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Come gestire i capricci e le regressioni dei nostri bambini

Pubblicato 2 anni fa

Giorgia Cozza
Giornalista esperta in gravidanza, allattamento al seno, psicologia e salute della mamma e del bambino

Gestire le emozioni dei nostri bambini (paura, rabbia, gelosia, gioia) con l’accoglienza e l’ascolto

Quasi tutti i bambini hanno delle paure: alcuni hanno paura del buio, altri sono timorosi all’idea di conoscere nuovi amici; altri ancora temono tutto ciò che non hanno ancora provato. Per questi bimbi alcuni passaggi di crescita – come l’ingresso alla scuola materna, a quella elementare, l’arrivo di un fratellino o sorellina – così come la gestione della quotidianità (la nanna, una festa di compleanno, una notte dai nonni) possono essere particolarmente difficili.

Tutti i bambini avrebbero bisogno di supporto, protezione, cura, perché il mondo – per come lo vedono loro – è molto diverso da come lo conosciamo noi adulti. A volte a noi genitori capita di non riuscire a decifrare le loro emozioni e spesso ci ritroviamo ad aver a che fare con capricci (che fatica gestirli!) e regressioni (ma come, aveva imparato a non bagnare più il letto!). Ne parliamo con Giorgia Cozza, giornalista specializzata del mondo dell’infanzia e autrice di decine di libri sul tema, che ci aiuterà a comprendere il mondo emozionale dei nostri bambini.

Indice dei contenuti:

Rabbia, paura, tristezza, gioia: perché è bene che l’alfabetizzazione alle emozioni inizi già da bambini?

Fino a qualche anno fa l’attenzione del mondo adulto era rivolta prevalentemente allo sviluppo cognitivo del bambino e solo di recente abbiamo iniziato a concentrarci sulle emozioni. Ma le emozioni sono fondamentali per il nostro benessere. Se non sappiamo gestire la rabbia e la frustrazione, se la tristezza ci travolge, se ci sentiamo inadeguati o non siamo in grado di esprimere quello che proviamo, questo interferisce molto pesantemente con la nostra serenità. Ecco perché noi genitori siamo chiamati ad accompagnare i nostri bambini alla scoperta delle emozioni sin da subito, già da piccolissimi.

Cosa significa imparare a gestire le emozioni e perché è importante?

Sentirsi liberi di “provare” sensazioni e stati d’animo senza lasciarsi travolgere o restare bloccati (ad esempio dalla paura) ci aiuta a stare bene. Il primo passo per gestire le emozioni è proprio questo: accoglierle, essere consapevoli del fatto che tutte le emozioni, anche quelle che comunemente vengono etichettate come “negative”, sono legittime e possono avere una loro utilità.

Il genitore può aiutare il bambino in questo percorso, rassicurandolo e dando un nome alle sue sensazioni affinché arrivi a prendere confidenza con tutte le emozioni.

Il modo in cui parliamo di emozioni ai bambini è ancora dipendente dal genere di appartenenza?

Purtroppo capita ancora di sentire adulti che chiamano “femminuccia” un bambino che piange o che ha paura di qualcosa. Un’espressione doppiamente dannosa, che sminuisce il sesso femminile e priva i maschi del sacrosanto diritto di provare ed esprimere emozioni. Le parole sono importanti, plasmano la realtà, occorre sceglierle con attenzione.

I bambini hanno delle paure che a noi adulti sembrano a volte immotivate: da dove derivano?

Le paure fanno parte di noi, sono innate, così come le altre emozioni. Hanno anche una loro utilità poiché ci invitano alla prudenza e, in situazioni rischiose, ci fanno muovere con cautela. La maggior parte dei bambini attraversa delle fasi in cui si trova ad affrontare qualche paura: del buio, dei mostri, di muoversi da soli per la casa. Per quanto possano sembrarci strane, dobbiamo ricordare che l’oggetto della paura non è reale, ma la paura lo è eccome, quindi è importante non sminuire il vissuto emotivo del bambino, ma accoglierlo e legittimarlo. Sentirsi accettato, sapere che avere dei timori è normale e capita anche ai grandi, aiuta il bambino a superare la paura.

Come affrontare la paura della scuola, delle situazioni nuove, di non essere all’altezza? Secondo te i bambini di oggi più di quelli di ieri hanno bisogno di coraggio?

Come per la paura del buio e dei mostri, è importante non far sentire il bambino inadeguato. Incoraggiamolo, esprimiamo fiducia in lui e nelle sue potenzialità di arrivare pian piano a superare i suoi timori, ma non forziamolo a fare qualcosa per cui non si sente ancora pronto.

Credo che i bimbi di tutti i tempi abbiano avuto e avranno sempre bisogno di incoraggiamento e accoglienza. Per i bambini di una volta forse era più semplice affrontare la paura del buio o del mostro sotto il letto perché raramente dormivano soli (prima dormivano con i genitori, poi con i fratelli), ma in passato alle paure dei piccoli non veniva prestata molta attenzione, sotto questo punto di vista oggi, per fortuna, c’è più consapevolezza.

Anche l’arrivo di un fratellino o sorellina può scatenare paure e gelosie. Come possiamo imparare a gestire questo evento e le emozioni che si porterà dietro?

Accogliendo le emozioni e le paure di grandi e piccini, con la consapevolezza che la gelosia non è qualcosa di dannoso, ma è l’espressione di un bisogno di conferma e rassicurazione. Il primogenito ha bisogno di sapere che i genitori lo amano sempre tantissimo, con questa certezza può abituarsi ad ogni cambiamento.

Quali strumenti abbiamo a disposizione per aiutare i nostri bambini a comprendere meglio sentimenti, sensazioni e stati d’animo?

Parliamo con loro: frasi semplici, adeguate all’età possono aiutarli a capire quello che sentono. Giochiamo: nel gioco il bambino può “mettere in scena” emozioni ed esperienze. E leggiamo insieme.

I libri e le storie ci possono aiutare?

Le storie possono essere validissime alleate per affrontare paure e difficoltà. Il bambino si immedesima nel protagonista che sta vivendo situazioni simili, scoprendo così che quello che prova è normale. Il lieto fine è incoraggiante, è la promessa che pian piano tutto si sistemerà. Tra l’altro il bimbo si avvicina alla storia in un contesto estremamente positivo: il genitore legge per lui, tenendolo in braccio o standogli accanto. Una vicinanza fisica ed emotiva che fa stare bene il bambino.


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Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 09/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 09/12/2024

Per fortuna non abbiamo mai avuto di questi problemi. Essere presenti è la prima cosa, seguire, parlare e capire i bambini è fondamentale così come giocare, leggere e imparare insieme, perché no, non si smette mai di farlo e a volte è anche utile per noi grandi. Grazie per tutti i preziosi consigli.

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