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Bioceramiche e acqua

Articolo sponsorizzato

Pubblicato 5 anni fa

Acqua uguale vita

“Acqua, fonte di vita” è un’espressione molto comune, il che non sorprende, dato che la vita sul pianeta terra, la crescita della vegetazione che lo ricopre e la prosperità delle creature che lo popolano sono tutte strettamente connesse alla presenza dell’elemento acqua.

La comodità di avere acqua in abbondanza direttamente nelle nostre case, semplicemente aprendo un rubinetto, è un’esperienza che diamo per scontata ma, di fatto, è una conquista relativamente recente nella storia dell’umanità e ci dimentichiamo che in troppe parti del mondo si tratta ancora di un sogno lontano dall’essere realizzato.

Ma, se è vero che nella civiltà industrializzata cui apparteniamo, la reperibilità dell'acqua non sembra per il momento costituire un problema, salvo casi particolari, la questione della qualità dell'acqua a disposizione per il nostro uso quotidiano è un discorso del tutto diverso.

Il mito delle acque minerali in bottiglia

La vendita delle acque minerali in bottiglia ha avuto una crescita esponenziale a partire dagli anni '70, con l'introduzione delle bottiglie in PET. Con la consapevolezza delle varie pecche dell'acqua del rubinetto (presenza di cloro, calcare, potenziali infiltrazioni e tubature antiquate del sistema idrico), le preferenze dei consumatori si sono nel tempo indirizzate verso le acque minerali imbottigliate, grazie anche alla potente influenza di un'onnipresente pubblicità.

Ma l'acqua in bottiglia è davvero la scelta migliore?

In Europa il primato dell'utilizzo di acqua imbottigliata spetta proprio a noi italiani. Eppure, siamo da tempo consapevoli del grande e devastante impatto della plastica sul nostro ecosistema. Le bottiglie di plastica sono usa e getta, il loro riciclo – che tra l'altro comporta dei costi – è purtroppo lungi dall'essere quella pratica efficace e consolidata che vorremmo fosse, esse infatti costituiscono ormai una triste, inquinante presenza proprio nelle acque dei nostri fiumi, laghi e mari arrivando a imbrattare anche le spiagge più remote del pianeta.

Ma il loro impatto ambientale non si limita allo smaltimento: anche la loro produzione, a partire da petrolio e gas naturale ha conseguenze deleterie, si stima infatti che la filiera di produzione, trasporto, commercializzazione e smaltimento di una singola bottiglia di plastica da un litro comporti l'impiego di mezzo litro di acqua! Per non parlare delle emissioni di CO2.

E ancora non abbiamo affrontato l’argomento della qualità dell’acqua che contengono!

L’equazione “acqua di fonte = acqua di buona qualità” sembra inscalfibile nelle nostre menti, ma è veritiera? Alla prova dei fatti, non sempre le sorgenti sono immuni da infiltrazioni inquinanti. Inoltre, dato che forse sorprenderà i più, non possiamo neppure essere sicuri che l’acqua in bottiglia che stiamo acquistando sia acqua minerale, cioè di fonte e non semplice acqua filtrata. Controllare le etichette è sempre una sana abitudine. La legge italiana impone l’indicazione della sorgente per le acque minerali… ebbene, un indagine di Altroconsumo del 2016, rivelava che sull’etichette di alcune acque l’indicazione della sorgente era stata “dimenticata”, lasciando ampi margini di dubbio.

Ma c’è di più. Sempre esaminando la nostra etichetta, osserveremo una data entro cui preferibilmente utilizzarla: si tratta del “Termine Minimo di Conservazione” entro cui si ritene che l’acqua, se conservata in maniera adeguata, mantenga inalterate le sue proprietà. In pratica vuol dire che la nostra acqua potrebbe essere stata imbottigliata fino a 2 anni prima del nostro utilizzo. Anche se l’indicazione sull’etichetta stessa è di conservarla lontano da fonti di calore e al riparo dal sole, non possiamo essere certi che, durante la filiera, sia sempre stato così. L’esposizione al sole e al calore potrebbe conferire all’acqua un sapore sgradevole e, soprattutto, anche se l’argomento è ancora dibattuto, ricerche mostrano che i contenitori di plastica a lungo andare rilasciano nell’acqua sostanze tossiche. Un’acqua rimasta a lungo imbottigliata in un contenitore di plastica è sicuramente un’acqua “morta”.

 

I fattori “pH” e “ORP”

Qual è dunque l’acqua ottimale per la nostra salute?

Facciamo solo un piccolo passo indietro per parlare di pH e di ORP (“Oxidation Reduction Potential” ovvero Potenziale di Ossidoriduzione), in pratica per accennare all’argomento dell’equilibrio acido/alcalino.

In condizioni ottimali di salute il pH del nostro sangue sarà leggermente alcalino, aggirandosi attorno a 7,42. Per fare questo, l’organismo utilizza la respirazione, la minzione, l’apporto di sali minerali.

Un’alimentazione equilibrata, una buona idratazione  con il giusto apporto di sali minerali, assieme a una moderata attività fisica, contribuiranno a conservare il nostro stato di salute mantenendo costante il pH del sangue. Al contrario, un’alimentazione disordinata basata prevalentemente su bevande e cibi  acidificanti  (carne, latticini, zuccheri, cereali, cibi raffinati…), una carente idratazione, assieme ad altri fattori quali l’esposizione prolungata a inquinamento atmosferico, raggi UV e in generale ritmi di vita stressanti, avranno l’effetto di affaticare l’organismo che dovrà compiere un compito molto più arduo per mantenere il ph del sangue costante. 

L’acqua, quindi, ha un ruolo fondamentale. Un acqua “viva” è alcalina, antiossidante, e ricca di sali minerali. In questo modo, potrà aiutare il nostro organismo a contrastare l’effetto dei radicali liberi, riducendo quindi l’invecchiamento cellulare e la possibile insorgenza di malattie.

Studi scientifici hanno evidenziato una maggiore incidenza di problemi di salute nelle zone in cui l’acqua è povera di sali minerali. Essi sono infatti necessari per il nostro organismo che aiutano anche a espellere le impurità eventualmente presenti nell’acqua stessa.

 

Le bioceramiche un’alternativa alla portata di tutti

Rivolgiamoci quindi nuovamente verso l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti di casa. Come ovviare ai suoi difetti? Come neutralizzare il cloro senza privarla dei sali minerali che la arricchiscono?

Come renderla nuovamente un’acqua viva?

I classici sistemi – caraffe filtranti, osmosi inversa (solitamente utilizzata anche per le “casine dell’acqua”), addolcitori – non sono all’altezza, dato che eliminano dall’acqua anche quelle qualità che andrebbero preservate e alcuni di essi sono molto costosi. Per di più, sono dannosi per l’ambiente infatti sono considerati rifiuti speciali per la presenza di resine e carboni all’interno del filtro.

Il metodo che riteniamo quindi più efficace, eco-compatibile e alla portata di tutti per attivare l’acqua e renderla nuovamente viva è quello delle bioceramiche.

Si tratta di piccole sfere di argilla, minerali e ossidi di minerale, compattati ad altissime temperature, in composizioni diverse a seconda dell’effetto che si desidera ottenere.

Esse attivano l’acqua a contatto con essa, vivificandola, eliminando cloro, producendo un effetto antiossidante e alcalinizzante. La loro azione divide i gruppi di macro-molecole dell’acqua, rendendola più facilmente assimilabile dall’organismo.

Le bioceramiche non sono solo attente alla nostra salute ma anche a quella dell’ambiente.

Come abbiamo visto, il sistema di bioceramiche ideato per l’acqua da bere, infatti, elimina la necessità di bottiglie di plastica e il loro effetti devastanti sull’ambiente.

In più, ci sono sistemi pensati appositamente per ridurre drasticamente l’uso quotidiano di detergenti nella lavatrice e lavastoviglie. Le bioceramiche studiate appositamente per questi elettrodomestici, per la macchinetta del caffè e per il ferro da stiro hanno inoltre un’azione anti-calcare che ne preserva lo stato e l’efficacia.

Infine, una volta esauste, le bioceramiche sono considerate materiali inerti, non inquinanti. Si possono anche aggiungere al terriccio delle nostre piante, dove proseguirà in parte la loro azione benefica, oppure si possono smaltire nell’indifferenziato.


Ultimi commenti su Bioceramiche e acqua

Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 03/03/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 03/03/2025

I filtri in bioceramica per l'acqua mi sembrano molto utili e interessanti. Mi piacerebbe provarli per vedere la differenza tra l'acqua con e senza questi filtri. Grazie per tutte le spiegazioni.

Gilia M.

Recensione del 17/02/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 17/02/2025

Conoscevo i cilindri di ceramica per depurare l'acqua o comunque ottimizzarla ma questi filtri in bioceramica mi sembrano molto validi oltre che interessanti. Ottimi da provare come tutta la gamma Biococoon.

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