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Elimina lo stress con lo yoga: scopri la regola fondamentale del "fare ordine per creare spazio"

Pubblicato 3 anni fa

Leggi un estratto dal libro "Rafforza il Sistema Immunitario con lo Yoga" di Melanie Salvatore August

Quando siamo stressati, il sistema immunitario ne è indebo­lito.

Eliminare lo stress è la prima cosa che possiamo fare per rafforzare l'immunità.

Lo stress può assumere parecchie forme, alcune ovvie, altre no. Fattori di stress come scarsa qualità dell'aria, grandi eventi della vita, lunghe ore di lavoro, mancanza di sonno, preoccupa­zioni, accumulo di noie quotidiane, cattiva alimentazione e per­sino disidratazione possono stressarci e indebolire la funzione immunitaria.

Il nostro compito è diventare più sensibili ai segnali di troppo stress e quelli di sovraccarico di tossine.

Operiamo su molti livel­li di consapevolezza e mi riferisco a segnali multisistemici quali sensazioni, dolori, stati mentali-emotivi dell'essere e comprensioni intuitive. Disintossicando e semplificando, riuniamo tutte le parti della consapevolezza e idealmente cogliamo i segnali di squilibrio prima di sviluppare vera sofferenza o malattia.

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Stai leggendo un estratto dal libro:

Indice dei contenuti:

Lascia la presa o verrai trascinata via

Una voce mi ha svegliato nel cuore della notte. Da un po' mi sentivo a pezzi. Non era una cosa sola; erano un sacco di cose, perché mi stavo aggrappando a tanti fattori ed ero ultrastressata. Ero stanca, ma stringevo i denti ed ero tesa.

Lo stomaco era in subbuglio e avevo bru­ciori dopo mangiato. La pelle era screpolata e sul braccio c'era un'eruzione pruriginosa. In verità, non era niente in confronto all'orticaria cronica che mi faceva ammattire. Forse erano i far­maci per la sinusite, dato che avevo il naso chiuso da giorni.

Ero talmente stanca da non riuscire a pensare lucidamente. Niente che un cappuccino non potesse sistemare. Stavo vivendo una risposta eccessiva da stress cronico.

Qualcosa di tutto questo ti suona familiare?

Risposta eccessiva da stress cronico

Molti di noi vivono un costante sovraccarico di stress e il nostro sistema nervoso simpatico risponde troppo, il che significa che entra in un ciclo costante e infinito di attacco o fuga.

Quando si verifica una risposta eccessiva da stress cronico, possiamo provare ansia, tensione, problemi cardiovascolari, pressione e glicemia alte, insulino-resistenza, sovraccarico di cortisolo, problemi di sonno, confusione mentale, reattività emotiva, disturbi digestivi, sensibilità alimentare, acne, eruzioni cutanee, aumento del grasso addominale e funzione immunitaria compromessa (sì, potremmo aggiungere altro a questo elenco!).

La nostra cultura è un fiorire di messaggi sull'ignorare il dolore e stringere i denti per ottenere risultati. Non si ottiene nulla senza soffrire, manda giù una pillola e vai avanti.

Questa continua tensione può distogliere le nostre risorse vitali dalle funzioni di longevità supportate dal sistema nervoso parasimpatico o dalla risposta di riposo/digestione.

Il problema deriva dal fatto che la modalità "attacca o fuggi" è progettata per una rapida scarica di adrenalina, così da darci forza e velocità di breve durata per combattere o fuggire dalla tigre. Non è ideata per combattere o fuggire dalla tigre in un'ininterrotta guerra di ottant'anni, bensì solo per una battaglia di otto minuti.

Ha perfettamente senso, se ci ritroviamo bloccati in una risposta cronica alla battaglia, ammalarci e sentirci esauriti.

È peraltro utile ricordare che, nel nostro mondo attuale, la tigre si presenta in numerose forme percepite e può essere attivata da un semplice "bip" dell'app di posta elettronica. Oggigiorno siamo inondati da fattori scatenanti e quando iniziamo a capirlo davvero, pos­siamo cominciare ad affrontarlo, un fattore di stress alla volta.

Presta attenzione ai segnali

Quando il "Lascia la presa o verrai trascinata via" mi ha scosso dal mio sonno agitato, avevo completamente ignorato i segnali del mio corpo e ora la mia saggezza intuitiva scava prendendo il sopravvento.

Ero sveglia, stordita e stavo elaborando con inequivocabile chiarezza che era giunto il momento per me di occuparmi dei miei affari: ridurre lo stress nella mia vita, ripulire il corpo, cambiare abitudini e scelte pregiudizievoli che mi stavano dan­neggiando. Avevo esagerato, ignorando i segnali di avvertimento fisici ed emotivi, ma non potevo più negare che fosse giunto il momento di cambiare.

Questo è stato un punto di svolta incredibile nella mia vita: il mio corpo mi urlava contro e la mia voce interiore rimbombava. È qualcosa che oggi richiamo spesso per ispirarmi a continuare il lavoro per alleviare lo stress nella mia vita e fare scelte migliori. 

Traduco la voce interiore dicendo: "Ehi, fai attenzione, smettila di ucciderti e ripulisci le tue azioni!".

C'erano cose che mi rifiuta­vo di riconoscere nella mia esistenza e che mi ferivano, ma molte di esse le provocavo io. Vivevo fattori di stress da ogni angola­zione; alimentazione, mancanza di sonno, lavoro, relazioni ed emozioni represse, di tutto di più; il mio corpo e il mio sistema nervoso erano semplicemente sovraccarichi.

Prendere atto, calma il corpo e avvia il processo di guarigione

Come afferma, nella frase da lui creata, il dottor Daniel Siegal, psichiatra noto per il suo lavoro sulla scienza del cervello, la consapevolezza e il benessere, "Dagli un nome per domarlo".

Dare un nome all'emozione o allo stress alla base di una situa­zione aiuterà il sistema nervoso a calmarsi e ad abbandonare la risposta reattiva.

Quando siamo stressati e viviamo un sovrac­carico, questo strumento ci guida a discostarci dalla risposta e a dare alla causa il nome dell'emozione collegata che ci sta sovrac­caricando. Per esempio, il bip di un messaggino nella chat di lavoro può attivare la risposta di attacco o fuga perché, se non rispondiamo al volo, ciò potrebbe essere percepito come un calo di rendimento, il che potrebbe portare a perdere il lavoro, facendo così emergere la paura. È la tigre che ci sta inseguendo. Spesso razionalizziamo questa risposta per reprimerla. Si trova nel subconscio e ha l'effetto cumulativo di indebolire la nostra vitalità e allontanare l'energia dalle nostre funzioni di longevi­tà, come il sistema immunitario. Genera dunque un presuppo­sto per lo stress cronico.

Fermarsi e fare un passo indietro per attribuirgli un nome creerà lo spazio per spostare il sistema nervoso dalla risposta allo stress al pensiero più lucido della modalità riposo/digestione.

Quando lo riconosci ("Provo paura quando sento il bjp del telefono, mi spaventa come se stessi per perdere il lavoro"), po­tresti vivere un'ondata di sollievo e compassione. È un momento illuminante che ti libera da questo ciclo di stress inconscio.

Tieni a bada la risposta e crea un'omeostasi del sistema per aiutarti.

Una pausa con lo Yoga: fai ordine per creare spazio

La pratica yoga coltiva questa consapevolezza e la capacità di fare una pausa, sentire, creare spazio nell'esperienza, sganciarsi dal ciclo dello stress e reindirizzare noi stessi alla compassione e a un legame con la guarigione.


Fare l'inventario produce chiarezza e calma ed è il primo passo.


Dopo la notte in cui ho ricevuto quella sveglia interiore, ho iniziato a fare un onesto inventario di dove ero sovraccarica.

Mi sono presa del tempo per sedermi in silenzio, avvolta nella mia coperta preferita, con il mio diario, per passare in rassegna dove stavo soffrendo o ero in difficoltà. Mi ha aiutato a creare calma in me e prendere le distanze dalla reattivi­tà, per vedere le cose più chiaramente.

Da quella calma distanza, ho dato un nome a ciò che soggiaceva a ogni area. Farlo ha aiuta­to tutto il mio sistema a rilassarsi e mi ha permesso una maggior comprensione, per poi scegliere i successivi passi consapevoli per riallineare quelle aree della mia vita.

Reprimila e peggiorerà

Il nostro compito è creare chiarezza nella mente e nel corpo, in modo da poter essere più sensibili ai segnali e ai messaggi di sag­gezza che riceviamo.

Le pratiche yogiche ci addestrano a perce­pire il segnale e poi a rispondere consapevolmente.

Coltiviamo il primo principio della pratica yoga (il primo degli otto arti), ahimsa/non violenza, per non fare del male al nostro corpo e rispondere di conseguenza al secondo principio, satya/verità.

Le posizioni sono un ottimo terreno per imparare ad ascolta­re i segnali fisici ed emotivi. Quando ci fermiamo e ci sintoniz­ziamo sul corpo e sul respiro, interrompiamo il ciclo dell'igno­ranza e riusciamo davvero ad attingere a ciò che siamo chiamati ad affrontare.

È questa l'occasione perfetta per capire cosa occor­re fare in un momento tranquillo e sicuro, lontano dal normale trambusto della vita.

Domande per aiutarci ad ascoltare i segnali dello squilibrio

Questo aspetto dello studio di sé è alla base della salute integrale e della pratica yoga.

È l'importante fondamento che renderà più potenti tutte le azioni per prenderti cura di te. Forse non sarà divertente osservare le abitudini dannose, le aree della vita che non funzionano e i nostri fattori di stress, tuttavia è essenziale per sostenere la salute e la felicità integrali.

Facciamo l'inventa­rio ed esaminiamo con compassione le domande sotto riportate. Metti in discussione, percepisci, contempla e prova a scrivere le tue risposte senza pensarci su.

Lascia che siano disordinate e con­cediti gentilmente spazio per essere imperfetto.

  • Cosa si frappone tra te e il tuo modo di vivere ciò che ti è essenziale e quali sono tuoi principali ostacoli?
  • Quali sono nella tua vita i fattori di stress che ti stanno pro­sciugando della tua vitalità e gioia?
  • Quale area della vita o situazione stai reprimendo o igno­rando?
  • Quali scelte compi, consciamente o inconsciamente, che ti danneggiano?
  • Ci sono problemi in apparenza minori che magari stai ignorando?
  • Che cosa sta cercando di dirci la tua saggezza interiore?
  • Dove l'avverti nel tuo corpo?
  • Come si manifesta fisicamente lo stress per te?
  • Come si manifesta mentalmente lo stress per te?
  • Come si manifesta emotivamente lo stress per te?
  • Cos'è ora per te di fare o cambiare?

Fai affiorare dolcemente ciò che potrebbe trovarsi sotto la super­ficie e portalo alla luce della consapevolezza cosciente.

In questo modo, lo esprimiamo e gli diamo un nome per domarlo. Quan­do viene alla luce, possiamo fare passi chiari per riconoscere, ascoltare e trasformare per guarire. Avendo chiarezza, possiamo compiere i passi necessari per andare avanti. È davvero semplice.

Domande più profonde su tendenze e abitudini quotidiane

Le nostre abitudini ci rendono chi siamo. Non tutte le abitudini sono negative, anzi, molte sono ottime e ci aiutano a star bene. È nostro compito identificare quali devono andarsene e quali amplificheremo affinché ci arrechino un bene ancora maggiore nella nostra vita.

Anni fa, un saggio amico mi disse di sfuggita:


"Ripeti solo ciò che vuoi che continui".


Quelle parole riecheggiano sempre in me.

Proprio così! Poiché la ripetizione e il suo effetto cumulativo sono potenti, dobbiamo ripetere solo ciò che vogliamo portare avanti.

E allora perché mai seguitiamo a ripetere quello che non vogliamo? 

Il perché influenza il come e il come cambia tutto!

Può essere difficile avere chiarezza sul nostro perché e compren­dere il come. Ecco il motivo per cui lo studio di sé è essenziale in questo processo.

Usa le auto-indagini guidate per concentrarti su ciò di cui hai bisogno e su come crearlo.

Te lo confesso, faccio regolarmente un controllo analogo su me stessa e rimango sem­pre affascinata da come, sebbene possa essere trascorso solo un mese, io sia cambiata o dal fatto che qualcos'altro mi viene rivela­to tramite uno sguardo compassionevole più profondo.

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Recensioni dei clienti

Barbara T.

Recensione del 16/10/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 16/10/2025

Quella del fare ordine per creare spazio è sicuramente una massima che vale per tutto, dalle cose materiale fino al nostro essere. Grazie per questo bell'estratto.

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