Disturbi mestruali
Pubblicato
9 anni fa
Dealma Franceschetti
Foodblogger, autrice, insegnante di cucina e consulente macrobiotica
L'alimentazione per la salute dell'apparato riproduttivo femminile
Oggi siamo talmente abituate a considerare la fase mestruale un problema, che ci sembra normale soffrire di sindrome premestruale, crampi, mal di schiena, gonfiore, stitichezza, mal di testa e chi più ne ha più ne metta.
Ma una donna con un corpo sano e soprattutto libero da accumuli ed eccessi, dovrebbe attraversare la fase premestruale e mestruale senza disturbi.
Innanzi tutto un ciclo “normale” dovrebbe presentarsi regolarmente ogni 28 giorni e senza sindrome premestruale (nervosismo, tensione al seno ecc.).
La fase mestruale dovrebbe durare solo 3, al massimo 4 giorni, con poco sangue e senza crampi o altri disturbi.
Sembra impossibile vero? Eppure concentrando l'alimentazione soprattutto sui cereali in chicco, le verdure di stagione e i legumi, è possibile riequilibrare l'apparato riproduttivo nell'arco di 3-6 mesi, con tutte le variabili dei fattori personali ovviamente.
Il cibo più problematico per le donne
Nel caso specifico del corpo femminile, il cibo più “difficile” da gestire è quello di origine animale. Si intende soprattutto la carne, i salumi, le uova, il latte e il formaggio.
Carne, salumi, uova e formaggi stagionati creano una forte tensione che sfocerà poi in crampi molto dolorosi, localizzati soprattutto al basso ventre, mal di testa, mal di schiena e nervosismo. Un uso eccessivo o frequente può anche favorire la formazione di cisti e fibromi.
Latte, yogurt e formaggi freschi creano debolezza, ristagno e muco, creando la tendenza ad un ciclo lungo, stanchezza, nausea, dolori diffusi e gonfiore.
Le donne, soprattutto dopo i 30 anni, beneficerebbero di un'alimentazione vegana o tendenzialmente vegana. Per chi non compie questa scelta, il cibo animale meno problematico per il corpo femminile è sicuramente il pesce.
Regolare, lungo o corto?
In base alla presenza di un ciclo troppo lungo (sopra i 28 giorni) o troppo corto (sotto i 28 giorni) è possibile farsi un'idea di quali siano i cibi da ridurre con particolare attenzione o eliminare.
Un ciclo superiore ai 28 giorni indica solitamente una “debolezza”, causata da un consumo eccessivo di cibi raffreddanti e indebolenti: latte, formaggi freschi, yogurt, zuccheri raffinati, farine raffinate, frutta tropicale, eccesso di dolci, alcol.
Un ciclo inferiore ai 28 giorni indica solitamente una problema di tensione, di contrazione, a causa di un consumo eccessivo di cibi contraenti: carne, salumi, uova, formaggi stagionati, prodotti da forno, sale.
Come migliorare l'alimentazione?
Utilizzare i cereali soprattutto sotto forma di chicco e raramente in farina. Significa usare riso integrale, farro decorticato, avena decorticata, miglio, orzo decorticato, amaranto, quinoa, ecc. e usare meno frequentemente la pasta.
Ridurre ad uso occasionale i prodotti da forno (pane, pizza, focaccia, fette biscottate, cracker, biscotti, ecc.) perché creano tensione nel corpo, favorendo l'insorgenza dei crampi.
Ridurre o eliminare carne, uova e formaggi stagionati, soprattutto 10 giorni prima del ciclo. Creano molta tensione favorendo crampi e mal di schiena.
Utilizzare il pesce come fonte di cibo animale (per chi non è veg).
Ridurre o eliminare i latticini, che creano infiammazione, ristagno e muco (anche nell'apparato riproduttivo).
I cibi migliori per l'apparato riproduttivo femminile:
- Cereali in chicco integrali e semi integrali (sopratutto riso e miglio)
- Legumi (soprattutto la soia nera)
- Verdure (soprattutto le foglie verdi e le verdure tonde e dolci)
- Alghe (soprattutto l'alga arame)
I cibi peggiori:
- Salumi
- Carne (di qualsiasi tipo)
- Uova
- Latticini
- Zuccheri raffinati
- Farine
Rimedi casalinghi
Per far fronte ad alcuni disturbi senza ricorre ai farmaci, possiamo avvalerci di alcuni rimedi macrobiotici.
Tensione e nervosismo
Succo di mela caldo
Scaldare una tazza di succo di mela limpido e berlo caldo.
Crampi
Impacco di sale
Arroventare in padella 1 kg di sale grosso, trasferirlo in una federa e chiudere con un nodo. Applicare sull'addome (senza scottarsi!).
Essendo un impacco caldo non va usato in caso di appendicite o altre infiammazioni. Risulta più efficace della borsa dell'acqua calda.