Cambio di ruolo: dalla donna d'azione alla saggia
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3 anni fa
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L'attuale immagine della donna è fortemente influenzata da un mondo dominato da Pitta e orientato al maschile. La donna emancipata è sullo stesso piano del partner, è indipendente, di successo, sportiva e sempre disponibile.
Ci affanniamo in una quotidianità stressante, dove è impossibile essere all'altezza del modello di super donna imposto: sempre di buon umore e alla moda, che inizia la giornata facendo ginnastica e che prepara una deliziosa colazione biologica per tutta la famiglia, che risponde alle mail mentre dà istruzioni ai figli e che esce di casa per andare al lavoro piena di energia.
Nel pomeriggio e la sera la super donna si trasforma in una perfetta madre e casalinga, in un'amante appassionata, ma anche in un'aggraziata praticante di yoga e in una fine intellettuale, capace persino di salvare il mondo. Mah!
Nessuno si sorprenderebbe nei constatare che questo ideale irrealistico fa venire il mal di testa e il burnout. E anche se riusciamo a sostenere la pressione quotidiana, molti aspetti positivi della nostra femminilità si perdono per strada.
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Modelli che influenzano la propria immagine femminile
Una domanda che dovremmo porci attraverso un'autoriflessione su che cosa sia uno stile di vita sano è questa: "Da dove derivano i modelli impossibili e l'immagine di sé falsata della donna moderna?".
Da un trauma ereditario
Nelle nostre osservazioni sul comportamento delle donne di oggi ci ha colpito questa testimonianza: "Ho sempre in mente mia nonna che, durante la guerra, dovette salvare da sola i suoi due figli, uno dei quali zoppo, in una città distrutta. Anche dopo il ritorno del marito dalla prigionia, devastato fisicamente e psichicamente, continuò a mantenere il suo ruolo di cura e organizzazione. Mia nonna non si lamentava mai, né voleva chiedere aiuto. Lottava da sola e portava un peso enorme".
Questa modalità "da combattimento" delle generazioni passate è stata mantenuta da molte donne, anche se la realtà quotidiana non lo richiede.
La moderna epigenetica conferma che esperienze e traumi delle generazioni precedenti ricadono sul comportamento fisico e psichico dei posteri. Senza saperlo portiamo impressi nei nostri geni modelli psichici ed esperienze non elaborate che influenzano la nostra personalità e il nostro comportamento.
Terapie rigenerative
Per questo motivo un approccio terapeutico olistico non dovrebbe servirsi soltanto di trattamenti per la rigenerazione fisica, ma dovrebbe includere anche cure psicologiche e spirituali per favorire il processo di guarigione interiore.
Se ci sentiamo esauriti e oberati o se soffriamo di malattie causate dallo stress, le terapie rigenerative rafforzative (Rasayana) dell'ayurveda non bastano. Spesso è necessario un supporto psicologico per rivedere la storia familiare e sviluppare una nuova immagine femminile.
Nella psicologia ayurvedica questo fenomeno è descritto come un processo di rielaborazione dell'Ama mentale, ovvero dei ricordi e delle esperienze del passato non digerite.
La forza irradiata da Pitta
La predominanza di Pitta a metà della vita mette in risalto determinate qualità della donna. Sul piano mentale è più ambiziosa, perfezionista e pronta all'azione. Pitta non ha problemi, svolge i compiti con zelo e perseveranza. Non conosce la sconfitta, ma lotta per raggiungere l'obiettivo.
Intorno ai 35 anni la donna, al culmine della forza Pitta, si contraddistingue per la potenza, il carisma, la capacità organizzativa e la resistenza.
Queste caratteristiche non riguardano soltanto i tipi Pitta, ma tutte le donne che, a prescindere dalla costituzione individuale, in questa fase della vita irradiano più energia e luce.
Sul piano fisico, un surplus di Pitta, oltre a provocare acidosi e processi infiammatori, prepara il terreno al burnout. Inoltre favorisce accumulo di calore e movimento nell'addome, aumentando il rischio di sterilità e aborti.
L'energia diminuisce
Dai 45 anni, tutte le donne avvertono un cambiamento nel proprio equilibrio energetico. I tempi della vitalità inesauribile sono passati e adesso la donna vive un processo di cambiamento che disperde l'attività e l'efficienza di Pitta. Viceversa si risveglia la sensibilità di Vata, che apre un nuovo sguardo sulle qualità sottili della vita.
Il parametro di soddisfazione e successo non è più la quantità di cose fatte, ma la qualità.
Vogliamo prenderci più tempo per coltivare le amicizie e stare con il partner, cerchiamo un'intimità emotiva e sentiamo il desiderio di esprimerci con creatività. Nello stesso tempo emerge il bisogno di pause rigeneranti e rilassanti più lunghe per riprendersi dagli sforzi fisici o mentali.
Raccogliere i frutti e provare gratitudine nella seconda metà della vita
Se la donna riesce ad adattare il carico di lavoro e il ritmo quotidiano alle nuove circostanze, nella seconda metà della vita può aspettarsi un periodo fecondo.
Sollevata dai gravosi compiti di costruire famiglia e carriera può dedicarsi al raccolto. Ricca di esperienza può gestire con sicurezza e serenità le nuove sfide quotidiane e ricavarsi più tempo e spazio per i propri bisogni.
Le qualità sottili di Vata rafforzano l'energia mentale e spirituale. La donna d'azione diventa saggia, assumendo nella società il ruolo importantissimo di consigliera esperta e guaritrice con i rimedi naturali.
Tutelarsi
Per mantenere la salute in vecchiaia è indispensabile fare ordine nella vita.
Il dosha Vata in costante aumento riduce la capacità di resistenza e l'efficienza e aumenta rapidamente il rischio di malattie dell'apparato locomotore, del sistema nervoso e della psiche. Questo si può evitare interpretando correttamente i segni del tempo e aumentando il benessere generale con azioni di rafforzamento del corpo e della mente. Per questo sono utili i massaggi rilassanti con l'olio, le zuppe nutrienti e le lunghe passeggiate nella natura.
Sfruttare il potenziale
Notburga, un'esperta tedesca di medicina ayurvedica, ci ha fornito una bella definizione del potenziale della donna durante e dopo la menopausa.
Dice: "La menopausa insegna alla donna a essere di nuovo se stessa, a concedersi di esserlo. A non dover più soltanto funzionare, ma a poter decidere per sé. La donna, durante e dopo la menopausa, può autodeterminarsi, può accettare o rifiutare la sessualità perché non deve più adattarsi. Può essere felice, scoppiare a ridere, fischiettare, può fare ogni giorno qualcosa di insensato, per puro divertimento. Può riscoprire la propria spiritualità o svilupparla perché ora la sua forza non è più rivolta alla conservazione della vita, ma a se stessa".
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