambe e alla nostra mente. Possiamo attingere dai messaggi e dalle proprietà di piante, alberi e fiori vocati alla ricerca della leggerezza e all’eliminazione di quei blocchi che ostacolano lo scorrere vitale.
Il Castagno, ad esempio, aiuta il lavoro di alleggerimento grazie al suo messaggio sottile che guida lo sguardo verso la nostra luce interiore e crea il giusto distacco da ciò che sentiamo pesante. Nelle sue gemme – nelle quali è inscritta tutta la pianta, tutto il suo potenziale e la sua massima energia pronta a esplodere – troviamo preziose proprietà volte a migliorare la circolazione linfatica, soprattutto quella degli arti inferiori, la fragilità capillare, la cellulite, le emorroidi e tutti quei fastidi che esprimono stati di debolezza e stasi. Così come il Castagno ci sono altre piante che ci insegnano quanto sia importante intervenire in sinergia su più ambiti, per stimolare e sostenere sia il corpo fisico, nei suoi sistemi “idrici” di trasporto, che la mente, nell’elaborazione delle emozioni, di un atteggiamento più consapevole e volto a una guarigione completa.