Fisiologia e patologia - Estratto da "Depurare e Curare i Reni con Rimedi Naturali"
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6 anni fa
Leggi un estratto dal libro di Roberto Marrocchesi e impara e prenderti cura dei tuoi reni e a mantenerli attivi e in salute
I reni si trovano sotto il diaframma, lateralmente alle vertebre lombari della colonna centrale, ciascuno con un’arteria renale e una vena, la prima che apporta sangue pulito e l’altra che filtra il sangue da ripulire. Da ciascun rene si diparte un uretere che trasporta l’urina appena formata alla vescica, una sorta di sacca a base triangolare posta dietro l’osso pubico e che si svuota nell’uretra, tubicino che esce dall’organo sessuale, più lunga nel maschio e più corta nella femmina.
Stai leggendo un estratto da questo libro:
Come funzionano i reni
Il lavoro di filtraggio renale avviene grazie a un milione circa di glomeruli, piccole e complete unità morfo-funzionali del lavoro di filtrazione e riassorbimento che produrrà urina, liquido che scarica minerali, residui azotati e acqua non più utili all’organismo. È importante sapere che il filtraggio renale, assai capillare e ripetuto più volte ogni giorno, riguarda circa 100/150 litri di filtrato, ma che solo circa un centesimo, da 1 a 2 litri o poco più, sarà poi convertito in urina, mentre il grosso sarà riassorbito dal glomerulo stesso e reimmesso, purificato, nel circolo sanguigno. Il lavoro di purificazione riguarderà la sola componente fluida del sangue, non i corpuscoli ematici rossi o bianchi, le piastrine o le proteine che stanno in sospensione nel liquido.
La correlazione tra sangue e reni è molto stretta, per questo è importante anche scegliere alimentazione e stili di vita che non appesantiscano o intossichino eccessivamente il sangue, proprio per non rendere eccessivamente gravoso il lavoro di pulizia effettuato dai reni.
Il sangue è arricchito dalla dieta, in particolare dalle proteine, grosse molecole a reazione debolmente acida, tanto più acida se di origine animale. Quando il livello di acidità è troppo alto, il corpo emette ione bicarbonato, alcalino, per tamponare tale acidità. Se il livello di acidosi supera determinate soglie, i liquidi corporei tendono ad assumere una consistenza simile a quella di un gel, quindi divengono collosi, ostacolando ogni scambio nutritivo cellulare. Si innesca allora un ispessimento dei tessuti delle pareti arteriose, anche a livello di micro capillari, e il sangue scorrerà con sempre maggiore difficoltà attraverso i reni.
In tali casi, la pressione del sangue sale, il rene si sovraccarica e funziona sempre meno, gli stessi glometuli possono perdere, uno ad uno, funzionalità, il sangue sarà meno pulito e potrebbero anche formarsi depositi di acido urico sotto forma di calcoli precipitati, veri e propri piccoli “sassi” che si fermano nel rene o lungo i tratti successivi delle vie urinarie causando disfunzioni, forti dolori nel movimento o di tipo articolare, anche con reumatismi, infezioni e insufficienza urinaria. Quell’acido urico proviene dalla decomposizione proteica, soprattutto da quella delle proteine animali, più ricche e più acide di quelle vegetali.
I sintomi del malfunzionamento dell’apparato urinario possono manifestarsi a livello della quantità, del colore, dell’acidità (spesso trascurata dai medici) e della qualità delle urine; possono anche consistere in colorazioni particolari della cute e gonfiori (per esempio sotto gli occhi o alle caviglie), così come in dolori al basso ventre o alla schiena. Altri sintomi classici sono senso di stanchezza, insonnia specie nella prima parte della notte, pressione alta, urine scure o torbide, scarsa urina ma minzioni frequenti e soprattutto notturne, facilità a lividi ed ecchimosi.
Occorre comunque tenere presente che ogni problema renale ed urinario è dovuto a sangue intossicato, pieno cioè di tossine inutili che l’organismo fatica a eliminare. I reni si occupano proprio di purificare il sangue e in questo hanno nel fegato il loro principale alleato (si veda I rimedi naturali per depurare e curare il fegato, Macro Edizioni, Cesena 2015). Nei capitoli che seguono si approfondiranno la funzione depurativa dei reni e i rimedi naturali per preservare e curare questi importantissimi organi.
Il rene nella medicina cinese
Già nel mio libro I rimedi naturali per depurare e curare il fegato spiego in maniera semplice e immediata la connessione tra gli organi del corpo e la loro carica energetica. Attraverso immagini semplici possiamo facilmente comprendere il significato della teoria dei cinque elementi o wu xing, cioè le cinque fasi diverse dell’energia o cinque fasi del Qi, che stanno alla base della medicina Orientale. Esse prendono il nome dagli elementi naturali legno, fuoco, terra, metallo e acqua; ad ognuno di essi sono associate caratteristiche precise come forma, colore, numero, direzione, suono, organo, parte del corpo, cibi ecc.
Il rene e la vescica, in senso fisico e metafisico secondo i principi della medicina cinese, sono correlati all’elemento acqua, con tutti i suoi significati.
Affrontando questo approccio diagnostico-terapeutico, è utile conoscere alcuni concetti che gli sono propri, come quello del Jing (quintessenza), del Qi (energia o soffio, movimento), dello Xue (sangue, anche quello metafisico) e dei Jin Ye (liquidi organici). Tali concetti si inseriscono in un contesto dominato dalla cosiddetta legge di polarità che permea tutti i fenomeni, ovvero lo yin e lo yang, il dipolo -/ + (positivo-negativo). Il rene è visto come un vaso di liquidi (yin), finché vive è riscaldato da un calore (fuoco, yang) che gli dona movimento e vitalità.
La quintessenza Jing viene trasmessa al nascituro all’atto del concepimento, si materializza nell’aria, nei cibi e nelle bevande e, come energia ereditaria, si va a installare proprio nel rene, per poi circolare in tutti i meridiani. È come un fluido, produce il midollo nelle ossa, il tessuto nervoso e il cervello ed è la vera base della forza costituzionale, comprendente crescita, resistenza, sviluppo, capacità riproduttiva; in sintesi, è la capacità di resistere in vita e di riprodurre la stessa. In Oriente una persona con molti figli è vista come “piena di Jing”, ovvero di vitalità, o forza costituzionale.
Poco prima della nascita la forza cosmica detta Jing si installa nel rene e origina il Qi, che viene dagli antenati. I reni sono dunque la radice del Qi, quindi della vita stessa. Come detto, controllano le “acque interne”, facendo in modo che i liquidi impuri scorrano verso il basso e restituendo quelli purificati verso l’alto.
Il rapporto yin-yang dei reni genera il rapporto yin-yang di tutto l’organismo.
La parte yin fornisce la materia per nascere, crescere e moltiplicarsi, quella yang è il caldo motore di ogni funzione corporea.
Secondo i classici orientali, nel rene destro risiede il Ming men, o Porta della vita, dove si radica ogni forma di calore o Fuoco vitale necessario ai funzionamenti vitali: tutti gli organi e i visceri ne traggono energia, come da una centrale termica unica. E in relazione con la fecondazione e con la funzione digestiva (riscalda Milza e Stomaco, organi digestivi primari).
I reni odiano il freddo e il secco, sono più attivi di notte, e producono paura, paranoia e fobie varie, ovviamente tanto più quanto più si trovano in disequilibrio. Il suono dei reni è il gemito (brivido), il sapore che li stimola è il salato, ciò che li danneggia è il dolce, accumulano l’energia ancestrale con l’impulso della riproduzione.
Il loro colore è il nero, o comunque il colore scuro; rappresentano la profondità buia in cui si celano le acque, i pericoli, l’ignoto, le persone torbide o gli animali in agguato, la vecchiaia e la morte.
Le caratteristiche del rene secondo la medicina orientale
- I reni tesaurizzano il Jing e quindi presiedono a nascita, crescita, sviluppo e riproduzione sessuale, così come a ingegno e memoria
- Governano le acque, regno oscuro delle profondità. Danno calore alla milza
- Producono midollo osseo e cervello, in particolar modo sovrintendono alla memoria
- Governano le ossa e i denti
- Hanno la loro apertura nelle orecchie
- Si manifestano nei capelli
- Comandano gli orifizi inferiori
- Sono sede della volontà (lo Shen dei reni, chiamato Zi)
Cos'è il Jing
Il Jing è l'essenza vitale. Il significato originale della parola era "riso raffinato", che è la base dell'alimentazione cinese.
Affinché il corpo si mantenga in equilibrio, devono essere bilanciati il Jing (energia/essenza materiale), il Qi (energia vitale, soffio, movimento) e lo Shen (Dio, spirito, coscienza...). Essi costituiscono i San Bao, cioè “i tre tesori”. Il Jing è yin, lo Shen è yang; il Qi è intermedio tra i due.
Con il termine Jing, che traduciamo “quintessenza” o “essenza”, si intende la componente più materiale e corporea, cioè il corpo fisico.
Si può paragonare il Jing al “materiale trofico” del corpo. Si riferisce quindi essenzialmente al corpo fisico, compresi tutti i materiali che ne costituiscono la base. L’essenza è anche allo stesso tempo una forma di potenziale energetico, da cui il corpo attinge energia quando ne ha bisogno.
Il Jing innato del Cielo Anteriore è la forza creativa originale deputata al procreare e perpetuare. Innato significa costituzionale, potenzialmente eterno, atavico, contenente il genotipo dell’individuo.
Ogni individuo ne riceve una determinata quantità dalla fusione dello sperma maschile e dell’ovulo femminile. Dopo la nascita, questa essenza primordiale è immagazzinata nel complesso del rene, comprese le ghiandole surrenali e le secrezioni ormonali degli organi riproduttivi maschili e femminili. Dato che passa di generazione in generazione, è considerato immortale e auto-perpetuantesi. II Jing del Cielo Anteriore definisce la personalità, la costituzione fisica ed energetica dell’individuo, le sue predisposizioni.
Il Jing acquisito del Cielo Posteriore si sviluppa dopo la nascita dell’individuo e viene ottenuto dal cibo e dall’aria. Viene conservato nel rene e nel midollo, cosi come nel fegato e nel sangue; in ultima analisi in tutte le cellule. Esso è contenuto in molecole e proteine quali ormoni, enzimi, fluidi linfatici, plasma sanguigno, liquor spinale ecc. Permette il mantenimento delle funzioni vitali e deve essere rinnovato ogni giorno, respirando e mangiando. Anche per questo motivo, in medicina orientale il digiuno non è approvato.
Ci sono determinate scelte alimentari che non accrescono il Jing ma che lo conservano meglio, come ad esempio nutrirsi di cibi freschi, il cui patrimonio proteico e vitaminico è al massimo. Ciò vale per esempio per carni e pesci, dove tale contenuto decade rapidamente dall’istante della macellazione. Per i nostri scopi, avendo già parlato di maggiore beneficio che si trae dall’alimentazione vegetale rispetto a quella animale, ribadiamo che il Jing si conserva bene nei vegetali freschi, frutta o verdura, ma ancor meglio, e in misura maggiore, è presente nei semi integrali, cioè in tutti i cereali in chicchi, nei legumi e in semi oleaginosi e frutta secca a guscio. Tali alimenti sono il vero scrigno, o forziere, del Jing, tanto è vero che, anche dopo essere stati raccolti, conservano per lungo tempo la capacità vitale maggiore, anzi la vita per eccellenza: il potenziale riproduttivo, rappresentato dal seme integro con il suo germe.