Cistite: i rimedi per eliminarla
Pubblicato
2 anni fa
Bruno Brigo
Medico, specializzazione in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di medicina integrata
Scopri le cause, i sintomi e le piante più efficaci che offrono una risposta naturale per il benessere delle vie urinarie
Le infezioni delle basse vie urinarie (IVU) rappresentano un disturbo molto comune. Interessano soprattutto le donne adulte, con un’incidenza 50 volte superiore rispetto agli uomini, per la brevità dell’uretra femminile che permette ai batteri di origine intestinale di risalire in vescica.
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Cistite: sintomi e cause
Nelle persone adulte i sintomi di cistite più frequenti sono caratterizzati da dolore e bruciore alla minzione (disuria). È presente, inoltre, bisogno urgente di urinare di frequente (pollachiuria), associato alla sensazione di non avere svuotato completamente la vescica (tenesmo). In alcuni casi si può osservare un aspetto torbido o un cambiamento dell’odore o del colore delle urine, talvolta associato alla presenza in esse di tracce di sangue (ematuria).
Frequente è il senso di dolenzia continua a livello della parte bassa dell’addome. La presenza di brividi seguiti da febbre elevata e sudorazione, con dolore lombare e addominale, lungo il decorso degli ureteri è indicativa di un processo infettivo che interessa le alte vie urinarie (pielonefrite acuta).
Si parla di cistite ricorrente quando si presentano almeno 2 episodi nell’arco di 6 mesi oppure 3 o più episodi durante l’anno.
L’urocoltura conferma l’infezione delle vie urinarie quando sono presenti più di 100.000 batteri per ogni millilitro di urina. La visita medica è necessaria nella cistite acuta, soprattutto se associata a brividi e febbre.
Tra gli agenti responsabili della cistite viene riconosciuto il ruolo preminente di Escherichia coli, un germe di origine intestinale che risale fino in vescica. La fase successiva è caratterizzata dalla moltiplicazione e colonizzazione locale con adesione dei batteri alla parete della vescica, grazie alla presenza di piccole ventose, dette adesine.
Dopo aver aderito alla parete della vescica, i batteri di Escherichia coli attivano un processo di liberazione di sostanze che richiamano altri batteri, con la formazione di colonie organizzate che danno forma al cosiddetto “biofilm”. Tali strutture permettono ai batteri di sottrarsi all’azione del sistema immunitario difensivo dell’organismo e all’attività dell’antibiotico. La sopravvivenza dei germi in fase latente permetterà, successivamente, la liberazione di batteri da parte di tali colonie, provocando la recidiva dell’infezione urinaria.
La prevenzione
Nella fase acuta la cistite va curata con farmaci sintomatici (antinfiammatori o antispastici) e antibiotici, prescritti dal medico, per il minor tempo possibile (sono disponibili i preparati in monodose) sulla base del risultato dell’antibiogramma.
Il trattamento mediante medicina naturale va spesso associato alla terapia antibiotica, per controllare meglio i sintomi e prevenire le recidive. I preparati naturali disponibili valorizzano, in particolare, le proprietà del mirtillo rosso americano, del mannosio e dell’acetilcisteina.
Il mirtillo rosso americano (Cranberry)
Il Cranberry o mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon) si è dimostrato particolarmente efficace nella prevenzione e nella cura delle infezioni recidivanti e croniche delle vie urinarie. Grazie alla ricchezza in procianidine, il mirtillo rosso americano inibisce l’adesione dei batteri alle cellule della mucosa di rivestimento della vescica, favorendone l’eliminazione con le urine.
Provoca inoltre un’acidificazione delle urine, creando in tal modo un ambiente sfavorevole per i batteri ed in particolare per l’Escherichia coli.
L’inibizione delle adesine presenti sui batteri viene potenziata, inoltre, dall’associazione del mirtillo rosso americano con il mannosio, uno zucchero semplice, scarsamente assorbito a livello intestinale che, dopo essere stato assunto per via orale, viene in gran parte eliminato attraverso le feci e le urine, dove manifesta la sua attività di inibizione sulle adesine dei batteri.
N-acetilcisteina
Si tratta di un derivato dell’aminoacido cisteina, dotato di proprietà favorevoli per l’organismo (mucolitico, antiossidante, epatoprotettore).
Recenti studi sperimentali hanno documentato l’efficacia dell’acetilcisteina nel disgregare e ridurre il numero di batteri presenti nel “biofilm” di Escherichia coli. Tale attività è in grado di potenziare sia le proprietà del mirtillo rosso americano che l’azione degli antibiotici, soprattutto nella prevenzione delle ricadute.
8 consigli per le cistiti ricorrenti
- Bere almeno 2 litri d’acqua al giorno.
- Evitare in maniera categorica ogni forma di stitichezza, mediante un’alimentazione ricca di fibre.
- Dopo aver liberato l’intestino la donna deve detergersi dall’avanti all’indietro, e non il contrario, per non contaminare le vie genitali con germi intestinali.
- Equilibrare la flora intestinale ricorrendo ai fermenti lattici per contrastare una disbiosi intestinale, responsabile di un disequilibrio dell’ecologia del colon.
- Assumere aceto nel corso della giornata (un cucchiaino, 3-4 volte) per acidificare le urine e rendere sfavorevole l’ambiente per i germi.
- Evitare i fenomeni di macerazione a livello genitale (evitare collants, tamponi interni, pantaloni stretti).
- Urinare spesso ed evitare di trattenere l’urina. Urinare dopo un rapporto sessuale.
- La visita medica va effettuata per ricercare una causa locale (malformazione delle vie urinarie, calcoli, polipi), in caso di brividi, febbre, dolori lombari, cattive condizioni generali e nelle cistiti recidivanti.
La cistite in cifre
- 150 milioni di casi ogni anno nel mondo.
- 60% delle donne ha avuto almeno un episodio nella vita.
- 2-3% è la frequenza dell’intera popolazione.
- 50 volte più frequente nella donna rispetto all’uomo.
- 75-85% dei casi sono provocati da Escherichia coli.
- oltre 100.000 germi per millilitro di urina, è il limite oltre cui si fa diagnosi di cistite.
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