Filtri solari: come scegliere la protezione giusta per te
Pubblicato
3 anni fa
Giulia Loreta
Beauty expert
Orientarsi nella scelta è sempre più difficile: scopri le differenze tra filtri fisici, chimici & co.
Quante volte ci è capitato di girovagare tra scaffali pieni di flaconi colorati che offrono protezione dai danni del sole, abbronzatura rapida, pelle elastica, protezione per pelli scure, chiare, irritabili e chi più ne ha più ne metta? Come possiamo orientarci in quella che ormai è diventata una vera e propria giungla di filtri solari?
Con l'aiuto del buon senso e un po’ di sana informazione, innanzitutto: così come il sole è un prezioso alleato della nostra salute, anche le creme solari diventano uno strumento estremamente utile, purché si sappia cosa scegliere e come usarle!
Qual è il tuo fototipo?
Occhi, incarnato e capelli possono darci molte indicazioni sul nostro livello di fragilità al sole. In base a queste variabili, infatti, si sono identificati sei fototipi diversi.
Il fototipo di una persona è una classificazione utilizzata in dermatologia, determinata sulla qualità e sulla quantità di melanina presente in condizioni basali nella pelle. Ci indica le reazioni della pelle all'esposizione alla radiazione ultravioletta ed il tipo di abbronzatura che è possibile ottenere tramite essa.
Tanto più alto è il fototipo, maggiore è il tempo consentito di esposizione al sole prima che insorgano effetti indesiderati come eritema e ustioni solari.
In base, dunque, al proprio livello di rischio, è bene scegliere le modalità di protezione più opportune.
SPF: cosa devi sapere sul fattore di protezione
L'SPF, acronimo di Sun Protection Factor, è un numero indicato sui prodotti cosmetici che contengono filtri solari e che definisce la capacità di difendere la pelle dalle radiazioni solari, in particolare da quelle UVB.
Sebbene il discorso sia alquanto complesso, intricato e costellato da equazioni matematiche che possono risultare noiose, una definizione importante da dire c'è:
L'SPF indica la quantità di radiazioni fermate dal filtro: più è alto il valore dell'SPF, meno raggi UVB riescono a passare.
Una protezione solare con SPF 6 avrà quindi una protezione di circa l'83%, un SPF 30 una protezione del 97%, un SPF 50 una del 98% e così via. Man mano che l'SPF cresce le differenze diminuiscono sempre di più.
La Comunità europea, per evitare di confondere il consumatore, ha stabilito come limite massimo il valore di SPF 50+, ponendo ai produttori come regola da osservare quella di associare ad ogni numero anche un aggettivo che descrive il grado di protezione dei filtri utilizzati.
Diffidiamo dai claim come "protezione totale" o "schermo totale": una frazione di UVB raggiunge comunque la pelle e sicuramente anche una percentuale di UVA. È facile capire come questa dicitura può risultare fuorviante e dare un'idea di sicurezza che non può essere fisicamente raggiunta.
Crema solare: quanta ne serve e quando metterla?
Abbiamo capito che ripararsi dal sole è fondamentale, ma siamo sicuri di sapere esattamente quanta crema mettere sulla nostra pelle per ripararla al meglio delle nostre possibilità?
La dose consigliata, cioè la quantità di crema utilizzata per compiere i test per la determinazione dell'SPF, è di 2 mg/cm2 di pelle. È facile quindi capire che ne mettiamo sempre troppa poca, visto che molto comunemente un flacone di solare lo si fa durare per un'intera estate!
La protezione migliore la otteniamo mettendo la crema prima di esporci al sole - ad esempio un quarto d'ora o mezz'ora prima di uscire di casa - e riapplicarla almeno una volta appena arrivati alla nostra destinazione.
Successivamente la possiamo applicare ad intervalli più spalmati nel tempo, ricordandoci però di riapplicarla dopo ogni bagno o dopo aver fatto attività fisica e, quindi, dopo aver sudato, anche se c'è scritto che è una crema resistente all'acqua!
Filtri chimici e filtri fisici: qual è la differenza?
Filtro chimico o filtro fisico? Questo tipo di terminologia potrebbe essere fuorviante e non del tutto corretta: infatti tutti i filtri solari sono composti chimici in grado di proteggere (tramite diversi meccanismi d'azione) la pelle dai raggi UV.
Tutti i filtri solari sono in grado di assorbire, riflettere o diffondere le radiazioni UV in maniera più o meno accentuata: alcuni ne assorbono una piccola porzione e ne riflettono la maggior parte; altri presentano capacità assorbenti più marcate.
Quando sentiamo parlare di filtri fisici solitamente viene fatto riferimento alle due principali molecole utilizzate, ossia il biossido di titanio e l'ossido di zinco, entrambe di origine minerale, che agiscono riflettendo i raggi UV e provocando quindi un effetto specchio.
I filtri chimici sono invece capaci di assorbire le radiazioni UV per trasformarle in qualcosa di meno dannoso, impedendogli di penetrare nel derma e creare successivi danni.
Non è una novità che ci sia tanta confusione (ma soprattutto anche tanta polemica) sulla scelta del filtro solare più adatto. Alcuni filtri chimici vengono etichettati come "cancerogeni", mentre i filtri fisici hanno iniziato a fare storcere il naso da quando sono state introdotte le nanoparticelle delle due principali molecole utilizzate (ossido di zinco e biossido di titanio).
Senza entrare in trattati di chimica, ci sono delle regole essenziali che nessun tipo di solare può eludere:
- Proteggere efficacemente da radiazioni UVB e UVA
- Avere una buona tolleranza cutanea
- Buona resistenza all’acqua e al sudore
- Facile applicazione
- Fotostabile e termostabile
- Essere sicuro ed efficace
- Non contenere sostanze allergizzanti
Prediligere formulazioni realizzate con ingredienti naturali, ricche di antiossidanti e vitamine è poi una scelta ancora più saggia, mentre occorre un occhio di riguardo verso tutte le formulazioni che possono contenere ingredienti irritanti o potenzialmente allergizzanti, come le profumazioni sintetiche.
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Gli integratori che favoriscono l'abbronzatura
In caso di difficoltà ad abbronzarsi, o quando l'abbronzatura non è uniforme e non crea quel bell'effetto dorato, o si tende semplicemente a scottarsi, ai prodotti cosmetici possono essere associati integratori specifici che, grazie ai loro principi attivi, favoriscono l'abbronzatura.
Vitamine come la A, la C e la E e il betacarotene (il precursore della vitamina A), la biotina e alcuni minerali come zinco e rame favoriscono la pigmentazione e una maggiore produzione di melanina. Gli integratori che favoriscono la tintarella agiscono in diversi modi:
- aiutano a lenire la pelle, evitando che con l'esposizione si possa seccare troppo,
- riducono il rischio di scottature ed eritemi,
- permettono di avere un colore uniforme in minor tempo.
L'unica accortezza da seguire se si vuole assumere un integratore per l'abbronzatura sono i tempi di assunzione: vanno infatti assunti da qualche settimana a un mese prima dell'inizio dell'esposizione. Meglio scegliere per tempo il prodotto più adatto alle nostre esigenze.
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