Che cos'è l'infiammazione di basso grado?
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5 anni fa
Leggi un'anteprima del libro "Inflammaging" e scopri il modo più semplice per gestire l’infiammazione cronica di basso grado
L'infiammazione di basso grado e l'inflammaging sono processi alla base dell'invecchiamento e dello sviluppo delle malattie croniche a esso associate.
Esistono vari aspetti che possono essere presi in considerazione per il controllo dell'inflammaging e per il rallentamento dei processi di invecchiamento che sono stati proposti in questa trattazione: l'alimentazione e l'attività fisica regolare occupano sicuramente un posto di primo piano, perché possono diventare parte integrante dello stile di vita.
I rimedi fitoterapici e ortomolecolari di cui si parlerà ampiamente nella prima parte del libro sono estremamente efficaci, non solo per prevenire, ma anche per recuperare da uno stato infiammatorio in atto.
I funghi medicinali sono rimedi estremamente interessanti ad azione molto conservativa per l'organismo. La loro azione si esplica sulla regolazione dei sistemi, ossia nel tentativo di recuperare un equilibrio piuttosto che trattare un sintomo.
Grazie all'enorme mole di informazione inadeguata che si può trovare in internet, molte persone si aspettano che l'assunzione dei funghi risolva velocemente i sintomi, senza cambiare nulla, come se fossero dei farmaci. Non è questa la loro azione. Pur essendo indubbiamente molto potenti, non lavorano sul sintomo, ma forniscono all'organismo strumenti per attivare i processi di recupero e di autoguarigione.
Per la maggior parte dei funghi, a esclusione forse del Cordyceps, che non è tollerato da tutti, l'azione è "adattogena", ossia segue le priorità dell'organismo. Normalmente, non interferiscono in senso negativo con i farmaci, tanto che il loro maggiore effetto, soprattutto in patologie gravi, si evidenzia proprio con una forma integrativa, ossia in terapia combinata con i farmaci.
L'interesse per la micoterapia sta aumentando sempre di più, come si può notare dal numero di lavori scientifici, ormai in crescita esponenziale.
Purtroppo, la maggior parte degli studi è in vitro e su modelli animali, poiché la medicina sta ricercando, tra i metaboliti secondari, molecole farmacologiche utili nel trattamento delle patologie. Tali studi, pur fornendo possibili meccanismi d'azione, non sono facilmente traslabili sull'uomo per due motivi principali:
- innanzitutto, spesso sono usate molecole o frazioni in modelli, come quelli in vitro, che perdono il contesto regolatorio e l'interazione tra i diversi organi e sistemi;
- inoltre, spesso, il dosaggio è talmente elevato, per ottenere risultati in tempi brevi, che non sarebbe traslabile sull'uomo.
La maggior parte dei funghi ha un effetto indirizzato a organi e sistemi specifici per la caratteristica sinergia di metaboliti secondari. Quindi, per capirne la funzione nel "sistema uomo" sarebbero necessari studi osservazionali sul loro utilizzo come nutraceutici e adattogeni, ossia sfruttando la sinergia di tutte le molecole in essi contenute.
Sarebbe auspicabile un cambiamento della modalità di utilizzo in un'ottica PNEI invece che biochimica e farmacologica, per mantenere un effetto adattogeno e preventivo piuttosto che cercare di trattare malattie già esistenti.
Perché questo cambiamento possa essere messo in atto, deve essere potenziata l'informazione sull'importanza della prevenzione.
Per quanto riguarda il Cordyceps, esso è l'unico fungo, tra quelli considerati medicinali, che probabilmente non è un vero adattogeno. Con opportune modificazioni della coltivazione, si è riusciti a ottenere elevate concentrazioni di cordicepina, il suo metabolita più studiato, che, opportunamente modificato, si sta sperimentando ora come farmaco, a indicare la sottile linea di divisione che spesso si può notare tra il rimedio naturale e la molecola farmacologicamente attiva.
I funghi sono stati usati per millenni all'interno di medicine che consideravano l'organismo come un sistema mente-corpo e che hanno trasmesso una miriade di informazioni in proposito.
L'avvento della PNEI, negli anni Settanta, che spiega scientificamente le relazioni tra la psiche e i sistemi di regolazione dell'organismo, è un'opportunità per recuperare questa visione e, con essa, studiare e utilizzare sostanze naturali che sostengano l'organismo nel suo equilibrio mente-corpo, in un'ottica di prevenzione e per ottenere un'aspettativa di vita più lunga e in salute, rallentando l'invecchiamento anche attraverso il controllo dell'inflammaging.
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