Disidratazione nel gatto: cause, sintomi e rimedi
Pubblicato
1 anno fa
Jessica Dovicchi
Esperta in biologia, nutrizione ed erboristeria
Perché il gatto è disidratato? Quali sono i rischi per la salute? E cosa fare per aiutarlo?
I gatti non sono amanti dell’acqua, questo si sa. Tuttavia, hanno bisogno di bere e mantenersi idratati, proprio come noi. La disidratazione è un problema spesso sottovalutato, che può avere conseguenze anche gravi per la salute del tuo micio.
Forse non lo sapevi, ma in natura i felini bevono poco. Di rado si avvicinano ai corsi d’acqua per abbeverarsi. Il più delle volte, infatti, assumono liquidi dai tessuti delle loro prede!
I nostri gatti domestici hanno conservato questa predisposizione, radicata nel loro patrimonio genetico. Anche se non vanno abitualmente a caccia, quindi, continuano a bere poco!
La disidratazione è però una condizione multifattoriale. Non dipende solo dal fatto che il gatto non beve abbastanza. Quali sono le cause? Come puoi accorgerti che il tuo gatto è disidratato? E come aiutarlo? Scopriamolo assieme.
In questo articolo parliamo di:
Che cosa si intende per disidratazione?
Con il termine disidratazione si intende una condizione fisica in cui i liquidi presenti nel corpo sono inferiori rispetto alle necessità metaboliche. In altre parole, indica una riduzione di acqua all’interno dell’organismo.
Tale carenza nel gatto si verifica più spesso per un ridotto apporto di acqua nella dieta, tuttavia non è l’unica causa.
Se il gatto beve poco non è per forza disidratato! La disidratazione è infatti una problematica più complessa.
Perché il gatto è disidratato?
L’acqua serve al gatto per idratare i tessuti e svolgere le normali funzioni metaboliche. È presente anche negli alimenti. Se la sua dieta è composta principalmente da cibi umidi, o segue un’alimentazione casalinga, ad esempio, è più probabile che beva poco. Non necessariamente però sarà un gatto disidratato.
Diversamente, se la sua alimentazione è prevalentemente secca (crocchette), bevendo poco potrebbe aumentare il rischio, soprattutto nei mesi più caldi.
La disidratazione indica un disequilibrio tra l’acqua introdotta nell’organismo (liquidi assunti con la dieta) e quella utilizzata (per la digestione e altri processi metabolici), o persa (tramite sudore, feci e urine). Ne segue che anche un'eccessiva eliminazione, o un aumentato fabbisogno, possono contribuire allo squilibrio idrico.
Ci sono anche altri fattori possono portare alla disidratazione nel gatto, come:
- diarrea e vomito, poiché provocano un’eccessiva perdita di liquidi;
- alte temperature, poiché fanno aumentare la sudorazione;
- malattie renali, problemi di minzione, o alcune forme di diabete;
- terapie farmacologiche a base di diuretici;
- ustioni.
Quanto deve bere un gatto?
I gatti, per natura, non sono portati a bere molto. Più spesso preferiscono assumere liquidi dal cibo. Tuttavia, come per noi, bere acqua pura è molto importante per depurare l’organismo e favorire il benessere delle vie urinarie.
Per il suo fabbisogno sono necessari giornalmente circa 50 ml di acqua per chilo di peso corporeo. Un gatto adulto, quindi, dovrebbe bere circa un bicchiere d’acqua al dì.
Molto può variare però dal livello di attività fisica, dal tipo di dieta (secco, umido, o misto), dall’età e dall’eventuale presenza di patologie.
Quali sono i rischi della disidratazione?
L’acqua è fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo anche per il tuo felino. Non solo contribuisce a regolare l’equilibrio idrico e la temperatura corporea, ma coadiuva l'assorbimento e il trasporto dei nutrienti. Tra le sue numerosissime funzioni, modula la pressione sanguigna e aiuta a eliminare le scorie metaboliche.
Ne segue che, se il livello idrico corporeo non è sufficiente, tutte queste e altre funzioni vengono meno, o non avvengono nel modo corretto.
La disidratazione nel gatto può portare quindi a gravi condizioni per la sua salute, non solo legate al sistema urinario.
Ecco quali sono le conseguenze di una disidratazione prolungata:
- un cambiamento nel bilancio elettrolitico;
- perdita di tono muscolare;
- disfunzioni alle vie urinarie;
- intossicazione da sostanze di escrezione (come acido urico, creatinina, urea);
- ipotensione e problemi legati al sistema circolatorio;
- perdita di coscienza.
Come capire quando un gatto è disidratato?
Gli animali non parlano, ma hanno comunque la capacità di trasmetterci ciò che sentono con il linguaggio del corpo. Alcuni suoi comportamenti possono essere dei veri e propri campanelli d’allarme che suggeriscono uno stato di malessere.
Potresti accorgerti che il tuo gatto non sta bene se si comporta in modo strano o se altera le sue abitudini. Conoscere i sintomi della disidratazione del gatto ti permetterà di agire in modo tempestivo, per evitare il presentarsi di complicazioni più gravi.
Ecco quali sono i principali segni:
- stanchezza cronica, debolezza, apatia e letargia;
- perdita di appetito;
- secchezza delle fauci e dei polpastrelli;
- stitichezza;
- perdita di elasticità cutanea;
- aumento della frequenza cardiaca;
- diminuzione della frequenza di minzione.
Molti di questi sintomi, tuttavia, non sono riferiti esclusivamente ad un’eccessiva disidratazione. Potrebbero essere riconducibili ad altre condizioni. Prima di trarre conclusioni affrettate chiedi consiglio al tuo veterinario, che saprà valutare in modo accurato la gravità dei sintomi che hai riscontrato.
Cosa fare se il gatto è disidratato?
La prevenzione dietetica è il primo passo per allontanare il problema. Visto che i gatti tendono a bere poco per natura, puoi aiutarlo a inserire più liquidi nel corpo attraverso una dieta ricca di cibi umidi. Non solo le scatolette per gatti, o le bustine, ma anche alimenti freschi.
I tessuti della carne e del pesce contengono naturalmente acqua. Per prevenire la disidratazione potrai inserirli nella sua dieta assieme ad alcune verdure (carote, broccoli, spinaci) rigorosamente cotte affinché siano più digeribili per il tuo gatto.
In questo frangente i croccantini sono da ridurre il più possibile, a favore del cibo umido. Tuttavia, è bene ricordare la loro importanza per stimolare la masticazione e il senso predatorio, oltre che rinforzare i denti. Una volta “risolta” la problematica, potrai tornare ad alimentarlo con una dieta mista e bilanciata tra cibi secchi e umidi.
Spesso però la sola dieta non basta a risolvere la disidratazione. Ombra e fresco, ad esempio, sono due ingredienti indispensabili per il tuo gatto, soprattutto durante i mesi più caldi della stagione. E anche la scelta della ciotola può fare la sua parte.
Come far avvicinare all’acqua un gatto che non beve? Ecco alcuni consigli per aiutarlo a bere di più:
- Lascia sempre a sua disposizione acqua fresca
I gatti sono animali puliti, difficilmente si avvicinano a una ciotola sporca. Per lo stesso motivo, ricordati di non posizionare la ciotola dell’acqua vicino alla sua lettiera. Se hai più gatti, inoltre, aggiungi più ciotole in casa: potrebbe dargli fastidio bere dove ha bevuto qualcun’altro!
- Scegli la ciotola giusta
Il gatto ha le vibrisse, veri e propri organi di percezione tattile. Questi suoi baffi sono molto sensibili e potrebbero dargli fastidio sbattendo sui bordi della ciotola. Ecco perchè è consigliato sceglierla bassa e larga, così da lasciargli più libertà di movimento.
- Insaporisci la sua acqua
Puoi usare insaporitori, proteine in polvere per gatti formulate per dare più gusto all’acqua. In alternativa, puoi mescolare nella sua ciotola un cucchiaino di cibo umido.
- Attiralo verso l’acqua
Per incentivarlo a bere, senza forzarlo, puoi mettere un giochino nella sua ciotola, come una pallina, o una paperella che suona. Spinto alla curiosità si avvicinerà spontaneamente all’acqua e, forse, si ricorderà di idratarsi!
Alcuni gatti preferiscono bere dalle fontanelle, proprio perché attirati dal movimento dell’acqua, che scende fresca e pulita.
Quando rivolgersi al veterinario
Se il gatto non beve per un giorno non è il caso di allarmarsi. Abbiamo visto, infatti, che la sua dieta, se ricca di cibi umidi o freschi, può sopperire alle sue richieste idriche.
Se sospetti problemi di salute, o hai notato segni di disidratazione evidenti, invece, è bene contattare il tuo veterinario di fiducia. Solo un professionista della salute potrà fornirti un quadro completo e valutare eventuali piani terapeutici per migliorare l’equilibrio idrico del tuo gatto.
Disclaimer
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