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Dipendenza dai social: rischi, danni e pericoli

Pubblicato 6 mesi fa

Nessuno sembra essere immune al fascino dei social network: ma quanto sappiamo dei danni che possono creare alla salute di giovani e adulti? Ecco quali sono i più comuni

Quello della virtualità e dei social media è diventato ormai un mondo parallelo a quello reale. A cui tutti abbiamo libero accesso e cittadinanza. E all’interno del quale andiamo maturando, col trascorrere delle stagioni e degli anni, sempre maggiore dimestichezza.

Ma come ogni acquisizione di competenza, la familiarità con questi nuovi territori della conoscenza implica anche frizioni e difficoltà, errori di valutazione, un certo grado di scomodità e incomprensioni che di primo acchito non ci saremmo aspettati.

I social media hanno fatto il proprio ingresso nella nostra routine sotto le ingannevoli spoglie di una rivoluzione innocente, una nuova forma di scambio e d’intrattenimento che invece ben presto ha rivelato aspetti tutt’altro che innocui.

Si tratta di un vero e proprio cambiamento antropologico, degli schemi di vita e delle modalità di pensiero. E in larga misura anche di relazione. Un cambiamento a cui tutti siamo sottoposti e nei confronti del quale abbiamo, se non il dovere, quantomeno la necessità spicciola di ragionare, se vogliamo raccapezzarci in un mondo che soltanto all’apparenza si presenta come un semplice simulacro digitale di quello vecchio-stile. Ma dove in realtà vigono regole e comportamenti sociali differenti. E in cui è estremamente facile rimanere irretiti nelle maglie di alcune seducenti forme di dipendenza.

Indice dei contenuti:

Un’immensa Las Vegas

La frequentazione delle piattaforme social può essere paragonata, per molti versi, alla permanenza all’interno di un elegante e illimitato casinò. Ricco di attrattive di ogni genere, ma anche altamente pericoloso per le nostre finanze. E, cosa ancor più grave, potenzialmente deleterio per il nostro benessere mentale.


Che il gioco d’azzardo crei dipendenza e noccia gravemente alla salute è un fatto noto. Ma su quelli che possano essere i rischi di un’assidua frequentazione nell’ambito delle tante piattaforme social siamo un po’ meno preparati.


Un po’ perché la ricerca in questo campo è ancora agli albori, nonostante il problema sia percepito distintamente da tutti. Un po’ perché l’aspetto friendly di questi strumenti ce li fa considerare più come un innocente trastullo che come un apparato potenzialmente dannoso. E da ultimo perché i grandi interessi che stanno dietro a queste piattaforme mondiali disincentivano sicuramente una ricerca libera e indipendente al riguardo.

Giovane uomo preferisce guardare lo smartphone che trascorrere il tempo con la fidanzata durante la colazione

Dipendenza da social network

Anche se non è stata ancora annoverata tra le patologie psichiatriche riconosciute dal DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali) la compulsività con cui giovani e meno giovani utilizzano i social network presenta molti tratti in comune con le vere e proprie forme di dipendenza.

In primo luogo la salienza, ovvero la quantità di tempo della nostra giornata che spendiamo su queste piattaforme, a discapito di altri interessi e attività.

In secondo luogo l’effetto che l’uso di queste applicazioni ha sull’umore dell’utente: il senso di gratificazione e buon umore a seguito di un certo numero di like e visualizzazioni, il senso di vuoto e mancanza a seguito di poche interazioni con i propri post.

Terzo, il fatto che smettere di colpo con l’uso dei social ingeneri stress, irritabilità, ansia, in chi ne fa un uso assiduo.

Da ultimo, il non ammettere il problema.

Vampiri del nostro tempo

È esperienza condivisa il fatto che questi ambienti informatici catalizzano la nostra attenzione e vampirizzano il nostro tempo con una forza di attrazione che pochi altri dispositivi possono vantare. L’atto dello scrolling è in tutto e per tutto assimilabile al gesto compulsivo del tiro della leva di una slot machine. Il piacere che se ne trae è sottile ma innegabile, carico di aspettative e bramoso di ricompense immediate. Non è un segreto ormai che i progettisti delle applicazioni social si siano ispirati alle sale giochi nella ricerca del design migliore per generare piacere nell’utilizzatore e con questo fidelizzarlo per le successive sessioni.

Il sistema di like e notifiche funziona con una logica di gratificazione e di ricompensa immediata che è molto simile a quella del gioco d’azzardo. Col passare del tempo, però, i guadagni emozionali tendono a ridursi per un meccanismo di assuefazione, mentre entrano in gioco fattori di compulsività sempre più marcati. E così ci ritroviamo a scrollare automaticamente le pagine dei social network, leggere commenti e guardare immagini, senza quasi nemmeno averlo deciso coscientemente.

Cosa sono i social media oggi, e cos’erano un tempo?

Configuratosi inizialmente come un territorio di scambio e di socializzazione, sul modello dei luoghi d’incontro della vita reale, il mondo dei social si è in breve tempo ritagliato una personalità propria e peculiare.

Nata con lo scopo di mettere in comunicazione le persone, far reincontrare vecchi amici, aggiornare la propria cerchia sulle novità della propria vita, sfruttando la nascente connettività globale fornita dall’enorme sviluppo del web degli ultimi decenni, la socialità on-line è andata via via ad affiancarsi e spesso anche a sovrapporsi alla realtà di ogni giorno. Sfuggendo di mano, per molti versi, ai suoi utilizzatori e creando un vero e proprio mondo parallelo, operante però, di fatto, con i suoi effetti a lunga gittata, sull’esperienza della nostra quotidianità, da cui la nascita di uno strano paradosso: il mondo virtuale non è un mondo reale. Eppure ha effetti concreti, sia a breve che a lungo termine, sulla vita reale degli individui.

Virtuale vs reale

Facebook, Twitter, Instagram, Reddit e TikTok fanno ormai parte a pieno titolo del panorama della nostra quotidianità. I confini tra reale e virtuale sono spesso labili, non facilmente definibili.


Schermaglie verbali cominciate sui social protraggono i loro tentacoli fin nella nostra vita reale, occupandoci i pensieri, generando preoccupazioni, disturbando il nostro sonno. Creando risentimento, frustrazione, invidia, e tutto un apparato di situazioni conflittuali.


Così la sala giochi tascabile, già dannosa di per sé, si tramuta ben presto anche in un’arena. Altrettanto tascabile, doppiamente perniciosa. Si concretizza così il sogno di ogni intrattenitore e di ogni venditore: avere il proprio potenziale spettatore/cliente sempre a portata di mano. O meglio, essere egli stesso sempre a portata di click, sempre disponibile per il proprio cliente. Financo di notte, a fianco del suo cuscino.

Bambino steso sul divano mentre guarda uno smartphone

Giovani e social network

È facile intuire come questo stato di cose, altamente invasivo e già complesso da gestire per una personalità adulta e presumibilmente strutturata, possa essere lesivo nei confronti di giovani individui in via di formazione. Come sono adolescenti e preadolescenti o addirittura bambini.

Per una giovane mente non è facile porre freni al flusso ininterrotto di stimoli, ammiccamenti, tentazioni a getto continuo che vengono riversate sull’utilizzatore ogni volta che questi accede col suo dispositivo a uno dei social network più quotati.

Nuove forme di socializzazione

Qui inoltre i ragazzi ritrovano la quasi totalità dei propri coetanei e compagni di scuola. Essere esclusi da questi momenti di socializzazione è l’equivalente nel passato di non essere invitato a una festa. Il senso di aggregazione, comunque molto forte anche negli individui adulti, durante la fase adolescenziale è essenziale. Pena il maturare di un senso di non-appartenenza e di esclusione.

I ragazzi cercano la compagnia dei propri simili: come un tempo si faceva nel parchetto sotto casa, oggi lo si fa online. Ma si tratta di un’esperienza molto diversa. E per tanti aspetti manchevole, menomata di alcuni aspetti fondamentali di concretezza che possono essere dati solo dall’esperienza reale.

Pro e Contro

Se in questa sede si è scritto già ampiamente degli aspetti nocivi dei social network, è doveroso anche sottolineare alcuni aspetti positivi di questa forma di aggregazione on-line. Queste app infatti forniscono una straordinaria opportunità di confronto e d’incontro tra persone, possono essere luoghi di dibattiti costruttivi, favorire la nascita di amicizie e collaborazioni.

Svolgono inoltre un ruolo non secondario nella ricerca di un lavoro o di documentazione su un libro, un luogo o quant’altro. Potendo chiedere l’aiuto e l’opinione di uno sterminato numero di persone si ha la possibilità di una grande e approfondita varietà di risposte ai propri quesiti.

Pericoli social

La vita sui social network però non è facile. Oltre ai noti fenomeni di cyberbullismo, sui quali non ci soffermeremo in questa sede, il continuo raffronto con le vite patinate degli altri ci espone a problemi di ansia sociale, abbassamento dell’autostima, insicurezza, fragilità, isolamento sociale.


Problemi che i ragazzi in particolar modo sperimentano sulla propria pelle. Ma a cui anche gli adulti non sono immuni.


Certamente la sfida che queste applicazioni ci lanciano per il futuro è anche quella di trovare una maniera salutare e costruttiva di viverle, usandole a nostro vantaggio anziché esserne usati.

Per approfondire questo argomento, riconoscere ed evitare la dipendenza da social, ti consigliamo questi libri: 


Ultimi commenti su Dipendenza dai social: rischi, danni e pericoli

Recensioni dei clienti

Gilia M.

Recensione del 08/05/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/05/2025

Sta diventando una vera e propria malattia o meglio, una patologia che può comportare disturbi di vario genere immagino anche cognitivo fino a fisico se uno non si muove più per stare sempre davanti a uno schermo.

Lia M.

Recensione del 20/02/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 20/02/2025

Un articolo dettagliato. Io uso i social ma mi imposto dei limiti di tempo, non faccio commenti sgradevoli e faccio attenzione a segnalare ciò che su un social non va bene. Dobbiamo tutti impegnarci sempre di più a renderli "posti" (virtuali) sicuri. E un categorico no ai social per i giovanissimi, almeno per gli under 13

Baristo T.

Recensione del 19/02/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 19/02/2025

In effetti se usato male, internet in generale e non solo i social media, ricorda molto il Paese dei balocchi de "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino", l'illimitato casinò dell'articolo, dove si viene usati invece di usarlo a nostro vantaggio, creando un branco di asini che vivono eterni giovedì! Grazie per tutte le illuminanti informazioni.

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