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Cos’è la psicologia positiva? E perché se ne parla adesso?

Pubblicato 4 anni fa

Leggi l'introduzione del libro "Psicologia Positiva" di Bridget Grenville-Cleave

La psicologia positiva è lo studio scientifico del funzionamento umano ottimale e di ciò per cui vale la pena vivere la vita. In altre parole, è la psicologia delle caratteristiche, delle condizioni e dei processi che ci portano a una condizione di completo benessere (flourishing).

Studiare ciò che funziona per le persone, le comunità e le organizzazioni è per noi importante esattamente tanto quanto capire ciò che non funziona.

Sebbene quando emerse, oltre vent’anni anni fa, abbia preso le distanze da altri rami della psicologia, è indubbio che la psicologia positiva affonda le radici nel lavoro di William James della fine del diciannovesimo secolo, nella psicologia umanistica della metà del ventesimo secolo e nell’opera di antichi filosofi come Aristotele e Platone. La differenza principale è che, in quanto scienza, essa si concentra sulla scoperta delle evidenze empiriche del flourishing. Ma non è una scienza fine a sé stessa: ciò che a noi interessa sono le sue applicazioni.

Come possiamo utilizzare gli studi empirici per migliorare il nostro benessere personale?

È corretto dire che alcuni degli argomenti di studio che ora ricadono sotto la denominazione di psicologia positiva non sono affatto nuovi; alcuni anzi la anticipano.

Temi come l'ottimismo, la motivazione e l'intelligenza emotiva sono oggetto di studio da anni prima dell'avvento della psicologia positiva, ma molti altri aspetti del funzionamento ottimale su cui sapevamo ancora pochissimo, come la gratitudine, la speranza e la curiosità, non erano ancora stati approfonditi abbastanza.

La stragrande maggioranza degli studi psicologici condotti negli ultimi cinquant’anni e più si è concentrata sugli aspetti negativi della vita come ansia, depressione, scarsa autostima e disturbo da stress post-traumatico. La psicologia positiva compensa questa disparità concentrandosi sui tratti e sulle circostanze umane che portano a un pieno benessere.

Sebbene alcune delle prove di questi studi sembrino semplicemente dettate dal buonsenso, gran parte di esse sono nuove, sorprendenti e persino controintuitive.

Stai leggendo un estratto da: 

Indice dei contenuti:

Obiettivi di questo libro

Questo libro si prefigge più obiettivi.

Innanzitutto, quello di fornire un quadro generale delle teorie e delle scoperte delle ricerche più importanti nel campo della psicologia positiva, sia su argomenti di vecchia data che più recenti.

In secondo luogo, vorrebbe essere una guida pratica per i lettori. Le prove indicano che circa il 40% della nostra felicità è determinato da attività intenzionali, cioè dalle cose che facciamo quotidianamente; quindi queste pagine presentano decine di attività ed esercizi diversi che mostrano come applicare le scoperte scientifiche alla vostra vita, professionale e privata. Questi consigli vi daranno una buona idea del tipo di cose che potete fare (o smettere di fare) per accrescere il vostro benessere.

In terzo luogo, cerca di essere accessibile. I primi due capitoli spiegano le origini della psicologia positiva, offrono una panoramica del concetto di felicità e riassumono i principali ostacoli al benessere; i successivi cinque capitoli si occupano degli argomenti principali della teoria del benessere, mentre i capitoli dall’8 al 21 si concentrano sugli elementi chiave.

Non è necessario leggere i capitoli in questo preciso ordine: ciascuno di essi affronta un argomento principale e ciascun argomento è a sé. Questo significa che potete aprire il libro ogni volta che avete dieci minuti liberi, dare un’occhiata e trovare sempre qualcosa di utile, che vi ispiri o vi faccia riflettere.

Infine spero che questo libro sia fonte di motivazione e che, un capitolo dopo l’altro, vi incoraggi a provare cose nuove.

Non fatevi dissuadere dalla semplicità di alcune delle attività suggerite: la facilità con cui potete eseguirle aumenta le vostre probabilità di successo.

Alcune potrebbero non essere adatte a voi, ma non è un problema: siamo individui con le nostre preferenze personali. Cercate comunque di prendere ciascun suggerimento con apertura mentale e senza pregiudizi.

Il vostro personale esperimento scientifico?

Nel 2007, quando stavo completando il Master in Applied Positive Psychology alla University of East London, uno dei compiti per il corso prevedeva la stesura di un portfolio personale sul nostro benessere, basato sulle nostre esperienze di utilizzo di alcuni esercizi di psicologia positiva. Vi esorto a fare lo stesso leggendo Psicologia positiva.

  1. Innanzitutto munitevi di un bloc notes (o aprite un nuovo documento di testo sul vostro computer o smartphone) che funga da diario del benessere, su cui annoterete le attività che provate a fare e i risultati che ottenete.
  2. Poi potete valutare il vostro attuale livello di benessere utilizzando uno dei molti questionari disponibili sulla felicità, il benessere o la soddisfazione nella propria vita. Ne trovate diversi sul sito del Positive Psychology Center, tra cui il General Happiness Scale composto da quattro domande, il Satisfaction with Life Scale a cinque domande, e l’Authentic Happiness Inventory a ventiquattro domande: otterrete immediatamente il vostro punteggio, e potrete vedere le vostre risposte messe a confronto con quelle di altre persone. Anche se non volete fare una valutazione formale del vostro benessere, sarà utile tenere un diario del benessere in cui annotare le vostre osservazioni ed esperienze: dalle vostre riflessioni personali potrete imparare molte cose.
  3. Sfogliate questo libro e provate alcune delle attività proposte. Annotate i vostri risultati, l’effetto sul vostro benessere e ciò che ne ricavate. Ogni attività pone domande su cui potreste voler riflettere, per massimizzare i benefici di ciascuna di esse.
  4. Una volta terminata la lettura del libro, potete valutare nuovamente il vostro benessere utilizzando gli stessi questionari del punto 2. Notate le differenze positive delle attività e degli esercizi sul vostro benessere.

Voi avete il controllo della vostra felicità

Nonostante si parli spesso di perseguire la felicità, come se fosse qualcosa al di fuori di noi che possiamo acquisire se ci impegniamo a cercarla, le prove scientifiche indicano che la felicità non ha a che fare tanto con l’“avere” quanto con il “fare”.

Nel suo libro Affluenza, lo psicologo britannico Oliver James sottolinea che è sbagliato legare il proprio senso di autostima e benessere a qualcosa di fugace come l’aspetto fisico, la professione, il denaro o la fama, perché queste cose potrebbero non durare per sempre.

La felicità non è un’entità passiva che può essere ottenuta; più precisamente, la felicità duratura può essere raggiunta cambiando il modo in cui trascorriamo il tempo e il nostro approccio alla vita.

Potete provarci tramite le attività proposte in questo libro. Va detto che servirà tempo, fatica e impegno da parte vostra. I più recenti studi psicologici indicano che la motivazione e l’impegno per migliorare il proprio benessere, così come uno sforzo costante, sono fondamentali per realizzare l’obiettivo di essere più felici.

Occorre inoltre ricordare che la felicità duratura assomiglia più a un ordinario appagamento che a un’estasi pura.

Non aspettatevi di sentirvi costantemente al settimo cielo, perché probabilmente rimarrete delusi: la vita reale è fatta di molti bassi oltre che di alti. Una strategia più sostenibile è capire meglio ciò che significa essere felici, scoprire e godere di piccoli gesti e attività quotidiani che migliorano il proprio benessere nel lungo termine.

Allora, tenendo bene a mente queste cose, continuate a leggere!


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