Cadmio e ipertensione
Pubblicato
3 anni fa
Come un eccesso di cadmio favorisce un aumento della pressione
Alla fine degli anni 60, la dottoressa Isabel H. Tipton aveva scoperto, presso l’Università del Tennessee, che le persone vittime di malattie cardiovascolari avevano alti livelli di cadmio, un metallo pesante tossico.
In seguito, il dottor Schroeder rilevò che l’ipertensione nel ratto presenta notevoli analogie con la stessa malattia quale si presenta negli esseri umani e scriveva: «Quando ai ratti venivano somministrate nell’acqua da bere piccole tracce di cadmio, a circa un anno di età cominciano a manifestarsi segni di ipertensione. Oltre a ciò, il cuore risultava ingrossato e molto spesso era possibile constatare una sclerosi delle arterie renali, una condizione di aterosclerosi… Se ai ratti ipertesi veniva iniettato lo zinco, gli animali da laboratorio tornavano normotesi.»
Schroeder controllò per caso il livello sanguigno dello zinco e scoprì che il rapporto cadmio/zinco era molto ridotto. Ma fu uno dei suoi collaboratori, il dottor Duglas Frost, a spiegare che lo zinco è un antagonista metabolico del cadmio: se lo zinco è carente l'organismo usa al suo posto il cadmio, ma se il rifornimento di zinco si mantiene elevato, l’organismo elimina il cadmio e lo sostituisce con lo zinco.
Da dove viene il cadmio? Da moltissime fonti, principalmente dagli alimenti e dalle bevande (compresi caffè e tè), dai prodotti del mare, dal fumo delle sigarette. Aleggia perfino attorno a noi, derivante come scarto dalle lavorazioni industriali. I fertilizzanti a base di fosfati, poi, ne contengono da 5 a 10 ppm e un certo numero di piante lo assorbono e lo portano sulla nostra tavola.
Inoltre, i procedimenti di raffinazione della farina di frumento (così come la brillatura del riso) alterano il rapporto cadmio/zinco nel prodotto finale. Il cadmio, infatti, è presente principalmente nell’endosperma, mentre lo zinco è concentrato nel germe e nella buccia (crusca). La farina bianca contiene solo il 7% dello zinco contenuto nel chicco integrale e il rapporto tra cadmio e zinco è di 1:17, anziché 1:120, quale è nel chicco intero!
«Le regioni mondiali in cui i cereali raffinati presentano la principale fonte di calorie sono anche quelle in cui si manifesta una maggiore tendenza a ipertensione, infarti e malattie cardiovascolari. Le autopsie effettuate su persone morte per queste cause mostrano che nei tessuti sono presenti alti livelli di cadmio, specialmente nei reni, che sono un organo chiave per la regolazione delle pressione sanguigna».
La manipolazione dei cereali è un atto criminale e il Ministero della Salute dovrebbe mettere sul banco degli accusati i processi industriali di raffinazione dei cereali, invece ammette che l’industria alimentare privi il nostro cibo di nutrimenti.
Le Big Pharma, dal canto loro, hanno tutto l’interesse che la gente mangi male, creando così carenze di nutrimenti necessari al buon funzionamento del corpo, che causano malattie.