Covid-19 e patologie virali: il ruolo dell'alimentazione
Pubblicato
4 anni fa
Piero Mozzi
Medico e naturopata, specializzato in dieta dei gruppi sanguigni
Leggi un'estratto dal libro del dott. Mozzi "Covid-19 e Patologie Virali: prevenzione e cura"
In generale l'alimentazione viene poco considerata come strumento di prevenzione, tanto meno come rimedio per qualsiasi malattia, comprese le patologie invernali. La stragrande maggioranza delle risorse in campo medico-sanitario è rivolta alla ricerca di farmaci e vaccini. L'unica indicazione dietetica che viene ripetuta in continuazione è di consumare cinque porzioni al giorno di verdura e frutta.
Sul consumo di verdura sono perfettamente d'accordo, purché sia di stagione e adatta al nostro gruppo sanguigno. Per quanto riguarda invece la frutta, chi mi segue anche solo saltuariamente, saprà benissimo che non la consiglio durante la stagione invernale. Su questo argomento ho fornito molte indicazioni nel mio precedente libro "Si può guarire".
È mia profonda convinzione che l'alimentazione costituisca lo strumento ottimale e principale per conservarsi in buona salute e prevenire le malattie.
Per mantenere le nostre difese in condizioni ottimali e non debilitarle, è essenziale introdurre alimenti in sintonia con il nostro gruppo del sangue e con le nostre caratteristiche genetiche. Se ci ammaliamo, e in particolare se accade d'inverno, la dieta è fondamentale per guarire. È il sangue che trasporta i nutrienti o le sostanze nocive che noi introduciamo col cibo e ciò determina il nostro stato di salute.
Anche l'aria che respiriamo è importante, ma l'aria entra ed esce di continuo dal nostro apparato respiratorio, mentre il cibo rimane nell'apparato digerente almeno 24 ore, prima che gli scarti vengano eliminati. A meno che non sopraggiunga un attacco di dissenteria, che ci permette di eliminare rapidamente tutte le sostanze dannose.
In genere sono contrario agli integratori, a meno che gli esami clinici non rilevino una carenza di qualche nutriente nel sangue che debba essere reintegrata in tempi rapidi. Ma anche in questo caso, penso che in prima battuta sia meglio introdurre gli elementi mancanti attraverso un'alimentazione corretta.
Ritengo che il cibo sia estremamente importante perché fornisce tutte le sostanze indispensabili a nutrire le cellule e far sì che il nostro organismo possa funzionare correttamente.
Il nostro corpo, grazie alla programmazione genetica di ognuno, è rigoroso nei confronti dei cibi che può tollerare oppure no. Solo un'alimentazione calibrata sul proprio gruppo sanguigno e su eventuali patologie manifestate può garantirci il miglior stato di salute compatibile con le nostre condizioni fisiche.
Non è solo un problema di "cibi spazzatura", come vengono definite le preparazioni industriali ricche di grassi e zuccheri e con infimi valori nutrizionali. Anche alimenti di buona qualità ma in contrasto con le nostre caratteristiche immunitarie possono risultare decisamente dannosi.
Dirò di più: gli alimenti non coltivati, quindi quelli selvatici o gli alimenti biologici, hanno sul nostro organismo effetti amplificati rispetto agli stessi alimenti coltivati in colture intensive. Ad esempio, le more selvatiche che crescono spontanee nei dintorni di Mogliazze hanno sul mio apparato digerente un effetto peggiore di quelle domestiche. Ho riscontrato casi simili in parecchi miei pazienti.
In genere si può quindi dire che un alimento spontaneo o coltivato biologicamente, se è adatto a noi, può farci veramente bene; viceversa un alimento selvatico, naturale o biologico non compatibile con noi, può farci stare veramente male. Esorto quindi ad alimentarsi secondo le proprie caratteristiche genetiche e quindi testando personalmente con attenzione i vari alimenti. Solo così si riuscirà a mantenere il sistema immunitario attivo.
Volendo, talvolta si può mangiare un alimento incompatibile con il proprio gruppo sanguigno anche se si avrà qualche disturbo, uno sfogo cutaneo o altro, a cui però si può rimediare anche in tempi brevi. Invece, fare la guerra al proprio sistema immunitario nutrendosi quotidianamente in modo scorretto è una sfida persa in partenza.
Ripeto per l'ennesima volta che un cattivo stato di salute dovuto a malattie autoimmuni o ad altre patologie severe impone di essere estremamente rigorosi e rigidi nelle scelte alimentari.
In questo nuovo testo vorrei riportare suggerimenti e istruzioni da tenere presenti in caso di malattia, di epidemie influenzali o di pandemie, soprattutto durante la stagione fredda. In queste situazioni è fondamentale seguire strettamente un'alimentazione secondo le proprie caratteristiche immunitarie così da fronteggiare eventuali attacchi virali. Darò alcune sintetiche informazioni generali e poi farò qualche esempio di alimenti in relazione ai singoli gruppi sanguigni.
È possibile che i miei suggerimenti in merito all'alimentazione non valgano allo stesso modo per tutti. Alcune persone costituiscono delle eccezioni, cioè non tollerano alcuni cibi che generalmente sarebbero benefici per il loro gruppo sanguigno. Come faccio sempre, raccomando di sperimentare su se stessi l'effetto dei singoli alimenti così da avere la certezza di tollerarli.
Le indicazioni su come alimentarsi nella quotidianità si trovano nel mio libro "La dieta del dottor Mozzi", alla cui lettura rimando per una trattazione della dieta secondo la teoria dei gruppi sanguigni.
Nella stagione fredda le giornate sono più corte e l'esposizione al sole ridotta, si trascorre molto tempo in ambienti chiusi; si riduce l'attività fisica all'aperto, che permette di espellere tossine col sudore, e viene meno la possibilità di indebolire i virus grazie ai raggi ultravioletti. È stato recentemente dimostrato che i raggi UV-C sono in grado di inattivare il virus SARS-CoV-2 e di inibire la sua replicazione in colture cellulari.
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