Cosa vuol dire alimentazione naturale e perché dovremmo tutti seguirla
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4 anni fa
10 semplici regole per mangiare consapevole
Alimentazione naturale vuol dire innanzitutto nutrirsi, che è altra cosa rispetto al semplice mangiare, ingerire cibo e riempirsi, e oltre al cibo ha bisogno di un ulteriore ingrediente: la consapevolezza, ovvero la conoscenza e la coscienza di ciò che si mangia e l’impatto che ha sul nostro organismo, come può aiutarci a stare in forma e in salute o, al contrario, come può danneggiarci. Solo così è possibile scegliere sapendo cosa mangiare e perché.
Volendo riassumere e semplificare il concetto ampio e ramificato di alimentazione naturale, possiamo individuare poche regole base da osservare, che valgono per tutti. Non rappresentano una dieta, sono solo indicazioni di buon senso facili da comprendere e altrettanto facili da mettere in pratica.
- Lavorazioni rispettose: Più la materia viene rispettata, senza alterazioni o lavorazioni aggressive, e maggiori saranno le proprietà in termini di nutrienti che assumeremo. Quindi privilegiare sempre macinature a pietra, lavorazioni a basse temperature, essiccazioni lente.
- Ingredienti corti (meno è meglio!): È una regola semplice: Controllare sempre l’etichetta e scegliere quella con meno ingredienti. Perché ciò che può essere tolto è superfluo. E quello che resta è la vera natura di un prodotto.
- Monoingredienti (uno è ancora meglio!): Cosa c’è di meglio di un prodotto fatto con pochi ingredienti? Un prodotto fatto con un solo ingrediente! 100% senza dolcificanti, edulcoranti, pectine, nulla che possa mascherarne il vero sapore: la miglior garanzia di qualità.
- Basso indice glicemico: L’indice glicemico (IG) indica la velocità con cui aumenta la glicemia. Un alto IG crea un picco e un conseguente calo glicemico, un IG basso garantisce una glicemia più stabile ed energia a lunga durata. Una dieta troppo ricca di alimenti ad alto IG aumenta il rischio di sviluppare obesità e problemi cardiovascolari.
- Più grassi buoni, meno grassi saturi: Omega 3 e Omega 6, che si trovano nei semi (come lino, canapa e sesamo) e nella frutta secca, contribuiscono alla salute del nostro sistema cardiocircolatorio, regolando la pressione, aumentando il colesterolo buono (HDL) e riducendo quello cattivo (LDL)
- Integrale, quello vero: L’integrale vero è quello dato dal chicco integro completo dei suoi tegumenti esterni, che ci garantisce il giusto apporto quotidiano di fibre (30-35g al giorno). Queste contribuiscono alla regolarità intestinale e ci depurano, liberandoci da sostanze dannose e combattendo l’accumulo di grassi e zuccheri.
- Sì ai fermentati (salvaguardiamo il nostro microbioma): La fermentazione è un processo che permette all’organismo di assorbire i principi attivi presenti nell’alimento e sviluppa delle proprietà cosiddette prebiotiche, ovvero che creano condizioni favorevole al benessere del microbiota e della flora intestinale, così importante per il nostro equilibrio e la nostra salute.
- Più antiossidanti (proteggiamoci dalle infiammazioni): Vitamina C, E, B2, polifenoli, antociani, selenio, zinco e rame sono la nostra migliore difesa contro i radicali liberi e contribuiscono in modo determinante al nostro benessere, permettondoci di restare in salute e in forma più a lungo.
- Biodiversità e territorio: La biodiversità è un bene, si sa, e lo è anche per la nostra salute. Perché allora mangiare sempre il solito legume o il solito cereale? Riscopriamo le sementi antiche e rare, meglio se legate a uno specifico territorio, coltivate a ciclo chiuso e lavorate con rispetto (vedi punto 1).
- Proteine vegetali: Da cereali e legumi possiamo ricevere il nostro fabbisogno di proteine. Pulite, senza controindicazioni ed etiche. Lo sapevate che il valore biologico delle proteine del grano saraceno, grazie alla presenza di tutti e 9 gli aminoacidi essenziali, è tra i più alti? Questo vuol dire proteine subito disponibili e assimilabili dall’organismo.