Vai al contenuto principale Vai al footer

  +39 0547 346317
Assistenza dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18, Sabato dalle 8 alle 12

Cosa vedono i nostri figli che noi non vediamo?

Pubblicato 2 anni fa

Leggi un estratto dal libro "Bésame Mucho - Come crescere i vostri figli con amore" di Carlos Gonzàlez

Da bambini quasi tutti abbiamo scritto un tema intitolato "Il giorno più felice della mia vita".

Nei collegi religiosi il successo era assicurato se raccontavi la tua prima comunione. Altri preferivano ricordare il regalo più grande e più costoso che avevano ricevuto per Natale, il viaggio in un paese lontano, la visita al parco dei divertimenti.

Col passare degli anni cambia la nostra prospettiva: gli oggetti si deformano, e le persone raggiungono allora una dimensione insospettata. Il sorriso di nostra madre, l'abbraccio di nostro padre, la mano di un amico, una parola di conforto, gratitudine perdono...

Fai uno sforzo di memoria e prova a pensare: quali sono stati i giorni più felici della tua infanzia?

 

Stai leggendo un estratto dal libro:

Indice dei contenuti:

La storia di Manuel

Manuel racconta così uno di questi ricordi indelebili: “Devo aver avuto 6 o 7 anni quando, correndo al buio per casa, andai a sbattere contro una porta di vetro che normalmente era sempre aperta. Rimase frantumata ai miei piedi. Mi spaventai da morire, e mi feci un piccolo taglio sulla fronte. Ma non sentivo alcun dolore; la paura del castigo mi paralizzava. Mio padre arrivò correndo, mi tirò fuori dai vetri rotti, mi curò la ferita, mi guardò dall'alto in basso. Ma non mi rimproverò. All'inizio tremavo, aspettando di sentire da un momento all'altro delle grida tremende. Poi pensai che si era dimenticato di rimproverarmi, e feci finta di niente. Ma alla fine lo stupore e la curiosità ebbero la meglio e, ancora piangendo, gli chiesi: "Non sei arrabbiato perché ho rotto la porta?" "No" rispose, "la porta non è importante, l'unica cosa importante è che tu stia bene."


Adesso comprendo che tutti noi genitori diamo più valore ai nostri figli che a qualsiasi altra cosa al mondo. Ma glielo diciamo raramente. Io, personalmente, sono molto grato a mio padre per avermelo detto.


La storia di Rita

Poi c’è un’altra storia, quella di Rita.

Uno dei miei giorni più felici ebbe, in realtà, un cattivo inizio. Un incubo spaventoso. Nessun mostro, nessun uomo nero; sognai un'ostrica. Un'ostrica enorme che sputava fuori dalla sua conchiglia una perla anch'essa enorme e non la lasciava rientrare. La povera perla espulsa mi fece una pena enorme. Mi svegliai gridando, veramente terrorizzata. Devo aver avuto circa 5 anni e dormivo in un lettino nella stanza dei miei genitori che si svegliarono, naturalmente spaventati, dalle mie grida. Mia madre mi invitò a dormire nel loro letto. Tutte le mie paure sparirono come per magia: mi sentivo immensamente felice e sicura. Non ho mai più avuto un incubo. Quel giorno seppi che avrei avuto sempre un rifugio, che qualcuno mi avrebbe protetto per sempre.

La mia storia

Io, da parte mia, ricordo un pomeriggio, credo fosse domenica, quando avevo circa dodici anni. Vagavo annoiato per casa. Mia madre mi afferrò e mi disse: "Vieni, siediti qui, sulle mie ginocchia, come quando eri piccolo". Immagino che dovetti morire di vergogna, ma non riesco a ricordare questa vergogna. Ricordo invece, che cominciò a cantare molto dolcemente: Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do? Se lo do alla befana, me lo tiene una settimana…

Appoggiai la testa sul suo seno e mi invase una pace infinita. Quasi mi addormentai. Era come tornare ad avere due anni.

La maggior parte della gente non ricorda nulla della sua prima infanzia. Io so cosa sente un bebè fra le braccia della sua mamma, perché ebbi l'enorme privilegio di ritornare a essere un bebè, per mezz'ora, a dodici anni.

Quali sono i giorni più felici dei nostri figli?

Queste storie hanno qualcosa in comune. I giorni più felici della nostra infanzia sono quelli in cui i nostri genitori (o i nostri nonni, fratelli o amici) ci hanno reso felici. Anche quando ci sembra che a farci felici sia stato un treno elettrico, se guardiamo meglio ci sono sempre delle persone dietro: i genitori che ce lo hanno regalato con un sorriso o con un elogio, il fratello con cui abbiamo condiviso (non sempre di buon grado) il treno.

Eravamo figli e adesso siamo genitori. Sono passati tanti anni, ma così poco tempo, che a volte ci sorprendiamo del cambio di ruolo. Improvvisamente guardiamo la nostra infanzia e i nostri genitori sotto una nuova luce.

Guardiamo i nostri figli e ci domandiamo quale giorno, quale frase, quale avventura, rimarrà registrata nella loro memoria per sempre, quali dolori rimarranno inchiodati alla loro anima e quale allegria conserveranno come un tesoro.


I giorni più felici di tuo figlio stanno per arrivare. Dipende da te.


Hai letto un estratto dal libro:

Ascolta la puntata del podcast RICOMINCIO DA 3 dedicata a questo libro su:


Ultimo commento su Cosa vedono i nostri figli che noi non vediamo?

Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 27/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 27/12/2024

Tutte esperienze di vita estremamente interessanti che dimostrano quanto da bambini si vede il mondo in una prospettiva che magari crescendo si dimentica ma in un attimo basta un gesto e ci si ritrova ad essere bambini. Un bellissimo articolo molto coinvolgente.

Altri articoli che ti potrebbero interessare

Ciao ciao, ciuccio!

Pubblicato 12 giorni fa. 0 visualizzazioni. 1 commenti.

Fiori di Bach: un valido aiuto per le mamme in gravidanza

Pubblicato 6 mesi fa. 5604 visualizzazioni. 4 commenti.

Giochi da fare in casa in inverno (per bambini da 0 a 99 anni)

Pubblicato 9 mesi fa. 391 visualizzazioni. 3 commenti.