Cecio, la forza dell'azione
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3 anni fa
Il cecio è la terza leguminosa coltivata a livello mondiale dopo soia e fagiolo, e fa parte da sempre della tradizione mediterranea. Nell’Antica Grecia venivano offerti cotti sugli altari durante i tre giorni d’inverno dedicati a Dioniso, in cui le anime dei morti si nutrivano prima di intraprendere il lungo viaggio verso l’aldilà. Anche nella tradizione romana e cristiana, nel giorno dei Morti, ne venivano cotte grandi pentole da offrire ai poveri.
Nel cecio troviamo forza e l’energia dell’azione, dell’andare avanti: il suo stesso nome botanico, cicer arietinum, ricorda la somiglianza con la testa dell'ariete. La pianta ha una crescita rapida, apparentemente disordinata e orizzontale, ma resistente, anche alle alte temperature, e i semi, che consumiamo, concentrano tutti il potere espresso dal gesto della pianta.
Cecio e salutogenensi
E’ un Alimento energetico e completo, tra i più equilibrati da un punto di vista nutrizionale, grazie ad un alto contenuto proteico (15-25%), un buon contenuto in amidi (45-60%), e fibre (8-15%). Ha un ottimo potere saziante, regolarizza il transito intestinale e è un ottimo sostituto della carne nelle diete in cui è sconsigliato il consumo di proteine animali.
La forza del cecio, ricostituente, altamente detossificante e drenante, è utile per sportivi, per donne in gravidanza e tutte le persone che tendono a trattenere liquidi (linfatismi). E’ indicato in primavera e a fine estate, quando il cambio stagionale spesso si accompagna a un calo di energia e in tutti quei casi in cui serve “recuperare il corpo”.
Le proprietà speciali del cecio
Grazie al suo contenuto in vitamine antiossidanti (A,E,C), in acidi grassi polinsaturi (6%) e saponine, è indicato nella prevenzione delle patologie a carico dell’apparato cardiovascolare e nel controllo della glicemia. Aiuta a controllare colesterolo, trigliceridi e omocisteina, parametri che indicano predisposizione a ictus e infarti. E’ anche un ottimo alleato del sistema nervoso grazie al contenuto in vitamine del gruppo B.
Buona tollerabilità
Il cecio si consuma cotto: sottoposto a un lungo ammollo (almeno 12 ore) e a cottura lenta e prolungata con alloro o rosmarino, è un legume ben tollerato. Sostiene la digestione: stimola la produzione dei succhi gastrici e degli enzimi pancreatici. Aiuta chi soffre di acidità gastrica, per il suo alto contenuto in minerali alcalinizzanti-magnesio, fosforo, Potassio e Calcio-. Per mantenerne il contenuto in vitamine e minerali, esaltarne il sapore e renderli più digeribili, si consiglia la cottura nel coccio, che permette un lento e graduale rilascio del calore.
Idee in cucina
I ceci si accompagnano bene a cipolla, porro e cipollotto che, grazie al loro contenuto in vitamina C, favoriscono l’assorbimento del ferro.
La versione estiva più famosa e fresca in cui consumarli è l’humus: si frullano assieme 250 gr di ceci lessi, due spicchi d’aglio, 2 cucchiai di crema tahin, il succo di un limone, due cucchiai d’olio d’oliva, un mazzetto di prezzemolo con un pizzico di sale e paprika dolce. Per l’humus, come per la preparazione della farinata o di polpettine, si consiglia il cecio piccino, dalla buccia sottile e la pasta non granulosa.
Un piatto invernale completo è la zuppa deliziosa, preparata con ceci e castagne (si aggiungono nell’ultima mezz’ora di cottura del legume) su una base di cipolla, rosmarino e salvia.
Una “stella speciale” va al cecio nero, antica varietà dal caratteristico colore nero-violaceo ricchissima di antiossidanti. Si cucina con l’alloro e si adatta a una preparazione in crema a cui si aggiungono porro e salicornia, erba spontanea tipica delle zone marine sabbiose.