Cos’è un limite?
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3 anni fa
Leggi un’anteprima del libro “La Gioia di Essere Egoisti” di Michelle Elman
In sostanza, i limiti sono il modo in cui insegniamo agli altri a trattarci, in cui comunichiamo cos’è accettabile e cosa no.
Stabiliscono dove finiamo noi e dove inizia l’altro. Abbiamo bisogno dei limiti per difenderci dalla manipolazione, dall’inganno, dalla mancanza di rispetto e dalle prepotenze altrui.
I limiti tra noi e gli altri sono come una casa. Dentro la casa c’è la nostra vita, e le quattro mura sono la nostra difesa dal mondo esterno. Non siamo completamente isolati, perché possiamo aprire la porta e lasciar entrare altre persone, ma solo noi possiamo scegliere di aprirla. Se qualcuno la buttasse giù, ci sembrerebbe una violazione. Non gli diremmo: «Oh, be’, ormai che sei qui, accomodati».
Lo stesso accade se qualcuno viola un nostro limite e noi gli diciamo: «Be’, dal momento che farai comunque come ti pare, chi sono io per dirti di no?» Se qualcuno si arrampicasse fino alla nostra finestra non lo lasceremmo entrare, perché la finestra era chiusa per un motivo. Anche se non mi andava di fare una certa cosa, i miei amici sapevano che, se avessero insistito a sufficienza, la vecchia me avrebbe ceduto. È come se qualcuno bussasse alla tua porta per tutto il giorno e tu alla fine lo lasciassi entrare solo perché la smetta di tormentarti.
Non lo faresti mai!
La nostra casa, come la nostra vita, è uno spazio che ci appartiene. Siamo noi a decidere chi entra e chi deve uscire. Se qualcuno si introducesse in casa tua, prendesse un vaso delicato e lo scaraventasse a terra, tu lo cacceresti subito.
Ora immagina che quel vaso sia un’informazione privata che ti rende vulnerabile. Quante volte hai condiviso qualcosa di personale e non è stato trattato con il giusto rispetto? Sei tu a decidere quali comportamenti tollerare in casa tua.
Alcune persone permettono agli ospiti di tenere le scarpe in casa, ad altri non piace.
Non ci sono regole giuste e sbagliate, ma quali sono le tue? È casa tua, sono i tuoi limiti, decidi tu.
L’esperta di co-dipendenza Pia Mellody ha detto che i limiti sono come «recinti invisibili e simbolici», e hanno un obiettivo triplice:
- Impedire agli altri di entrare nel nostro spazio e abusare di noi.
- Impedire a noi stessi di entrare nello spazio altrui e abusare degli altri.
- Dare a ciascuno gli strumenti per rappresentare la propria identità.
Tutti questi fattori, e il terzo in particolare, permettono di crearci un’identità che ci conferisca potere. È così in ogni ambito della vita: si possono avere limiti forti in un’area e deboli in un’altra.
Identifica le aree in cui hai stabilito i limiti più rigidi e usali per dimostrare a te stesso che anche tu, come chiunque altro, hai già saputo fissare dei limiti con successo e sei in grado di trasferire questa competenza in altri ambiti della vita.
Nel corso di questo libro fornirò esempi di come ho fissato i miei limiti, nonché del linguaggio che ho usato per farlo. Ho scoperto che il modo migliore per insegnare questo processo non consiste nel dirti quali devono essere i tuoi limiti, ma nel condividere esempi concreti tratti dalla mia vita. È importante ricordare che questi sono i miei limiti, e che i tuoi non saranno gli stessi, così come le tue esigenze non coincidono con le mie. Il tuo modo di comunicare può essere diverso dal mio, ma questi esempi vanno intesi come punto di partenza per tracciare i tuoi confini personali.
Da quando insegno a fissare i limiti mi sento domandare spesso: «Il mio limite è irragionevole?» «Chiedo troppo?» «Mi fa sembrare disperata?» Tutte domande che si riassumono in: «Ho il diritto di fissare questo limite?»
Personalmente, non mi sentirai mai dire che un limite è eccessivo o che qualcuno è irragionevole, troppo esigente, difficile da accontentare o egoista (in senso negativo!) per il semplice fatto di chiedere ciò che vuole. Non solo perché ritengo che queste parole vengano usate principalmente contro le donne che hanno delle esigenze, ma anche perché le trovo inutili.
Solo perché non prendiamo sul serio le esigenze altrui non significa che queste smettono di esistere, e in fin dei conti i limiti degli altri non ti riguardano. Le tue esigenze sono, per l’appunto, tue. I tuoi confini sono solo tuoi.
Tutto il mondo può pensare che le tue reazioni siano eccessive e io continuerò a pensare che tu abbia il diritto di sentirti come ti senti e di reagire come meglio credi. L’altra persona può pensare che il tuo limite sia irragionevole, e ha il diritto di pensarlo, ma questo non vuol dire che sia davvero irragionevole.
Anziché cercare di stabilire se stai chiedendo troppo, domandati se lo stai chiedendo alla persona giusta. La persona giusta rispetta i tuoi limiti e non ti farà mai pensare che siano eccessivi.