Combattere l’anormale acidificazione dell’organismo
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5 anni fa
Equilibrio acido-base: un pilastro del metodo Kousmine
Il nostro corpo è in costante e delicato equilibrio, ogni reazione è al suo preciso posto e avviene nell’esatto modo in cui deve avvenire. Ogni singola cellula è un microcosmo in cui pullulano organelli e altre strutture che sono necessarie a mantenerci in vita.
Tra questi equilibri troviamo anche quello acido-base del sangue e dei liquidi cellulari, che viene misurato su una scala di pH (concentrazione di ioni idrogeno), che assume dei valori da 0 (massima acidità) a 14 (massima alcalinità), e che trova nel 7 l’espressione della sua neutralità (7 è il pH dell’acqua).
In sintesi, una soluzione è:
- Acida se il pH è < 7
- Neutra se il pH è = 7
- Basica se il pH è > 7
La dottoressa Kousmine aveva fatto dell’equilibrio acido-base un vero e proprio pilastro, necessario per recuperare la salute e mantenerla nel tempo. Nel libro “Cucina vegana e metodo Kousmine” tutti e quattro pilastri sono descritti nel dettaglio.
Il pH non è sempre lo stesso in tutto il corpo
Nel nostro corpo possiamo trovare diverse espressioni di pH, visto che ogni distretto può lavorare al meglio nel suo peculiare ambiente: avremo così che nello stomaco il pH sarà acido, nella pelle leggermente acido, nella saliva più alcalino.
Il sangue può ammettere solo piccolissime variazioni di pH, che deve rimanere stabile in un range tra 7,35 e 7,45: una variazione più ampia mette in gioco la vita.
Per fortuna il nostro organismo è ben difeso da questa possibilità e in questo ci vengono in aiuto l'apparato respiratorio, quello urinario e le sostanze che fungono da tampone nel sangue stesso e che sono le prime a mettersi in moto qualora si verifichi qualche anomalia.
L’acidosi tissutale e metabolica
Quando i fluidi del corpo contengono troppi acidi, si verifica il fenomeno conosciuto come acidosi. Questa si riscontra quando i reni e i polmoni non riescono a mantenere in equilibrio il pH dell’organismo: i polmoni e i reni di solito possono compensare lievi squilibri di pH, ma se questi organi non funzionano bene possono portare all'eccesso di acido che si accumula nel corpo.
Consideriamo infatti che le cellule, nel loro incessante lavoro, producono del materiale di scarto e, se tutto funziona alla perfezione, queste sostanze acide vengono escrete in maniera naturale.
Spesso però le cose non funzionano in questo modo: le tossine, gli acidi (o perché se ne sono prodotti troppi, o perché funziona male il sistema di escrezione) non vengono espulsi, e si accumulano nella matrice extracellulare (acidosi tissutale) e nel sangue (acidosi metabolica).
Sintomi dell’acidosi tissutale
I sintomi che siamo in presenza di un’acidità tissutale possono essere variabili e i principali sono:
- Stanchezza al mattino
- Disturbi del sonno (con particolari risvegli tra l’1:00 e le 3:00 di notte)
- Reflussi gastrici e bruciori di stomaco
- Costipazione
- Emicranie frequenti
- Pelle grassa (soprattutto del viso)
- Sudorazione ai piedi e tendenza a sudare (sudori freddi)
- Sensibilità e una minore resistenza al freddo
- Dolori articolari
- Dolori muscolari
- Bronchite cronica con formazione di muco
- Leucorrea (perdite vaginali)
- Mancanza di energia
- Sovrappeso
- Cellulite e ritenzione idrica
Come capire lo stato della propria acidità tissutale?
Per conoscere il proprio stato, basta procedere con il test dell’urina, con il quale si va a misurare, con le apposite cartine tornasole, il pH delle urine in tre momenti della giornata:
- Seconda urina del mattino (sempre prima di colazione)
- Prima di pranzo
- Prima di cena
Si procede con queste misurazioni per 10-15 giorni e si valuta così l’andamento medio del pH nelle varie fasi della giornata. Il risultato ottimale è 7.
Rimedi contro l’acidosi
Naturalmente non è positivo sia trovare valori di pH troppo bassi, sotto 7 (acidosi), sia troppo alti.
Nel caso trovassimo che il valore medio di pH è sempre troppo basso, dobbiamo agire e porre un rimedio.
La prima cosa da fare è la valutazione della propria dieta, con l’eliminazione degli alimenti più acidi (cibi lavorati, zucchero, carne, formaggi, caffè e cioccolato, oli raffinati) a favore di alimenti alcalinizzanti (tutta la frutta e la verdura, per esempio, tranne qualche eccezione). Tra la frutta a guscio, le mandorle hanno un buon potere alcalinizzante.
Come secondo rimedio, iniziamo a camminare all’aria aperta in ambiente molto ossigenato (per esempio un bosco, un parco), in modo da favorire con la respirazione l’espulsione degli acidi volatili.
Altra cosa importante: dormire a sufficienza (7-9 ore per notte), tenendo più possibile areata la stanza.
Infine, non bisogna sottovalutare lo stress, che da solo può influire notevolmente sullo stato di acidosi. Imparare una buona tecnica di gestione dello stress può di fatto aiutare a tenere sotto controllo il pH del nostro corpo, facendoci così ritrovare la salute, la concentrazione e l’energia.
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