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Estratto dal libro “Amare in Consapevolezza” di Thich Nhat Hanh

Pubblicato 8 anni fa

Leggi alcuni dei pensieri di Thich Nhat Hanh tratti dal libro "Amare in Consapevolezza"

Amare non significa possedere l'altra persona o consumare per intero la sua attenzione e il suo amore: amare significa offrire all'altro la gioia e un balsamo per la sua sofferenza.

Questa è la capacità che dobbiamo imparare a coltivare.

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Indice dei contenuti:

Il dono più grande

Uno dei doni più grandi che possiamo offrire alle persone è incarnare il non-attaccamento e la non-paura. Questo è un vero insegnamento, più prezioso del denaro o delle risorse materiali.

Molti di noi sono timorosi, pieni di una paura che rovina loro la vita e li rende infelici; si attaccano agli oggetti e alle persone come una persona che annega si aggrappa a un tronco che galleggia. Se pratichiamo per realizzare la non discriminazione, per cogliere l'interconnessione e l'impermanenza di tutte le cose e per condividere questa saggezza con gli altri, stiamo regalando loro il dono della non-paura.

Ogni cosa è impermanente: questo momento passa. Quella persona se ne va. La felicità è ancora possibile.

Fare luce

Quando amiamo una persona dovremmo osservare a fondo la natura del nostro amore per lei. È comprensibile voler stare con qualcuno per sentirsi al sicuro, ma non è vero amore, quello.

Il vero amore non favorisce la sofferenza o l'attaccamento; al contrario, dà benessere a noi stessi e agli altri.

Il vero amore si genera da dentro; perché possa esistere occorre sentirsi completi in se stessi, non bisognosi di qualcosa dall'esterno.

Il vero amore è come il sole: splende di luce propria e offre quella luce a tutti.

Lasciar andare le nozioni

Le nozioni e le idee che abbiamo sulla felicità ci possono intrappolare, se dimentichiamo che non sono altro che nozioni e idee. A impedirci di essere felici potrebbe essere proprio l'idea che abbiamo di "felicità".

Quando siamo prigionieri della convinzione che la felicità debba prendere una forma ben precisa, non riusciamo a vedere le opportunità di gioire che abbiamo proprio davanti agli occhi.

L'amore non è solo dei santi

Non dire: "L'amore, la compassione, la gioia e l'equanimità sono il modo in cui amano i santi; io non sono un santo, dunque non posso proprio amare in quel modo".

Il Buddha era un essere umano e praticava come noi.

All'inizio l'amore può essere contaminato dall'attaccamento, dalla possessività e dal desiderio di controllo; praticando consapevolezza, concentrazione e visione profonda possiamo trasformare questi impedimenti e provare un amore che è ampio, onnicomprensivo, stupendo.


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