Funghi medicinali e microbiota
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11 mesi fa
Ecco quali sono i principi attivi e i funghi che possono favorire l’equilibrio del microbiota e contrastare le malattie gastrointestinali
I funghi sono rimedi millenari estensivamente usati nelle medicine orientali della tradizione. Dagli anni '70 la medicina occidentale ha iniziato a studiarli secondo i principi dell’Evidence Based Medicine. Inizialmente la maggior parte degli studi riguardava una classe di molecole presente in tutti gli appartenenti a questo Regno: i β-glucani. Le prime osservazioni furono l’effetto importante sul sistema immunitario, un effetto non stimolante, ma modulante e potenziante. Con il loro utilizzo si otteneva una forma di regolazione che lo calmava in caso di eccessiva attivazione (es. allergie, autoimmunità) e lo attivava in condizioni di deplezione (es. malattie oncologiche).
Con l’avvento delle sempre più presenti resistenze antibiotiche (es. infezioni ospedaliere), che erano causa di morte in numerosi pazienti fragili immunodepressi, l’attenzione si è poi focalizzata sui “metaboliti secondari” per cercare nuove molecole antimicrobiche che risolvessero il problema. Studiando i metaboliti secondari, oltre alla presenza di molecole antimicrobiche, si osservarono numerose proprietà associate alle diverse composizioni di molecole bioattive ritrovate nei diversi funghi: antiossidanti, antipertensive, ipolipidemizzanti, epatoprotettive, antifibrotiche, anticoagulanti, antidiabetiche, antinfiammatorie, antivirali, antineoplastiche ecc. La maggior parte degli studi era effettuata in vitro e in modelli animali preclinici.
Un approccio più completo
La rivoluzione della PNEI ha poi portato a considerare l’organismo come un sistema in cui i vari organi e sistemi lavorano in modo interdipendente e in cui la mente e le emozioni hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute (in equilibrio) o nell’instaurarsi di una malattia (in disequilibrio).
In seguito, dal 2010 circa, è stato osservato come i funghi agissero in modo potente sul microbiota e sul ripristino dell’integrità della mucosa intestinale, tanto che alcuni ricercatori ipotizzarono che la maggior parte degli effetti osservati fosse legata soprattutto all’azione positiva su microbiota e intestino. Consideriamo che il tratto digerente è la prima barriera di difesa: vi alloggia una buona parte del sistema immunitario (circa il 40% è presente sulle mucose del sistema digerente, il 70% se consideriamo tutte le mucose) e un sistema nervoso enterico che, come estensione, è paragonabile al cervello e per questo viene chiamato cervello enterico o “secondo cervello”.
Un buon microbiota attiva e allena la prima linea di difesa immunitaria, incide sulla nostra salute neurologica (asse intestino-cervello), sull’immunità sistemica, sul nostro metabolismo e in generale sulla salute di tutti i nostri organi e sistemi. In pratica, un microbiota robusto ed equilibrato favorisce il mantenimento della salute.
Non solo i beta-glucani
Le molecole dei funghi principalmente efficaci sul microbiota intestinale, direttamente e indirettamente, sono:
- i beta-glucani ad alto peso molecolare, insolubili e indigeribili,
- i polifenoli,
- il trealosio.
Recentemente è stato dimostrato un effetto anche per le erinacine e per la cordicepina (contenuta nel Cordyceps).
Quello che oggi si osserva, nella pratica, è che il micocomplesso, ossia il fungo con tutte le sue molecole, è più efficace dell’estratto che ha solo beta-glucani solubili e perde le molecole insolubili in acqua quali, ad esempio, i polifenoli.
Attraverso la modulazione del microbiota i funghi hanno effetti sul controllo dell’infiammazione e miglioramento del metabolismo, modulano positivamente l’espressione genica, rigenerano la mucosa e hanno effetti sistemici di protezione degli organi.
Quali sono i funghi benefici per i batteri buoni
I funghi più studiati sono il Lentinus edodes (Shiitake), il Ganoderma lucidum (Reishi), l’Auricularia auricula judae, l’Hericium erinaceus e la Grifola frondosa (Maitake).
Il Ganoderma lucidum (Reishi) è stato il primo fungo studiato sul microbiota con azione di controllo dell’infiammazione e miglioramento del metabolismo; il Lentinus edodes (Shiitake) è studiato anche sul microbiota orale: riduce la placca, la carie e migliora la salute gengivale. L’Hericium erinaceus è molto efficace nel trattamento delle problematiche gastriche e nelle malattie infiammatorie croniche dell’intestino; l’Auricularia auricula judae è un “rinfrescante e umettante” delle mucose, protegge l’intestino e ha un importante effetto di regolazione dell’asse intestino-fegato. La Grifola frondosa (Maitake) potenzia il microbiota e migliora il metabolismo epatico.
L’effetto sulla salute di microbiota e intestino (non solo prebiotico) esercitato dai funghi consente di migliorare l’immunocompetenza riducendo il rischio di sviluppare malattie, di rallentare i processi di invecchiamento e di aumentare l’aspettativa di vita sana.
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