Chi è lo spin doctor e di che cosa si occupa?
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3 anni fa
Leggi un estratto da "Il Disallineato" di Claudio Messora
Dai TG ai talk show, si sente spesso fare riferimento agli spin doctors: si allude vagamente all'operato di questo o quello spin, senza però che l'opinione pubblica abbia un'idea precisa di questa espressione. È infatti una locuzione che viene utilizzata spesso senza che se ne conosca realmente il significato.
L'espressione - derivante dal termine inglese (top) spin, che nel gergo sportivo del tennis significa "colpo a effetto", e dalla parola doctor, che assume la connotazione di un esperto, uno specialista in un determinato campo - è stata coniata nel 1984 dal giornalista americano William Safire per distinguere gli esperti di comunicazione (come i portavoce o gli addetti stampa) dai più spregiudicati strateghi della politica.
A un primo livello generale, lo spin doctor è un esperto nel campo della comunicazione che lavora come consulente per conto di un politico, di un partito o addirittura di un governo. Egli non è solo un addetto stampa, né tantomeno un portavoce: ha il compito di curare e promuovere l'immagine pubblica del suo datore di lavoro e di attirargli il necessario consenso elettorale, mediante precise strategie di comunicazione e di marketing.
Detto ciò, saremmo autorizzati a confondere lo spin con un addetto alle pubbliche relazioni. E finiremmo completamente fuori strada.
Il suo compito, infatti, è quello di plasmare il consenso elettorale mediante precise tecniche nel campo della manipolazione dell'opinione pubblica, della propaganda e dell'ingegneria sociale.
Lo spin doctor è colui che imprime alle notizie un taglio particolare, che sa farle "roteare" con un colpo a effetto, ossia vorticosamente, in modo da ipnotizzare i media e suggestionare l'opinione pubblica.
Per questo uno dei massimi esperti in Italia del fenomeno, Marcello Eoa, già presidente RAI, ha ribattezzato gli spin doctor "stregoni della notizia": gli spin sono capaci di imprimere la propria visione della realtà inducendo la stampa a seguirli, arrivando a controllare addirittura il ciclo delle informazioni.
Sono dei veri e propri incantatori che, grazie al sapiente utilizzo di tecniche di ingegneria sociale, condizionano e orientano l'opinione pubblica. Non fanno ricorso alla magia ma a tecniche psicologiche che consentono loro di condizionare le masse e di sfruttare i media senza che i giornalisti nemmeno se ne accorgano.
Diversamente da quello che potremmo pensare, le democrazie occidentali fanno costante ricorso alla propaganda e alla manipolazione capillare dell'opinione pubblica.
La propaganda - che una volta veniva impiegata soltanto in tempo di guerra - infatti, non viene utilizzata solo sotto i regimi, ma anche e soprattutto in democrazia, per evitare che le persone maturino una propria idea personale, un proprio pensiero critico e decidano di votare, pensare e agire in modo diverso dalle aspettative del potere.
Forse iniziate a intuire meglio qual è il reale compito di uno spin doctor.
Nella società democratica, le opinioni, le abitudini e le scelte delle masse vengono indirizzate, come spiegava nel 1928 il nipote di Freud, Edward Bernays - considerato il fondatore delle pubbliche relazioni e degli attuali spin -, da un «potere invisibile che dirige veramente il Paese». Bernays elaborò molte delle sue tecniche partendo proprio dallo studio dei lavori dello zio, mettendole però al servizio della grande industria, della pubblicità e della nascente arte delle pubbliche relazioni, e si occupò di confezionare campagne per promuovere prodotti, idee, personaggi. Era cioè un mercenario della manipolazione.
Partiamo da qua: in democrazia, come anticipato, la propaganda e le tecniche di controllo sociale vengono utilizzate per plasmare l'opinione pubblica ed eterodirigere il consenso. Questa opera di manipolazione sociale non si svolge soltanto durante le campagne elettorali, così come la propaganda non viene più usata soltanto in tempo di guerra: le tecniche di ingegneria sociale vengono applicate quotidianamente per riprogrammare le coscienze e indirizzare il consenso. Persino per orientare i media. E questo lavoro viene svolto proprio dagli spin.
Lo spin, infatti, non organizza soltanto le campagne elettorali, altrimenti il suo ruolo finirebbe con il termine della campagna stessa. Egli dovrebbe cioè riconsegnare le chiavi dell'ufficio elettorale e tornare alla propria vita privata, in attesa del prossimo candidato e della prossima elezione da organizzare. Questo, invece, non accade. E qua iniziano i problemi, perché gli si consente di entrare nelle istituzioni e di continuare ad applicare le proprie stregonerie, mettendo a rischio i meccanismi democratici.
Al termine della campagna elettorale, infatti, lo spin entra nel Palazzo con il politico o il partito di cui ha curato l'immagine, in modo da poter proseguire il suo lavoro da "dietro le quinte". Egli, però, deve rimanere invisibile e finirà per mimetizzarsi con lo staff di comunicazione.
Lo spin deve poter continuare a muoversi liberamente e a lavorare come un regista occulto, senza essere riconosciuto, manipolando da un lato il ciclo delle informazioni, dall'altro condizionando l'opinione pubblica grazie all'utilizzo delle tecniche auree del controllo sociale.
Esistono, come anticipato, anche agenzie di spin privati che si occupano di lavorare addirittura per i governi in modo, ad esempio, da ottenere la legittimazione morale di qualche provvedimento che sarebbe altrimenti impopolare, come una guerra (e sul caso, ad esempio, della prima e seconda guerra del Golfo ci sarebbero pagine e pagine da scrivere sulle tecniche di ingegneria sociale che sono state utilizzate dagli spin).
Di fatto, lo spin è un manipolatore, in quanto il suo compito è quello di "vendere" un'idea e un'immagine al grande pubblico e al contempo di plasmare e di eterodirigere il consenso.
Egli vende un'idea, un'immagine o un politico come se questi fossero appunto dei prodotti. Il suo lavoro serve cioè a convincere l'elettore e il pubblico a votare per un candidato dandogli in pasto quel che il pubblico vuole sentirsi dire. A ogni costo. Perché lo spin, a differenza di altri comunicatori, non ha alcuna etica. Persegue il suo obiettivo con qualunque mezzo. Senza alcuna etica, appunto, né deontologia professionale.
Lo spin non si fa scrupoli a raggiungere il proprio scopo, utilizzando anche tecniche di propaganda "sporca", ricorrendo a menzogne e alterando i fatti e la verità. Manipolando cioè le notizie. Ipnotizzando le masse.
Lo possiamo considerare una sorta di genio del male, un abile regista e un falsificatore, un bugiardo ma al tempo stesso sempre coerente con il proprio impegno lavorativo e fedele al proprio datore di lavoro. Perché in effetti è devoto alla causa che persegue e al cliente che rappresenta.
Lo spin doctor adotta dentro le istituzioni le stesse logiche della campagna elettorale: è parziale, manipola gli eventi e l'informazione, sfrutta i media offrendo loro interpretazioni alterate degli eventi. Quindi, anche i giornalisti sono spesso vittime delle orchestrazioni degli spin, perché la maggior parte di loro non conosce le tecniche di manipolazione e finisce per cadere nella ragnatela dei tranelli che questi strateghi intessono.
Il rapporto dello spin con la stampa si è andato approfondendo nei decenni, perché egli utilizza con abilità la tecnica della distrazione, creando diversivi per spostare l'attenzione dei giornalisti e dell'opinione pubblica da ciò che potrebbe rivelarsi pericoloso per i suoi clienti e fornisce spesso notizie informali, facendole passare per confidenze, indiscrezioni o notizie anonime. Confeziona dossier che offre ai media, in modo da cucinare per loro le notizie, per verificare le reazioni del pubblico, per screditare un avversario politico, per distogliere l'attenzione.
La tecnica della distrazione è una delle regole auree dell'ingegneria sociale, molto amata dagli spin: consiste nel deviare l'attenzione del pubblico e della stampa dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche attraverso la tecnica del diluvio o dell'inondazione di continue "distrazioni" e informazioni insignificanti.
Si intende cioè tenere il pubblico e i giornalisti occupati senza dar loro il tempo di pensare. In questo modo, si distraggono i giornalisti con notizie ininfluenti, persino create a tavolino (si chiamano "diversivi"), mentre si cerca di tenere il pubblico passivo di fronte agli eventi importanti.
Se ci fate caso spesso le notizie su cui si focalizzano i media sono insignificanti e assumono i caratteri del gossip. Ciò accade non solo perché si sa che il morboso attira l'attenzione del pubblico e fa vendere i giornali, ma spesso anche perché tali notizie secondarie sono state diffuse ad hoc per distogliere l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica magari da qualche scandalo che rischiava di scoppiare o da situazioni che avrebbero potuto rappresentare un problema per il sistema.
La manipolazione attraverso l'inondazione di informazioni serve, ad esempio, a distrarre i giornalisti da notizie che potrebbero risultare scottanti. I media, se vengono "nutriti" con notizie preconfezionate o attraverso l'indiscrezione pilotata ad arte, difficilmente scaveranno altrove e non disturberanno ad esempio le trame ordite da personaggi in vista, o l'operato delle amministrazioni politiche.
Se pensiamo, come accennavo, che nemmeno i giornalisti sono consapevoli delle tecniche usate dai governi e dagli spin doctor per orientare i media e l'opinione pubblica, possiamo intuire come i non addetti ai lavori siano ancora più all'oscuro di tali meccanismi e diventino facili vittime del controllo sociale e delle menzogne che verranno loro trasmesse.
Gli spin, ad esempio, usano con abilità la comunicazione emotiva per sfruttare l'empatia e creare un cortocircuito a livello razionale: in questo modo riescono a penetrare meglio nelle coscienze delle persone, superando le difese e la soglia critica, arrivando persino a riprogrammarne i pensieri, le credenze e i desideri.
Per toccare il cuore, la pancia e la mente delle persone si deve puntare sulle emozioni primarie: amore, odio, compassione, gelosia, paura. Una volta catturata la loro attenzione, si possono "incantare" e spingere nella direzione desiderata.
Questo meccanismo, ovviamente, deve seguire delle tappe e delle regole ben precise: prima fra tutte la teoria della gradualità. Se il processo di manipolazione dell'opinione pubblica avvenisse in modo troppo repentino, le persone se ne renderebbero conto. Invece, somministrando per gradi un'idea all'interno del tessuto sociale, si può ottenere il risultato sperato senza che le masse si rendano conto di essere sottoposte a un vero e proprio meccanismo di riprogrammazione sociale. Si chiama "finestra di Overton".
Potete rendervi conto della gravità e della pericolosità di queste tecniche, a maggior ragione se utilizzate non per perseguire il bene collettivo, ma per ottenere consenso e consolidare il potere costituito. Un pericolo concreto che mette a repentaglio persino il concetto stesso di democrazia.
Per questo ho deciso di raccontarvi quello che ho imparato negli anni, grazie al mio lavoro. Ho potuto infatti osservare come agiscono, lavorano e si muovono questi guru dell'informazione da dietro le quinte, spesso più importanti dei politici stessi. Ho lavorato al loro fianco, ho osservato le loro tecniche, senza tuttavia mai utilizzarle perché credevo in una dimensione diversa dell'impegno per il bene comune, e quando ho deciso di allontanarmi da quel mondo ho imparato a disinnescarle e a rimandarle al mittente.
Perché quel mondo funziona solo se nessuno conosce i suoi segreti e li rende pubblici. Ciò equivarrebbe a distruggere il teatro di illusioni e falsità che garantisce l'infallibilità del sistema.
Imparare a riconoscere le tecniche di manipolazione degli spin può aiutare ad acquisire i giusti anticorpi per immunizzarsi dalle loro menzogne e dal tentativo di plasmare il nostro immaginario.