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Digiuno immaginale

Pubblicato 11 mesi fa

9 tappe per ristabilire un rapporto sacro e sano con il cibo

Anticamente, i nostri avi avevano una relazione sacra con il cibo. Esso veniva offerto alle divinità, ma anche agli antenati e agli spiriti della natura. Alcuni popoli, come i Boscimani o i Pigmei, praticano ancora cerimonie collegate sia alla caccia, sia alla raccolta di frutti nella foresta.

Ma, fondamentalmente, la nostra è diventata sempre più una società desacralizzata, in quanto domina il materialismo. Tutto, o quasi, viene visto come un oggetto, spesso da sfruttare. Nella vita quotidiana si osserva a vari livelli la perdita del sacro. Lo vediamo nel nostro rapporto con la Natura e anche nella nostra relazione con il cibo.

Allo stesso modo in cui consideriamo il corpo come una materia da studiare e da trattare “a pezzi”, così riteniamo il cibo che nutre il corpo stesso come un insieme determinato di sostanze, più o meno benefiche, a seconda della qualità e del tipo di alimento. La visione che soggiace a queste relazioni è, di fatto, materialistica e molto razionale. 

L’atto del mangiare ha perso la sua aura sacra dal momento in cui lo pensiamo come un atto abitudinario. Momenti importanti della nostra giornata – che presuppongono un nutrimento del corpo e dell’anima – vengono velocizzati, razionalizzati, talvolta banalizzati.

Ancora peggio quando il nostro rapporto col cibo diventa una questione “matematica”, di pesi, calorie, percentuali. Quando la mente, e quindi la razionalità, prendono il sopravvento nel nostro rapporto col cibo, l’aspetto sacro viene completamente offuscato. Nel momento in cui perdiamo questa dimensione è facile cadere nei disturbi alimentari, o nella scelta di cibi tossici per il nostro corpo. Se il corpo e la mente sono separati e se la mente tende al controllo, si rischia proprio di compiere quelle azioni – come abbuffarsi di cioccolata – che non si volevano compiere. Da qui, l’emergere di frustrazioni e sensi di colpa.

Occorre liberare la mente e attingere a una saggezza più ampia, in cui il sapere è coerente con le azioni. Quando ritroviamo il sacro e l’aspetto invisibile, simbolico delle cose e delle azioni, allora possiamo modificare il nostro rapporto col cibo, rendendo sacro l’atto del mangiare

Se una mela o del riso li consideriamo simboli, allora questi alimenti hanno il potere di riunirci con qualcosa da cui ci siamo separati. Affermare che l’azione del cibarci è simbolica indica che questa azione deve portarci a qualcosa con cui congiungersi: mangiare è un viaggio di riunificazione.

Indice dei contenuti:

Il rituale sacro del digiuno

Ma prima ancora, per vivere questo viaggio e per accedere alla conoscenza dell’atto del mangiare, occorre fare esperienza consapevole del digiuno, inteso come rituale sacro. Attraverso il digiuno possiamo entrare in contatto con l’aspetto invisibile e divino del cibo. In questo modo il cibo si rivela a noi, svelandoci non solo le sue, ma anche le nostre possibilità. 

Per questo diffondo le pratiche del digiuno immaginale, che definisco un rituale iniziatico capace di aprire le porte alla vera conoscenza, trasformando il nostro rapporto con il corpo, con il cibo, con la vita. 

Nel digiuno immaginale è incluso il rituale dei nove giorni. In questo breve e intenso arco di tempo possiamo sperimentare il digiuno come comunione con l’invisibile. Possiamo uscire dalla mente, liberarci dalle sue teorie, instaurando con la nostra vita e con il cibo che la nutre un rapporto vero: una relazione di cuore e di fede.

Il rituale del digiuno immaginale è una grande preghiera che avviene a mezzo dell’offerta del cibo. Esso produce una serie di benefici, tra i quali vi sono:

  • la disintossicazione dell’organismo;
  • la purificazione del corpo etereo;
  • la prevenzione dello stress; 
  • un miglioramento del sonno;
  • il ringiovanimento del corpo;
  • la normalizzazione del peso corporeo;
  • il rinforzo della memoria e della concentrazione.

Il digiuno immaginale fa parte della cucina immaginale. Si tratta di uno stile alimentare adatto a tutti, indipendentemente dalla propria origine, cultura, tradizione, religione, etnia o appartenenza sociale.

Mi rendo conto che, a causa della povertà ancora molto diffusa nel mondo, non tutti possono avere accesso agli ingredienti migliori, posso solo augurare che uno stile di vita sano aiuti le persone ad avere migliori idee e sentimenti al fine di rendere questo mondo un luogo sempre più giusto ed equo per tutti. Una buona dieta apre le menti e permette a ciascuno di comprendere che aiutare gli altri a poter mangiare meglio è parte integrante del proprio cammino verso la felicità e la libertà.

Approfondisci il tema del digiuno immaginale nel libro di Selene Calloni Williams


Ultimi commenti su Digiuno immaginale

Recensioni dei clienti

Mirea L.

Recensione del 10/08/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 10/08/2025

Mi ci sono ritrovata in queste parole, perché senza sapere che si chiamasse così, l'ho fatto quando avevo un serio problema di colite che non si risolveva in nessun modo! Allora, fermandomi e ascoltandomi, ho praticato quello che effettivamente si chiama "digiuno immaginale", e con mia sorpresa mi ha portata ad un miglioramento netto della mia situazione! Lo consiglio a tutti; è stato inoltre un modo per imparare a sentire meglio le esigenze del proprio corpo

Mattia D.

Recensione del 18/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 18/11/2024

Il cibo visto come "sacro" è un concetto affascinante, ma soprattutto veritiero. Bisognerebbe avvicinarsi per gradi a questo livello di conoscenza, ma bisognerebbe farlo, almeno provarci una volta nella vita. Cibo sano, nutriente nei tempi e nelle quantità giuste.

Lia M.

Recensione del 04/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 04/11/2024

Questi concetti li ho nella mia mente da molto tempo, parlo spesso del rapporto "sacro" con il cibo, perché è come lo vivo io!

Andrea M.

Recensione del 25/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 25/09/2024

Dopo aver letto questo articolo, mi sto ritrovando a riflettere sul mio rapporto con il cibo. Sono contento di averlo letto perché mi sta portando ad analizzare punti di vista a cui non avevo mai pensato. Grazie!

Gilia M.

Recensione del 13/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 13/09/2024

Mi piacerebbe imparare a mangiare meglio e perdere peso anche se in genere cerco di tenermi. Credo i concetti espressi dalla signora Williams siano validi e logici infatti potrebbero funzionare veramente, il libro sembra interessante per approfondire meglio tutto il concetto.

Baristo T.

Recensione del 13/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 13/09/2024

Articolo molto interessante. Ricordo che mia nonna diceva sempre che lei una volta alla settimana non mangiava beveva soltanto acqua perché per lei oggi giorno si mangiava troppo. Nata negli anni '20 del '900 subito dopo la prima guerra e ragazza durante la seconda sapeva cosa voleva dire privazione e quindi tante cose moderne erano per levi veramente troppo. Leggendo questo articolo mi accorgo che non aveva poi così torto! Grazie per tutte le spiegazioni!

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