E’ ora di mettersi a dieta, sì… linguistica!
di Samantha Marcelli 1 anno fa

Il potere delle parole nella vita di tutti i giorni.. e ancor di più durante l'emergenza Coronavirus
Mentre i giorni chiusi in casa aumentano è ormai chiaro a tutti che ci sono alcune precauzioni da prendere.
Fare un po’ di movimento. Mangiare meno e sano. Prendere un po’ d’aria, fosse anche solo spalancando le finestre. Staccarsi almeno ogni tanto dal computer e dal telefono, cioè disconnettersi per riconnettersi, con noi stessi. E… ascoltarci.
Sì, ascoltare noi stessi. Come stiamo, cosa sentiamo e soprattutto cosa diciamo e cosa ci diciamo. Perché questo fa e farà la differenza.
In questo articolo parliamo di...
I mezzi di comunicazione classici ci stanno ripetendo, anzi dovrei bombardando, con l’idea che siamo in guerra. Ci tengono incollati agli schermi con il conteggio dei morti e ci chiedono obbedienza alle regole che via via stanno definendo.
E così a molti capita di svegliarsi avendo come primo pensiero, e gesto, la verifica dell’ultimo aggiornamento dei numeri del virus, e di parlare poi solo di questo tutto il giorno. Risultato? Sentirsi impauriti, preoccupati …e quasi già malati.
Certo ci sono anche quelli che invece reagiscono sentendosi attivi, pronti all’attacco, pieni di adrenalina perché in guerra bisogna essere forti, e resistere, sempre.
Ma chiariamolo una volta per tutte:
Questa non è una guerra, è una pandemia.
E quello che ci serve davvero sono responsabilità e consapevolezza.
C’è differenza? Sì, c’è una grande differenza. Perché le parole, come già scriveva il linguista Austin, fanno cose. Perché come ci ha spiegato la programmazione neurolinguistica le parole guidano la nostra percezione della realtà. Perché le parole cambiano il nostro stato psicofisico.
E a dimostrarlo ora sono state le neuroscienze: i nostri tre cervelli -mente, intestino e cuore- hanno reazioni differenti a seconda delle parole che usiamo, quando pensiamo, ossia parliamo con noi stessi, e quando parliamo agli altri.
Insomma Moretti con il suo “Le parole sono importanti” aveva ragione e non facciamo finta di non saperlo.
Le grandi aziende ci hanno abituato alla manipolazione attraverso le parole: mai dire problema, meglio dire sfida, mai dire cambiamento… meglio dire opportunità… ed ognuno di noi potrebbe stilare una lista personale di queste scelte linguistiche ad hoc.
Bene, ora è venuto il momento di mettere a frutto tutte queste nostre abilità a nostro favore.
Che effetto ci fa la parola guerra? Ascoltiamoci, sentiamoci. La nostra amigdala reagisce subito: attacco, fuga, freezing. C’è che si sente soldato ed è pronto a qualsiasi cosa, chi spaventato sente di voler fuggire e chi si ritrova paralizzato sul divano, senza sapere che fare.
Tutte e tre le reazioni alla lunga in realtà non ci portano da nessuna parte perché, mi spiace dirlo per chi si è riconosciuto nel primo tipo, anche chi sta attaccando ad un certo punto sarà scarico, o bruciato dalla sua stessa adrenalina, e si fermerà, andando in pezzi, fisicamente o psicologicamente.
E allora proviamo a cambiare quella parola.
Ripartiamo da qui, da una semplice parola.
Nominiamo questa situazione per quello che è: una pandemia, un’emergenza sanitaria che ha implicazioni sociali, culturali ed economiche.
Non ci sono nemici. Ci sono sintomi. E come scrive Claudia Reinville ogni sintomo è un messaggio, da interpretare, e curare, immediatamente e alla radice.
Iniziare una dieta… linguistica: a noi ora serve questo!
Ci serve diventare consapevoli di che realtà stiamo creando con le nostre parole, perché in quella realtà ci stiamo vivendo noi e le persone che ci circondano.
Ci serve cambiare le parole, trovarne anche di nuove. E lo possiamo fare. Perché oltre all’amigdala noi possiamo contare sulla nostra corteccia pre-frontale che ci da la possibilità di immaginare… come se fossimo creatori di un film in una sala di proiezione istantanea. E di quel film noi siamo registi, sceneggiatori, protagonisti e spettatori.
Se penso o dico di essere in guerra vivrò in guerra, ed il mio corpo e la mia psiche reagiranno di conseguenza. Se cambiamo parole cambierà il film.
Eliminiamo dalla nostra dieta tutte le parole che ci stanno contagiando ed usiamone di nuove. Scegliamo di usare parole di vita, speranza, rispetto. Faremo pace con noi stessi e ci cureremo, faremo pace con la terra e la cureremo.
Ci meritiamo tutti un’altra realtà e sta a noi iniziare a crearla.
Buona dieta a tutti!