Dubbi, incertezze e paure: fatti aiutare dallo Spirito degli Alberi
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2 anni fa
Le essenze di Cipresso, Faggio e Ippocastano ti aiutano ad allontanare la pesantezza emotiva spesso causata dal passaggio alla stagione autunnale
L’estate è ormai finita. Ce la siam goduta con la spensieratezza che la contraddistingue, rimandando a domani gli impegni di lavoro sgraditi, le faccende di casa più pesanti, le decisioni più scomode e le scelte che ci fanno paura. Ogni anno succede così: appena si aprono gli ombrelloni ci sentiamo autorizzati a mollare la presa. E dopo i due anni che abbiamo avuto, chi può darci torto?
E allora a giugno abbiamo riempito le borse del mare di voglia di libertà, di leggerezza, di “ci penserò a settembre”, “non ci voglio pensare”, “in autunno vedremo”. Ed è stato bello, diciamocelo.
Però poi settembre arriva, e con lui tutti i sospesi. Ci stiamo chiedendo se i contagi saliranno, se torneranno a chiuderci in casa, se entreranno di nuovo in vigore nuove restrizioni con l’arrivo della stagione fredda. Dopo due anni siamo ancora qui, fermi sulla paura. Forse abbiamo sottovalutato tutti gli effetti che questa atrofia del pensiero avrebbe avuto. Chiediamoci quanto tempo è che non progettiamo il futuro seriamente, da quanto non investiamo sulla nostra crescita personale, quant’è che non ci impegniamo in un progetto che ci accende e ci infuoca. La paura atrofizza, concentra le nostre energie sul sopravvivere, e anche i nostri pensieri seguono questa china, nostro malgrado. Proviamo a chiedere aiuto agli alberi, che non hanno paura, chissà che non impariamo il segreto della felicità.
Un autunno alberoso
Quello che ci lega agli alberi è un rapporto di profonda co-dipendenza: noi respiriamo ossigeno ed emettiamo anidride carbonica, loro inspirano anidride carbonica ed emettono ossigeno. Già questo basta a restituirci l’importanza di alimentare un rapporto costante e profondo tra noi e loro.
Gli alberi sono esseri dotati d’intelligenza, memoria, sentimenti e saggezza. Lo mostrano in tanti modi e se ci prendiamo il tempo di stare con loro e di osservarli nelle varie stagioni dell’anno, lo possiamo vedere benissimo.
Per questo autunno vogliamo chiedere consiglio a tre alberi meravigliosi, mettendoci in ascolto dei loro messaggi, provando a prendere esempio dal loro modo di stare nella vita, con le radici piantate nella terra umida e ricca di nutrienti, ma con le fronde libere al vento, sempre pronte a germogliare e a crescere.
Il primo a cui porgere l’orecchio è il Cipresso, imponente e austero, elegante ed essenziale. Ci aiuterà a riemergere con fierezza dal torpore impaurito di questi anni, riportandoci in centratura in modo risoluto. È importante riportare al centro desideri e bisogni, per seguire con dignità e rettitudine quello che sentiamo essere il nostro vero cammino. È tempo di ritrovarci, oltre i dubbi, le incertezze, le paure, i decreti restrittivi. Vogliamo tornare a vivere la vita appieno e ricominciare a nutrirci di ciò che davvero è essenziale.
Un altro aiuto può venirci dal Faggio, che ci sostiene nel sentirci liberi in ogni circostanza, nonostante tutto, padroni di utilizzare il potere incredibile della nostra intuizione e di sviluppare nuove idee e progetti pieni di vento, coraggio e visionarietà. Il Faggio è un albero da comunità, dà il suo meglio solo quando cresce nelle faggete. La sua indole socievole e collaborativa ci invita a ripartire creando piccole comunità di aiuto, mutuo e amorevole soccorso, gruppi di affinità che sappiano supportarsi e aiutarsi in questi tempi difficili, dove, per rimanere umani, ci è richiesta la capacità di vedere le cose da punti di vista diversi e innovativi. L’ultimo albero che vi suggeriamo per questo autunno di ripartenza è l’Ippocastano, maestro di vita nell’insegnarci a non lasciarsi coinvolgere da forze negative.
Stiamo vivendo un momento storico in cui le forze disarmoniche sembrano dominare il mondo più che mai. Pandemia e guerra hanno portato a un’ondata di paura di eccezionale intensità che ha scatenato altre vibrazioni distruttive come odio, invidia e così via. È diventato molto difficile mantenere atteggiamenti e pensieri costruttivi. Chiediamo un supporto all’Ippocastano, che ci farà sentire protetti nel nostro cammino, capaci di vivere con calma gioia, coltivando la felicità interiore e accompagnando il nostro risveglio come genere umano.
Che sia incontrandoli e abbracciandoli, stendendoci sotto le loro fronde per riposare e respirare e scambiare con loro un respiro vitale, o magari assumendoli sottoforma di rimedi dello spirito degli alberi, l’importante è affidarci a loro questo autunno, per tornare a elevare le nostre vibrazioni, uscendo dal circolo vizioso dei pensieri negativi e delle difficoltà. A tutti noi, l’auguro di un autunno di rinascita che risvegli in noi la forza vitale indomita e la riscoperta della forza solare di cui possiamo essere cavalieri e messaggeri.